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70<br />

I QUADERNI DI TELÈMA<br />

non nullo a 1500 nm che è stata <strong>in</strong>trodotta<br />

per i sistemi WDM.<br />

Trasmissione a lunga distanza e ad<br />

alta capacità<br />

Le reti ottiche di prima generazione, fatta<br />

eccezione per le reti di accesso di tipo residenziale,<br />

ut<strong>il</strong>izzano la fibra esclusivamente come<br />

mezzo trasmissivo <strong>in</strong> sostituzione <strong>del</strong> cavo<br />

<strong>in</strong> rame, mentre eseguono tutte le operazioni<br />

di commutazione, elaborazione ed <strong>in</strong>stradamento<br />

per via elettronica. Esempi di questo tipo<br />

sono le reti SONET (Synchronous Optical<br />

Network) e SDH (Synchronous Digital Hierarchy),<br />

che costituiscono <strong>il</strong> cuore <strong>del</strong>le <strong>in</strong>frastrutture<br />

per telecomunicazioni, rispettivamente,<br />

<strong>in</strong> America <strong>del</strong> Nord, Europa ed Asia.<br />

In entrambi i casi esiste una gerarchia standardizzata<br />

che regola la generazione di flussi ottici<br />

ad alta velocità, detti di aggregato, a partire<br />

dai cosiddetti flussi tributari, per mezzo di operazioni<br />

di multiplex<strong>in</strong>g elettrico nel dom<strong>in</strong>io<br />

<strong>del</strong> tempo.<br />

Nel caso <strong>del</strong>l’SDH (normative ITU-T G.707,<br />

G.957) la gerarchia di base è denom<strong>in</strong>ata STM-<br />

1 (Synchronous Transport Module-1) e prevede<br />

un flusso di aggregato alla velocità di<br />

155.52 Mb/s. La gerarchia immediatamente<br />

successiva è l’STM-4, che tratta un flusso di dati<br />

a 622.08 Mb/s. Entrambe sono ut<strong>il</strong>izzate prevalentemente<br />

nell’ambito <strong>del</strong>le reti di accesso,<br />

che sono supportate da fibra “standard” e prevedono<br />

l’impiego di una componentistica di<br />

tipo low cost.<br />

Per i collegamenti a lunga distanza sono<br />

prevalentemente ut<strong>il</strong>izzate le gerarchie STM-<br />

16 ed STM-64 che consistono <strong>in</strong> flussi di aggregato<br />

alla velocità di circa 2.48 Gb/s e 9.92 4<br />

b/s, trasmessi <strong>in</strong> generale su fibra “standard”<br />

(seconda e terza f<strong>in</strong>estra) o dispersion shifted<br />

(terza f<strong>in</strong>estra). In questo caso <strong>il</strong> sistema è dimensionato<br />

<strong>in</strong> modo tale da distanziare al<br />

massimo i rigeneratori optoelettronici: grazie<br />

alla compensazione <strong>del</strong>le perdite di attenuazione<br />

ottenuta tramite l’<strong>in</strong>serzione periodica di<br />

amplificatori ottici <strong>il</strong> segnale può mantenere la<br />

sua natura “ottica” f<strong>in</strong>o a distanze <strong>del</strong>l’ord<strong>in</strong>e<br />

di diverse cent<strong>in</strong>aia di ch<strong>il</strong>ometri.<br />

I sistemi a lunga distanza comprendono la<br />

categoria di applicazioni <strong>in</strong> cui la presenza di<br />

barriere geografiche come laghi, mari o montagne,<br />

impediscono o comunque rendono difficoltosa<br />

l’<strong>in</strong>stallazione di un apparato di rige-<br />

nerazione, imponendo str<strong>in</strong>genti v<strong>in</strong>coli <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />

di budget di potenza. L’amplificatore ottico<br />

è diventato qu<strong>in</strong>di un componente essenziale<br />

per questo tipo di collegamenti, sostituendo,<br />

ove possib<strong>il</strong>e, i più costosi e <strong>in</strong>gombranti<br />

rigeneratori optoelettronici. Il tipo più<br />

comunemente ut<strong>il</strong>izzato è l’amplificatore <strong>in</strong> fibra<br />

drogata con Erbio (EDFA, Erbium-Doped<br />

Fiber Amplifier), che, nella sua configurazione<br />

standard, presenta un guadagno che può raggiungere<br />

anche i 30 dB <strong>in</strong> una banda di circa<br />

35 nm nella regione <strong>in</strong>torno a 1.55 mm, consentendo<br />

perciò solamente la trasmissione <strong>in</strong><br />

terza f<strong>in</strong>estra, eventualmente su fibra DS per<br />

ridurre le penalità da dispersione.<br />

Relativamente ai sistemi sottomar<strong>in</strong>i, con<br />

l’<strong>in</strong>stallazione dei collegamenti transatlantici<br />

TAT-12 (’95) e TAT-13 (’96) operanti <strong>in</strong> terza f<strong>in</strong>estra<br />

su fibra DS, è stato <strong>in</strong>trodotto l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

di amplificatori ottici di l<strong>in</strong>ea “sommersi”. Per<br />

quanto riguarda <strong>in</strong>vece le applicazioni terrestri,<br />

le prime <strong>in</strong>stallazioni risalgono al ’90-’91<br />

negli USA, dove sono stati <strong>in</strong>izialmente impiegati<br />

come booster: venivano <strong>in</strong>fatti posizionati<br />

<strong>in</strong> uscita dal trasmettitore per <strong>in</strong>crementare la<br />

potenza ottica dei term<strong>in</strong>ali SONET, operanti<br />

prevalentemente a 2.5 Gb/s. Questo tipo di<br />

approccio ha consentito <strong>in</strong> particolare di raggiungere<br />

tratte di 200 km senza rigenerazione.<br />

Successivamente, negli anni ’94-’95, si è com<strong>in</strong>ciato<br />

ad <strong>in</strong>trodurre, nell’ambito dei sistemi<br />

a 2.5 Gb/s, gli amplificatori lunga l<strong>in</strong>ea, che<br />

hanno permesso di raggiungere, con l’aiuto<br />

degli ultimi sv<strong>il</strong>uppi <strong>del</strong>le tecnologie nel campo<br />

dei laser, distanze di 600-800 km senza<br />

l’aus<strong>il</strong>io di tecniche per la compensazione <strong>del</strong>la<br />

dispersione cromatica.<br />

I network service providers sono attualmente<br />

impegnati nel valutare le diverse alternative<br />

<strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>crementare la capacità di traffico<br />

offerta dalle reti già <strong>in</strong>stallate. Infatti, i sistemi<br />

a grande capacità attualmente <strong>in</strong> servizio operano<br />

tipicamente a 2.5 Gb/s e 10 Gb/s nella f<strong>in</strong>estra<br />

<strong>in</strong>torno a 1550 nm. Qualora gli operatori<br />

di rete procedessero ad un upgrad<strong>in</strong>g <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />

di capacità complessiva, oltre alla più ovvia,<br />

ma senz’altro più costosa, alternativa <strong>del</strong><br />

multiplex<strong>in</strong>g nel dom<strong>in</strong>io spaziale (SDM, Space<br />

Division Multiplex<strong>in</strong>g) che consiste nell’<strong>in</strong>stallare<br />

nuova fibra, troverebbero disponib<strong>il</strong>i<br />

due diverse soluzioni:<br />

<strong>il</strong> TDM (Time Division Multiplex<strong>in</strong>g), che<br />

aumenta la cadenza di cifra multiplando elettronicamente<br />

nel dom<strong>in</strong>io <strong>del</strong> tempo più segnali<br />

a velocità <strong>in</strong>feriore;<br />

Iquadernidi

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