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1 DIARIO DI UNA RESISTENZA - 55° brigata Rosselli

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Travaglini, deve esser interrogato su quanto era accaduto in quell’osteria sopra Mandello. Erano<br />

presenti anche il tenente colonnello Pini 29, Capo di Stato maggiore, e il Comandante della <strong>brigata</strong><br />

Lino Poletti. L’accusa contro Travaglini era di essersi incontrato con il Commissario prefettizio di<br />

Mandello, col quale avrebbe precedentemente concordato un appuntamento in quell’osteria, per<br />

chissà quali aberranti motivi. Ad accusarlo sembra sia stato un certo Carugati, parente di Ulisse<br />

Guzzi.<br />

Viene spiegato da Travaglini come avvennero realmente i fatti e anch’io vengo chiamato a<br />

testimoniare, così tutta questa montatura viene sgonfiata come era giusto che fosse. Rimane<br />

tuttavia l’amaro in bocca per questo meschino comportamento dei nostri superiori nei confronti di<br />

un uomo come Travaglini che tutto aveva fatto disinteressatamente per la <strong>brigata</strong> e continuava la<br />

sua Resistenza rischiando ogni giorno la vita per gli altri.<br />

Alla fine di questa grottesca farsa, a Travaglini viene comunque ordinato di non recarsi più a<br />

Milano per motivi di sicurezza.<br />

Da questo episodio ho potuto trarne il convincimento di cosa fosse il nostro Comandante di<br />

<strong>brigata</strong>, invidioso per le azioni che svolgevamo che avrebbero potuto mettere in luce la sua<br />

assoluta inefficienza.<br />

30 settembre 1944<br />

Seguono giornate calme dedicate al riordino delle armi, sempre scarse, e alla pulizia della persona<br />

e del proprio misero vestiario. Dimitri il greco si ingegna a fare il parrucchiere e ciò viene accolto<br />

da molti di noi con soddisfazione. Poi giungono dal Comando di Lecco nuovi scarponi e zaini.<br />

Alla Gardata 30, dove ha sede il Comando del tenente colonnello Pini, viene costruito un forno e<br />

così potremo avere ogni giorno il pane fresco per tutta la <strong>brigata</strong> 31, senza dover scendere a Rongio<br />

per rifornirci, col pericolo che ne derivava.<br />

Un giorno poi viene macellato un vitello, sempre alla Gardata, e la nostra dieta è così arricchita<br />

da una buona porzione di spezzatino.<br />

Il tempo però si sta guastando, piove parecchio, i torrenti si ingrossarono e, in alcuni punti, i<br />

ponticelli di legno delle mulattiere vengono strappati dalla corrente. Sarà necessario intervenire<br />

per ripristinare la viabilità.<br />

Il rifornimento dei viveri di nuovo scarseggia, saranno le castagne, questa volta, a supplirne la<br />

mancanza. L’autunno è ormai giunto lassù su quella fredda montagna e dobbiamo prepararci ad<br />

affrontare l’inverno.<br />

3 ottobre 1944<br />

La Squadra investigativa comandata da Travaglini viene sciolta, come era già stato annunciato<br />

dopo i fatti di Molina.<br />

Per noi la vita prosegue per ora tranquilla, i viveri però continuano a scarseggiare. Andiamo a<br />

caccia di uccelli, prelibato alimento che servirà a condire l’immancabile polenta.<br />

4 ottobre 1944<br />

Vengo trasferito al rifugio Reléccio 32 presso la Squadra d’assalto di Mainetti.<br />

Giorno e notte, a turno, siamo comandati a fare la guardia alla bocchetta di Prada 33.<br />

29 Galdino Pini, vedi notizie sul file notizie G.Pini.doc.<br />

30 Costruzione adibita dai primi proprietari Bertarelli, di Lecco, a Casa di caccia negli anni ’30. Si trova alla fine dello<br />

sperone che scende dal Sasso Cavallo, in un’ottima posizione che domina la val Méria e gli accessi a Era.<br />

31 Poletti Marcello, 89ª “Poletti”, permanenza nella <strong>brigata</strong> di mesi 17, addirittura! Era stato soltanto una decina di<br />

giorni da noi per costruire il tetto del forno alla Gardata. Ha preso i soldi e se ne andò dichiarando di non volersi<br />

interessare di partigiani”. Tratto da Partigiano Luca/ Travaglini: Elenco dei partigiani della Poletti. Doc.<br />

32 Oggi “Luigi Bietti - Luigi Buzzi”, sul lato ovest della Grigna settentrionale, si trova sopra la val d’Era.<br />

33 Sella di collegamento tra la val Méria, tributaria del lago di Lecco, e la valle dei Mulini, che scende a Prato San Pietro<br />

in Valsassina. Permette anche di scendere verso nord alla conca del Cainallo e a Ésino Lario.<br />

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