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92<br />

I QUADERNI DI TELÈMA<br />

peratura e <strong>del</strong>lo stato tensionale <strong>del</strong>la fibra ottica,<br />

ovvero dei parametri foto-termo-elastici<br />

<strong>del</strong> materiale che costituisce la fibra ottica (fenomeno<br />

descritto come effetto Raman ed effetto<br />

Br<strong>il</strong>lou<strong>in</strong>). È sufficiente che la temperatura<br />

o lo stato tensionale di un segmento di fibra<br />

var<strong>in</strong>o, perché si generi una corrispondente<br />

variazione <strong>del</strong>la lunghezza d’onda <strong>del</strong>la luce<br />

retro-diffusa da quel segmento di fibra.<br />

Per determ<strong>in</strong>are la posizione <strong>del</strong> segmento<br />

di fibra che produce <strong>il</strong> segnale di una particolare<br />

lunghezza d’onda, e qu<strong>in</strong>di <strong>il</strong> punto <strong>del</strong>la<br />

struttura monitorata <strong>in</strong> cui si ha la corrispondente<br />

temperatura o stato tensionale, si ut<strong>il</strong>izza<br />

una sorgente laser pulsata. Inviando nella fibra<br />

ottica brevi impulsi laser e misurando <strong>il</strong> tempo<br />

di ritardo fra l’<strong>in</strong>vio <strong>del</strong>l’impulso e l’arrivo <strong>del</strong>la<br />

luce retro-riflessa, è possib<strong>il</strong>e determ<strong>in</strong>are la<br />

posizione <strong>del</strong> segmento di fibra che produce <strong>il</strong><br />

segnale con risoluzioni <strong>del</strong>l’ord<strong>in</strong>e <strong>del</strong> metro.<br />

Nella seconda categoria, di tipo quasi distribuito,<br />

i sensori che hanno raggiunto un maggior<br />

livello di maturità tecnologica sono rappresentati<br />

dai sensori FBG (Fiber Bragg Grat<strong>in</strong>g). Quest’ultimi<br />

sono realizzati modificando opportunamente<br />

l’<strong>in</strong>dice di rifrazione di un piccolo segmento<br />

<strong>del</strong>la fibra ottica, tipicamente <strong>del</strong>la lunghezza<br />

di 5 mm. La modifica <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dice di rifrazione<br />

che si realizza consiste nella produzione<br />

di un reticolo di diffrazione (reticolo di Bragg)<br />

che si comporta come uno specchio <strong>in</strong> grado di<br />

Fibra ottica <strong>in</strong>globata <strong>in</strong> materiale composito polimerico <strong>in</strong> fibra di carbonio.<br />

retro-riflettere soltanto luce di una particolare<br />

lunghezza d’onda. È possib<strong>il</strong>e realizzare più<br />

sensori FBG su di una stessa fibra, avendo cura<br />

che la lunghezza d’onda retro-riflessa dai vari<br />

sensori non si sovrapponga; la separazione m<strong>in</strong>ima<br />

di due sensori FBG disposti su di una stessa<br />

fibra può essere anche di pochi m<strong>il</strong>limetri.<br />

Il grande <strong>in</strong>teresse per i sensori <strong>in</strong> fibra ottica<br />

per monitoraggio strutturale risiede nelle peculiari<br />

caratteristiche <strong>del</strong>le fibre ottiche che possono<br />

fac<strong>il</strong>mente essere <strong>in</strong>tegrate all’<strong>in</strong>terno dei<br />

materiali più vari, come ad esempio compositi<br />

polimerici, metalli, materiali ceramici, calcestruzzo.<br />

È fondamentale per poter effettuare misure<br />

affidab<strong>il</strong>i di deformazione strutturale che la<br />

fibra ottica e conseguentemente <strong>il</strong> sensore aderisca<br />

perfettamente al materiale ospitante.<br />

A titolo di esempio si riportano i risultati di<br />

<strong>in</strong>globamento di un sensore <strong>in</strong> fibra ottica <strong>in</strong><br />

materiale composito nella seguente figura.<br />

In particolare si nota la fibra ottica <strong>in</strong>serita<br />

tra due strati di composito r<strong>in</strong>forzato <strong>in</strong> fibra di<br />

carbonio. Da qualche anno è nato un nuovo<br />

settore di ricerca che viene identificato con diversi<br />

nomi quali quello di strutture <strong>in</strong>telligenti,<br />

strutture adattative (dall’<strong>in</strong>glese adaptive) o attive<br />

o con <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e <strong>in</strong>glese, diffic<strong>il</strong>mente traducib<strong>il</strong>e<br />

<strong>in</strong> maniera diversa dai precedenti vocaboli,<br />

di “smart structures”.<br />

I vantaggi dei sensori sopradescritti per le applicazioni<br />

di monitoraggio strutturale rispetto a<br />

Iquadernidi

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