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Atti del seminario “La Vernaccia di Oristano” - Consorzio UNO

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Infine, l’imbrunimento potrebbe anche essere dovuto, come riportato in letteratura, ad un processo <strong>di</strong><br />

condensazione-ossidazione che coinvolge l’acido gliossilico. Tale molecola si forma nel vino per<br />

ossidazione <strong>del</strong>l’acido tartarico, catalizzata da metalli. L’acido gliossilico, una volta formato, esercita la<br />

stessa funzione <strong>del</strong>l’acetaldeide, può quin<strong>di</strong> dar luogo a reazioni <strong>di</strong> condensazione con i flavanoli. In<br />

questo caso si possono formare dei composti interme<strong>di</strong> <strong>di</strong> reazione che possono essere ossidati a sali <strong>di</strong><br />

xantilio, i quali, a loro volta, potrebbero evolvere in composti in grado <strong>di</strong> incrementare le tonalità rosse<br />

nei vini.<br />

Negli Sherry, come riportato in letteratura, si riscontra una <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>la tonalità nel corso<br />

<strong>del</strong>l’invecchiamento. I dati da noi ottenuti, sui vini <strong>Vernaccia</strong>, hanno confermato quanto sopra riportato:<br />

la tonalità (h*) <strong>di</strong>minuisce con l’invecchiamento, per aumento <strong>del</strong>le tonalità rosse rispetto alle gialle.<br />

Questi risultati sono in<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la maturazione <strong>del</strong> vino in fase ossidativa.<br />

Nel vino <strong>Vernaccia</strong>, tale dato è stato ulteriormente confermato dai valori <strong>del</strong>la prima coor<strong>di</strong>nata<br />

cromatica a*, che aumenta significativamente con l’invecchiamento, confermando l’aumento <strong>del</strong>la<br />

tonalità rossa nei vini.<br />

Sui campioni da noi analizzati non sono state invece riscontrate correlazioni significative (p < 0,05) fra<br />

la saturazione (C*) e l’annata e fra l’A420 e l’annata; anche il parametro L* non ha mostrato<br />

correlazioni significative con l’annata (il valore sarebbe dovuto <strong>di</strong>minuire con l’invecchiamento).<br />

Concludendo, l’analisi dei 46 campioni <strong>di</strong> <strong>Vernaccia</strong>, <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse annate e provenienti da <strong>di</strong>verse cantine,<br />

ha evidenziato e confermato quanto già si conosce su questo vino: la <strong>di</strong>fficoltà a raggiungere uno<br />

standard qualitativo <strong>del</strong> prodotto.<br />

Riteniamo comunque che l’estrema variabilità durante l’invecchiamento in fase ossidativa possa essere<br />

controllata definendo meglio la tipologia e le <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>le botti utilizzate per l’affinamento, così<br />

come lo spessore <strong>del</strong>le doghe, al fine <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzare un affinamento in legno che, anche se<br />

non <strong>del</strong> tutto responsabile <strong>del</strong>le caratteristiche peculiari <strong>di</strong> tale vino, sicuramente concorre alle sue<br />

caratteristiche qualitative.<br />

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