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94<br />

I QUADERNI DI TELÈMA<br />

formare una sott<strong>il</strong>e <strong>in</strong>tercaped<strong>in</strong>e riempita con<br />

cristallo liquido nematico. Sulle facce <strong>in</strong>terne dei<br />

vetri <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tercaped<strong>in</strong>e è presente un elettrodo<br />

trasparente di ossido di stagno ed <strong>in</strong>dio e sopra<br />

di esso, a contatto con <strong>il</strong> cristallo liquido, un f<strong>il</strong>m<br />

di polimero. Quest’ultimo viene stirato <strong>in</strong> modo<br />

che a livello microscopico assomigli alle coste di<br />

un tessuto di velluto orientate <strong>in</strong> una direzione<br />

lungo la quale si all<strong>in</strong>eano le molecole di cristallo<br />

liquido. In una cella TN le molecole di cristallo<br />

liquido compiono una rotazione di 90° passando<br />

da un vetro ad un altro lungo lo spessore<br />

<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tercaped<strong>in</strong>e, essendo le direzioni di all<strong>in</strong>eamento<br />

sui due vetri perpendicolari tra loro.<br />

Sulle facce esterne dei vetri sono presenti dei<br />

f<strong>il</strong>tri polarizzatori l<strong>in</strong>eari, che sono <strong>in</strong> grado di far<br />

passare luce <strong>in</strong> cui <strong>il</strong> campo elettrico <strong>del</strong>la radiazione<br />

lum<strong>in</strong>osa osc<strong>il</strong>li <strong>in</strong> una direzione determ<strong>in</strong>ata<br />

dall’orientamento <strong>del</strong> polarizzatore. I due polarizzatori<br />

sono perpendicolari tra loro e rispettivamente<br />

all<strong>in</strong>eati con la direzione dei f<strong>il</strong>m polimerici<br />

di all<strong>in</strong>eamento <strong>del</strong> cristallo liquido.<br />

Quando un fascio di luce proveniente da una<br />

sorgente lum<strong>in</strong>osa posizionata dietro la cella, attraversa<br />

<strong>il</strong> primo polarizzatore, si propaga nel cristallo<br />

liquido lungo <strong>il</strong> cui spessore, <strong>il</strong> campo elettrico<br />

<strong>del</strong>la radiazione elettromagnetica subisce<br />

una rotazione di 90°, seguendo lo stesso orientamento<br />

<strong>del</strong>le molecole di cristallo liquido, per poi<br />

attraversare <strong>il</strong> secondo polarizzatore e completare<br />

l’attraversamento <strong>del</strong>la cella. Qu<strong>in</strong>di un osservatore<br />

dalla parte opposta alla cella rispetto alla<br />

Rappresentazione schematica <strong>del</strong>la struttura e <strong>del</strong> pr<strong>in</strong>cipio<br />

di funzionamento di una cella a cristallo liquido <strong>in</strong><br />

trasmissione.<br />

sorgente vedrà un segnale di luce (stato di bianco).<br />

Applicando un segnale di tensione di pochi<br />

volt alla cella le molecole perdono <strong>il</strong> <strong>del</strong>icato orientamento<br />

imposto dal f<strong>il</strong>m di all<strong>in</strong>eamento,<br />

per disporsi perpendicolarmente alla cella. Il<br />

campo elettrico <strong>del</strong> fascio di luce polarizzato, che<br />

attraversa la cella, non subirà alcuna rotazione ed<br />

<strong>in</strong>contrando <strong>il</strong> secondo polarizzatore, orientato<br />

perpendicolarmente ad esso, non sarà <strong>in</strong> grado<br />

di completare l’attraversamento <strong>del</strong>la cella che<br />

apparirà scura all’osservatore (stato di nero).<br />

Cambiando con cont<strong>in</strong>uità la tensione applicata<br />

alla cella a cristallo liquido l’orientamento <strong>del</strong>le<br />

molecole può variare tra le due posizioni con<br />

gradualità producendo una scala di grigi tra bianco<br />

e nero. Oltre ai polarizzatori si usano, <strong>in</strong> corrispondenza<br />

di ciascun pixel, anche tre f<strong>il</strong>tri di colore<br />

rosso verde e blu, i tre colori fondamentali,<br />

con cui possono essere creati tutti i possib<strong>il</strong>i colori,<br />

comb<strong>in</strong>ando opportunamente le <strong>in</strong>tensità<br />

lum<strong>in</strong>ose che attraversano i pixel.<br />

Le celle a cristallo liquido sono <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>teragire<br />

non solo con luce che cade nello spettro<br />

<strong>del</strong> visib<strong>il</strong>e ma anche con luce <strong>del</strong> vic<strong>in</strong>o <strong>in</strong>frarosso<br />

impiegata nelle fibre ottiche per le comunicazioni<br />

a larga banda. Infatti sono stati realizzati, anche<br />

se ancora a livello di prototipi da laboratorio,<br />

commutatori ottici <strong>in</strong> grado di re<strong>in</strong>stradare i segnali<br />

di luce che viaggiano nelle fibre ottiche <strong>del</strong>le<br />

reti di telecomunicazione. Il vantaggio pr<strong>in</strong>cipale<br />

nell’impiegare commutatori a cristallo liquido<br />

consiste nell’assenza di parti <strong>in</strong> movimento ed<br />

<strong>in</strong>oltre le tensioni di p<strong>il</strong>otaggio sono relativamente<br />

basse rispetto a componenti analoghi realizzati<br />

con altre tecnologie basate sull’impiego di materiali<br />

semiconduttori o dielettrici cristall<strong>in</strong>i, come<br />

ad esempio <strong>il</strong> niobato di litio, oggi largamente ut<strong>il</strong>izzati<br />

<strong>in</strong> ottica. Dal punto di vista scientifico i cristalli<br />

liquidi offrono ancora oggi grande motivo di<br />

attenzione per la ricerca scientifica per i numerosi<br />

effetti derivanti dall’<strong>in</strong>terazione con la luce. Infatti<br />

segnali di luce possono <strong>in</strong>nescare fenomeni di<br />

riorientamento <strong>del</strong>le molecole di cristallo liquido<br />

aprendo una serie di nuovi scenari di sv<strong>il</strong>uppo di<br />

dispositivi tuttoottici <strong>in</strong> cui la luce può essere controllata<br />

da un altro segnale di luce anziché da uno<br />

di tipo elettrico. Inoltre celle speciali possono essere<br />

ut<strong>il</strong>izzate per immagazz<strong>in</strong>are <strong>in</strong>formazione<br />

ottica <strong>in</strong> ologrammi con capacità più elevate rispetto<br />

agli attuali sistemi di memoria di massa.<br />

Antonio d’Alessandro<br />

Rita Asqu<strong>in</strong>i<br />

Dipartimento di Ingegneria Elettronica – Università degli<br />

Studi di Roma “La Sapienza”- INFM<br />

Iquadernidi

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