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1 DIARIO DI UNA RESISTENZA - 55° brigata Rosselli

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consuetudine, ci viene chiesto di esibire i documenti: Travaglini mostra il suo lasciapassare falso,<br />

io quello vero, bilingue, che mi era stato rilasciato quando lavoravo a Cernobbio e che mi<br />

autorizzava a spostarmi nella provincia con qualsiasi mezzo: bicicletta, autobus, treno o battello.<br />

A questo punto Travaglini ritiene opportuno fermarci a mangiare qualcosa, entriamo in<br />

un’osteria poco sopra Mandello. Nel locale vi sono solo pochi avventori, una ragazza ci fa<br />

accomodare a un tavolo vicino all’uscita e ci domanda cosa desideriamo, Travaglini chiede se c’è<br />

della carne e ordina del vino. Quasi subito ci porta due bei piatti colmi di patate e qualche pezzetto<br />

di carne.<br />

Mangiamo di gusto, quando ci accorgiamo che uno degli ultimi entrati, erano in tre, ci stava<br />

fissando in modo sospetto, indirizzando lo sguardo in particolare verso di me, mentre qualcuno gli<br />

stava bisbigliando qualcosa.<br />

Poi questi si misero a parlare con i presenti vantandosi di aver giustiziato due partigiani proprio<br />

quel mattino. Travaglini e io ci guardiamo, mentre i tre si alzano dirigendosi verso di noi,<br />

Travaglini estrae fulmineo la pistola puntandola contro di loro “rimanete seduti” dice “e nessuno<br />

si muova finché noi saremo usciti dopo aver mangiato, con calma. Sì, siamo partigiani e ora voi<br />

non vi muovete se vi è cara la pelle”. Finito il pranzo, lentamente ci alziamo e, dopo aver messo i<br />

soldi sul tavolo, ci allontaniamo, prima io, seguito da Travaglini, per tornare indisturbati alle<br />

nostre baite in montagna.<br />

28 settembre 1944<br />

Scendo spesso a Somana per raccogliere informazioni da Maggioni, amico di Travaglini, o per<br />

prelevare dai contadini alcuni generi alimentari per il nostro distaccamento. Quando passo per gli<br />

stretti vicoli del paese spesso sento, dietro le imposte socchiuse, bisbigliare una voce femminile che<br />

mi saluta intonando sottovoce alcune note della nostra canzone partigiana: “Fischia il vento ....”, e<br />

non era sempre la stessa voce. La cosa mi emozionava molto, io camminavo a testa bassa nel<br />

timore di essere scoperto. Forse, in quell’osteria, ero stato riconosciuto e qualcuno pensò bene di<br />

informare quei tre fascisti che, solo più tardi, venimmo a sapere fossero il Commissario prefettizio<br />

con la sua guardia del corpo.<br />

Quel giorno, con le patate e la farina che avevo acquistato a Rongio 24, prepariamo una montagna<br />

di gnocchi, condita con buon sugo di pomidoro. In quell’occasione invitiamo anche il Comandante<br />

della <strong>brigata</strong> Lino Poletti (“Claudio”) 25.<br />

Finito il pranzo lui mi prende in disparte e mi interroga sui frequenti viaggi che facevamo a<br />

Milano: con chi ci incontravamo e dove andavamo. Forse aveva dei sospetti o stava cercando<br />

qualche appiglio per metterci in cattiva luce presso i nostri superiori. In effetti lui temeva che<br />

Travaglini, con le sue iniziative potesse oscurare la sua personalità 26. La scusa fu che lui si<br />

preoccupava per noi in quanto Travaglini stava rischiando troppo, e forse era anche vero.<br />

29 settembre 1944<br />

A Era, presso la casa del Comando, sono saliti da Mandello il vice capo di Stato maggiore Ulisse<br />

Guzzi 27 e il Commissario di Divisione Oscar Barindelli (“Oreste”) 28, un partigiano viene a chiamare<br />

24 Frazione sul lato sinistro orografico del torrente Méria, da dove partono i sentieri per l’Elisa e la Gardata. E da dove<br />

si sale anche ai Piani Resinelli e a Versarico.<br />

25 “Claudio”, vedi riferimento al documento delle Brigate “Garibaldi” del 21 agosto 1944.<br />

26 Probabile, sulla tesi Castagna si fa riferimento all’umore di “Claudio”, che poi viene degradato a vice comandante<br />

della <strong>brigata</strong> per il mancato aiuto a quelli della 55ª durante i rastrellamenti che questi subirono.<br />

27 Nipote di uno dei fondatori della fabbrica “Moto Guzzi” di Mandello. Ufficiale d’aviazione, mise a disposizione la sua<br />

villa a Lecco. Vedi la relazione di Neri del 9 settembre 1944.<br />

28 “Oreste” (Oscar Brindelli) non risulta sugli organici come commissario di divisione, un accenno su “Oreste”, come<br />

commissario, lo troviamo in una relazioni di Neri, ma questo Oreste è stato membro del distaccamento “Walter” dei<br />

Gap milanesi. Risulta infine quel nome, come commissario della “Poletti”, in un organigramma in data novembre<br />

1944, stilato dopo lo scioglimento della <strong>brigata</strong>. È giusto nutrire forti dubbi su quell’organigramma. File. 19441101<br />

Situazione <strong>brigata</strong>.doc.<br />

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