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Atti del seminario “La Vernaccia di Oristano” - Consorzio UNO

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interviste per analizzare separatamente i dati provenienti da vecchi vigneti ad alberello rispetto a quelli<br />

<strong>del</strong>le nuove controspalliere.<br />

La caratterizzazione ampelografica e genetica <strong>del</strong>le accessioni <strong>di</strong> <strong>Vernaccia</strong>, effettuata tramite<br />

metodologie standar<strong>di</strong>zzate a livello internazionale, ha permesso <strong>di</strong> ottenere un profilo descrittivo<br />

comune per la maggior parte <strong>del</strong>le accessioni riferibili al vitigno e <strong>di</strong> sottolineare le forti <strong>di</strong>versità con le<br />

varietà <strong>Vernaccia</strong> <strong>di</strong> S. Gimignano, Vernaccina <strong>di</strong> Orosei, Arvesiniadu, Ogu e rana, Arguenginiau e<br />

Corbesa che frequentemente si ritrovano coltivate nei vigneti <strong>del</strong>l’oristanese.<br />

L’analisi morfologica, che ha evidenziato 11 cloni <strong>di</strong> <strong>Vernaccia</strong> su 12 con caratteri simili e ha<br />

<strong>di</strong>stinto e accomunato il clone 4 alla Vernaccina <strong>di</strong> Orosei, all’Arvesiniadu e alla Corbesa rilevata a<br />

Riola Sardo, non è stata confermata dall’analisi genetica, che ha mostrato identità tra i 12 cloni e la<br />

Corbesa <strong>di</strong> Riola Sardo, possibile caso <strong>di</strong> sinonimia.<br />

La tipicizzazione <strong>del</strong>la <strong>Vernaccia</strong>, ottenuta tramite l’uso <strong>di</strong> descrittori OIV e dei marcatori<br />

molecolari, rappresenta quin<strong>di</strong> un elemento innovativo che può contribuire alla certificazione ed alla<br />

tutela <strong>di</strong> un vitigno espressione <strong>del</strong> territorio.<br />

Riguardo le cause <strong>del</strong>la <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong> grado zuccherino i risultati ottenuti tramite questa<br />

indagine hanno evidenziato come queste siano minimamente imputabili ad una errata scelta varietale,<br />

ma debbano ricercarsi in un insieme <strong>di</strong> elementi connessi alla gestione agronomica <strong>del</strong> vigneto che deve<br />

essere rivalutata insieme a quella enologica e commerciale. Il mancato successo commerciale <strong>del</strong> vino<br />

ha indubbiamente contribuito a questo stato <strong>di</strong> crisi, che impone azioni <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> questo<br />

prezioso vitigno <strong>del</strong>la Sardegna. Ne <strong>di</strong>scende la necessità <strong>di</strong> un ulteriore rinnovamento degli impianti e<br />

<strong>del</strong>la valorizzazione <strong>di</strong> aree vocate, che con la politica <strong>del</strong>le estirpazioni sono state frequentemente<br />

abbandonate. Inoltre, non sono da sottovalutare i rischi connessi all’adozione <strong>del</strong> piano <strong>di</strong><br />

ristrutturazione vitivinicola che potrebbe variare la piattaforma ampelografica a vantaggio <strong>di</strong> vitigni più<br />

plastici e produttivi ed erodere ancora una volta le superfici destinabili alla coltivazione <strong>del</strong>la <strong>Vernaccia</strong>.<br />

Tra le molteplici strade volte a valorizzare la qualità è importante ricordare il lavoro multi<strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong><br />

agronomi, enologi, climatologi, pedologi, statistici ed informatici finalizzato alla <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong>le<br />

aree più idonee per la coltivazione <strong>di</strong> questo antico vitigno. Nell’oristanese possono essere in<strong>di</strong>viduate<br />

varie sottozone a <strong>di</strong>versa attitu<strong>di</strong>ne gestionale, che possono consentire l’ottimizzazione <strong>del</strong>le tecniche<br />

agronomiche e una migliore pianificazione dei nuovi impianti.<br />

Inoltre, è opportuno rimarcare che i produttori possiedono un prodotto unico che esalta le proprie<br />

intrinseche caratteristiche in una piccolissima area geografica. Questa consapevolezza deve pertanto<br />

guidare le azioni volte alla valorizzazione commerciale <strong>di</strong> un vino che identifica non solo questo<br />

territorio, ma l’intera Isola <strong>di</strong> Sardegna. A questo proposito, la storia millenaria <strong>del</strong> vitigno e <strong>del</strong>le<br />

generazioni che l’hanno utilizzato <strong>di</strong>venta un ulteriore valore aggiunto che può incrementare la<br />

fruizione <strong>del</strong> territorio e valorizzarne anche le sue aree interne.<br />

I produttori<br />

In riferimento ai quantitativi in vino, nell’anno 2007 n°8 aziende hanno imbottigliato <strong>Vernaccia</strong> <strong>di</strong><br />

Oristano DOC o IGT per un totale <strong>di</strong> 65.510 litri.<br />

Gli enopoli presenti nel territorio sono comunque <strong>di</strong>eci.<br />

n°1 cantina sociale, sita in Oristano, con n°61 soci conferitori<br />

n°2 cantine Cabras<br />

n°4 cantine Baratili S.Pietro<br />

n°1 cantina Zed<strong>di</strong>ani<br />

n°1 cantina S.Vero Milis<br />

n°1 cantina Tramatza<br />

A parte una nata nel 1898 ed un’altra nel 1925, le restanti sono sorte tra gli anni ’50 e ’60. Inizialmente<br />

producevano esclusivamente <strong>Vernaccia</strong> e nel corso degli anni hanno <strong>di</strong>versificato la propria produzione.<br />

Si tratta <strong>di</strong> aziende <strong>di</strong> antica tra<strong>di</strong>zione, fondate dai nonni e/o dai padri degli attuali titolari, <strong>di</strong>verse tra<br />

loro sia per superfici me<strong>di</strong>e aziendali che per tipologia <strong>di</strong> prodotti.<br />

Alcune <strong>di</strong> esse acquistano parte <strong>del</strong>le uve da viticoltori <strong>di</strong> fiducia.<br />

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