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Considerazioni sulla 89° brigata Garibaldi Gianni e Giovanni Poletti ...

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“…Nel novembre 1944, in seguito al bando di amnistia emesso dai fascisti, la<br />

formazione di partigiani dislocata nella zona di Mandello del Lario si era in<br />

parte presentata e in parte dispersa e nei pressi del campo dove dovevo ricevere<br />

diversi aviorifornimenti di armi, non vi era rimasto alcuno per provvedere al<br />

recupero. Il Dr. Enrico Parodi mi procurò diverse persone di provata fiducia,<br />

che si interessarono di ricevere i lanci e di occultare, temporaneamente le armi.<br />

Le suddette persone sono sempre state ricompensate per il loro lavoro<br />

personalmente dal Dr. Enrico Parodi.<br />

Io e i miei collaboratori abbiamo sempre avuto dal Dr. Enrico Parodi il<br />

massimo e più cordiale appoggio in ogni occasioni…”<br />

Questa parte finale, obbliga ad una serie di considerazioni,<br />

a) Risso afferma con sicurezza che la formazione in parte si consegna in<br />

seguito al bando di amnistia del Duce. Risso lavora con gli americani<br />

dal 1 aprile del 1943 ed è attestato da Security Officer del 2577 OSS,<br />

non ha alcun interesse a cacciar balle. Sullo scioglimento della<br />

formazione e sulle sue cause Pini fa affermazioni diverse ma il<br />

risultato appare quello che Risso afferma.<br />

b) Il recupero delle armi avviene tra un accordo privato che per Risso<br />

non coinvolge il comando di raggruppamento, difatti lui si rivolge a<br />

Parodi, ma probabilmente Pini e Lario ne sono al corrente, visto<br />

anche come Lario difende le “sue” armi.<br />

La questione delle armi si trascinerà per tutta la fase resistenziale, ne è sintomo anche questo<br />

ricordo di Michele Moretti, il Pietro Gatti della 52° brg. L. Clerici che non cita la data delal<br />

visita di Cassin ma che si può ragionevolmente attribuire alla primavera del 1945:<br />

[...] In un appunto a mano, s. d., Michele Moretti "Pietro Gatti", commissario politico della<br />

52" <strong>brigata</strong> d'Assalto <strong>Garibaldi</strong> "Luigi Clerici", rievocò la snervante attesa ili un lancio<br />

Alleato nel luglio 1944 nella zona del monte Berlinghera nella piana del "Gigioi". Malgrado<br />

fossero state rispettate tutte le norme previste per il lancio, compresa l'indicazione della<br />

parola d'ordine di Radio Londra "II gatto miagola" e malgrado l'impegno di sei partigiani<br />

per allestire il punto dove l'aereo avrebbe dovuto lanciare le armi, dopo un'attesa durata<br />

oltre un mese, Moretti e i suoi compagni dovettero prendere atto del fallimento<br />

dell'iniziativa.<br />

«Non ci siamo mai illusi - scrisse Moretti - che quel lancio era difficile che avvenisse per il<br />

solo fatto che la 52' <strong>brigata</strong> "<strong>Garibaldi</strong>" aveva un'etichetta comunista. Furono fatti in seguito<br />

altri tentativi ma inutilmente. Molto tempo dopo il nostro Duilio (nda: Duilio Copes, "Ivan",<br />

poi responsabile di un nucleo partigiano del Distaccamento "Giancarlo Puecher"), mi portò<br />

in formazione sopra Albonico un famoso rocciatore di Lecco, Cassin (nda: Riccardo Cassin<br />

), mandato dal CLN di Lugano. Le condizioni erano che lui voleva sapere dove si faceva il<br />

lancio ed era giusto, quanti armi avevamo e di che tipo e in quanti eravamo. Mi ha dato dei<br />

sospetti, lo rimisi in mano a Duilio perché fosse riportato dove l'aveva preso, avendo<br />

riguardo di non metterlo in mano ai fascisti. Di lanci non se ne parlò più». […]<br />

"Relazione del Gin - Comando Generale Italia Occupata - Osservazioni sul servizio aviorifornimenti"<br />

del 7luglio 1944 in "L'Archivio di Ezio Francese/un/ <strong>sulla</strong> Resistenza, n<br />

carteggio del Gruppo Frama, 1943-1945" La nota è tratta da: L'ombra degli americani <strong>sulla</strong><br />

Resistenza al confine tra Italia e Svizzera : le bande autonome e garibaldine, il ruolo<br />

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