Patologie genomiche

Patologie genomiche Patologie genomiche

24.05.2013 Views

Patologie genomiche Rappresentano disordini genetici che sono riconosciuti essere dovuti a riarrangiamenti del DNA coinvolgenti regioni genomiche “instabili”. I riarrangiamenti possono essere sia ricorrenti che non ricorrenti. Si presentano generalmente come casi sporadici anche se esistono casi familiari. I riarrangiamenti solitamente sono rappresentati da duplicazioni o delezioni, alcune volte da inversioni, e sono definiti ricorrenti quando i bkp cadono sempre nella stessa regione e danno quindi duplicazioni, delezioni o inversioni sempre della stessa grandezza. Solitamente in questi disordini il fenotipo clinico è la conseguenza: • di un dosaggio non corretto di uno o più geni localizzati nel frammento genomico coinvolto nella delezione o duplicazione e sensibili al dosaggio; • oppure della rottura di un singolo gene con perdita della sua normale funzione.

<strong>Patologie</strong> <strong>genomiche</strong><br />

Rappresentano disordini genetici che sono riconosciuti essere dovuti a riarrangiamenti del DNA<br />

coinvolgenti regioni <strong>genomiche</strong> “instabili”. I riarrangiamenti possono essere sia ricorrenti che<br />

non ricorrenti.<br />

Si presentano generalmente come casi sporadici anche se esistono casi familiari.<br />

I riarrangiamenti solitamente sono rappresentati da duplicazioni o delezioni, alcune volte<br />

da inversioni, e sono definiti ricorrenti quando i bkp cadono sempre nella stessa regione e<br />

danno quindi duplicazioni, delezioni o inversioni sempre della stessa grandezza.<br />

Solitamente in questi disordini il fenotipo clinico è la conseguenza:<br />

• di un dosaggio non corretto di uno o più geni localizzati nel frammento<br />

genomico coinvolto nella delezione o duplicazione e sensibili al dosaggio;<br />

• oppure della rottura di un singolo gene con perdita della sua normale<br />

funzione.


Meccanismi molecolari associati a disordini genomici sono diversi:


Cosa rende instabile<br />

determinate regioni<br />

caratterizzate da<br />

riarrangiamenti ricorrenti?<br />

L’instabilità è dovuta alla<br />

presenza di motivi di<br />

sequenza denominati<br />

Duplicazioni segmentali (DS)<br />

o LCR (ripetizioni a basso<br />

numero di copie)


Duplicazioni segmentali<br />

Nuova classe di DNA ripetuto identificato nel genoma umano, costituito da grossi<br />

segmenti genomici con elevata omologia di sequenza. E’ costituito da grosse e quasi<br />

identiche copie di DNA genomico la cui lunghezza varia da 1 a 200-400 Kb, con una<br />

identità di sequenza che varia dal 90% al 100 %. La caratterizzazione e<br />

localizzazione tramite FISH di cloni BAC che coprono l’intero genoma e l’analisi in<br />

silico del genoma sequenziato, ha permesso di confermare che il 5% del genoma<br />

umano è duplicato.<br />

Sono separate solitamente da sequenze uniche con lunghezza >1Mb.<br />

La distribuzione di questi segmenti tra i cromosomi umani non è uniforme<br />

Possono essere suddivisi in due classi, dupliconi inter- e intra-cromosomici. La classe<br />

intercromosomica è duplicata su cromosomi non omologhi e molti membri di questa classe<br />

sono localizzati a livello delle regioni subtelomeriche e pericentromeriche. Le duplicazioni<br />

segmentali intracromosomiche, chiamate anche sequenze ripetute a basso numero di<br />

copie (LCR: low copy repeats) regione- o cromosoma-specifiche, sono tipicamente<br />

riscontrate in un singolo cromosoma o in una singola banda cromosomica.


Science vol 297 2002


La stragrande maggioranza delle DS sono distribuite in circa 450<br />

regioni diverse (blocchi di duplicazione).<br />

Una caratteristica comune delle duplicazioni segmentali intra – e<br />

intercromosomiche è la loro complessa organizzazione a mosaico<br />

dove segmenti duplicati (chiamati dupliconi) sono giustapposti in<br />

prossimità di altri dupliconi con i quali non condividono nessuna<br />

omologia di sequenza.<br />

Studi evoluzionistici suggeriscono che le DS sembrano essere originati, attraverso<br />

trasposizioni duplicative di piccole porzioni di materiale cromosomico, che spesso<br />

risultano contenere un numero di segmenti altamente ripetuti, geni, frammenti di<br />

geni, pseudogeni, sequenze retrovirali endogene o altre sequenze paraloghe.<br />

Alternativamente possono contenere una serie di geni, nel qual caso rappresentano<br />

un cluster di geni ripetuti.


Le duplicazioni segmentali mediano riarrangiamenti ricorrenti<br />

L’alto grado di omologia, l’estensione, l’orientamento e la distanza reciproca tra due o<br />

più DS fa si che queste sequenze siano un “terreno fertile” per eventi di<br />

ricombinazione omologa non allelica (NAHR).<br />

Le alterazioni citogenetiche mediate da DS includono delezioni, duplicazioni,<br />

inversioni, traslocazioni, la formazione di piccoli cromosomi marcatori o altri<br />

riarrangiamenti più complessi.


Le duplicazioni segmentali mediano riarrangiamenti ricorrenti


In base alla grandezza del segmento genomico coinvolto ed il potenziale<br />

numero di geni “sensibili al dosaggio” localizzati nel segmento riarrangiato,<br />

delezione e/o duplicazioni possono risultare o in una patologia mendeliana<br />

o in una sindrome da geni contigui o disordini cromosomici.<br />

Genomic<br />

disorder<br />

Size of DNA<br />

rearragement<br />

Mendelian traits<br />

Contiguous gene syndrome<br />

10 0 10 4 10 5 10 6 10 7 10 8 10 9<br />

Human genome<br />

Chromosomes rearrangement<br />

TRENDS in Genetics<br />

Rearrangement sizes in genomic disorders<br />

bp


La nefronoftisi familiare giovanile di tipo 1 (insufficienza renale cronica) , è<br />

un esempio di malattia AR, causata da una mutazione o delezione del<br />

gene NPHP1 localizzato in 2p13. Nell’80% dei casi questa malattia è<br />

associata a una delezione di circa 300 Kb di una regione fiancheggiata<br />

da due grossi blocchi (330 Kb) ripetuti in orientamento invertito.<br />

All’interno e adiacente ad essi sono presenti ripetizioni dirette (45 Kb) che<br />

costituiscono l’hot spot per eventi di ricombinazione omologa non<br />

allelica. L’inversione, non patogenica, che coinvolge tali sequenze<br />

ripetute ed invertite è stata identificata nell’1.3% e 21% di individui sani,<br />

in omozigosi e eterozigosi rispettivamente, dimostrando la<br />

propensione al riarrangiamento della regione.


RAI1


PMP22<br />

HNPP<br />

CMT1A<br />

17p11.2<br />

Riarrangiamenti ricorrenti<br />

RAI 1<br />

24 Kb<br />

170 KB<br />

(mariner like 557 bp)<br />

omologia >98% , 50% bkps in KER gene cluste 12 kb<br />

4 Mb<br />

Hot spot- bkps cadono preferenzialmente in limitate regioni<br />

dup(17)(p11.2p11.2)<br />

SMS 4-5 %<br />

16%<br />

SMS 70-80%


RAI1


<strong>Patologie</strong> <strong>genomiche</strong> in 15q11-13


BP1 BP2 BP3<br />

BP4 BP5<br />

~5 Mb<br />

~5,6 Mb<br />

rari<br />

ricorrenti<br />

UCSC, hg 18<br />

Chr15:19,869,940-33,049,287


Il cromosoma 15 rappresenta un altro esempio di cromosoma ricco di sequenze duplicate.<br />

Recentemente sono stati individuati più di 8 complessi segmenti di sequenze ripetute<br />

“disperse” nella regione 15q11-q13, altri in 15q24 e 15q26. Questi LCRs sono implicati nella<br />

sindrome di PWS/AS determinate dalla delezione della stessa regione “imprinted” 15q11.2q13<br />

rispettivamente di origine paterna o materna. Gli LCRs coinvolti nei punti di rottura della<br />

delezione comune PWS/AS sono quasi sempre alla base di duplicazioni/triplicazioni della<br />

stessa regione e cromosomi marcatori invdup(15).


Delezioni (DGS/VCFS)<br />

Duplicazioni<br />

Delezioni<br />

Riarrangiamenti in 22q11<br />

3 Mb<br />

1,5 Mb<br />

LCR22-2 LCR22-3a LCR22-4<br />

Le delezioni di 1,5 e 3 Mb avvengono mediante NAHR, che spiega non solo la<br />

ricorrenza del riarrangiamento ma anche l’alta prevalenza di eventi de novo


90%<br />

7%<br />

9% Dimensioni variabili<br />

La delezione avviene con la stessa frequenza in entrambi gli<br />

alleli, e la regione non è sottoposta ad imprinting<br />

1:4000


Tra i segni clinici della sindrome da del22q(11.) abbiamo:<br />

• Malformazioni cardiovascolare (anomalie conotroncali cuore)<br />

• Anomalie del palato<br />

• Dismorfismi facciali caratteristici<br />

• Difficoltà nella apprendimento<br />

• Problemi comportamentali , in alcuni adulti si manifestano<br />

problemi psichiatrici (schizofrenia, disordini bipolari)<br />

• Immunodeficienza (ridotta o assenza ghiandola timica)<br />

• Ipocalcemia<br />

• Anomalie urogenitali<br />

La maggior parte caratterizzati da variabilità espressività e penetranza


segni clinici della VCFS/DGS<br />

Sullivan 2007<br />

Dismorfismi facciali<br />

Immunodeficienza 77%<br />

• Linfopenia T-cell 67%<br />

• Ritardata produzione IgG 10%<br />

• Aplasia timica con assenza di T cell 0.5%


Generalmente Il rischio di ricorrenza di un secondo figlio<br />

affetto da patologia genomica è uguale a quello della<br />

popolazione generale e non varia nelle diverse<br />

popolazioni.<br />

Inversioni polimorfiche possono predisporre a futuri<br />

riarrangiamenti ?<br />

Diverse inversioni polimorfiche, che non hanno alcun<br />

effetto fenotipico, sono state identificate in genitori di<br />

pazienti che presentano la stessa regione deleta


PWS|AS: il 4/6 (67 %) delle madri di<br />

pazienti AS con delezione di classe II<br />

(BP2/3) e il 4/44 (9%) nella popolazione<br />

generale presenta una inversione in<br />

eterozigosi della stessa regione deleta nei<br />

pazienti AS con delezione di classe II<br />

(BP2/3)<br />

Sotos: microdelezione in 5q35, la maggior parte dei padri sono<br />

portatori di una inversione<br />

WBS: inversioni paracentriche sono state riscontrate in eterozigosi nel 33% dei genitori .


“CNV: Copy Numer variant”<br />

Attraverso la messa a punto di piattaforme per array-CGH e arraygenotyping<br />

e attraverso il confronto delle sequenze <strong>genomiche</strong> di due<br />

diversi individui mediante, l’analisi in silico, sono stati individuati<br />

numerosi polimorfismi presenti nel genoma umano rappresentati da:<br />

• duplicazioni e/o delezioni di frammenti di DNA di grandezza che<br />

varia da alcune Kb fino a centinaia di Kb, e da inversioni.<br />

Queste varianti sono diffuse in tutto il genoma e circa il 25% sono<br />

associate a duplicazioni segmentali, non sembrano essere confinate a<br />

popolazioni specifiche.<br />

Prima dell’utilizzo di questa tecnica, tranne rare eccezioni, delezioni o duplicazioni correlano<br />

con un fenotipo patologico


600 Mb, circa il 20% del genoma umano è<br />

annotato come CNV<br />

(Cooper et al 2007)<br />

Nature 437/20 2005


Perché è importante lo studio e l’individuazione delle varianti strutturali<br />

del genoma?<br />

È opinione comune che molti di questi nuovi polimorfismi potrebbero<br />

contribuire alla variabilità fenotipica tra individui non solo….<br />

Queste differenze potrebbero essere la causa di<br />

• suscettibilità a determinate malattie complesse (cardiovascolari,<br />

neurosviluppo, neurocomportamentali, cancro, obesità o autoimmunità)<br />

• Diversa risposta a farmaci o a stimoli ambientali<br />

• Diversa risposta immune<br />

• Diversa adattabilità<br />

• Diversa risposta agli stimoli ambientali


Alcune varianti (CNV) hanno caratteristiche e frequenze diverse nelle<br />

differenti popolazioni, il che potrebbe spiegare la maggiore o minore<br />

suscettibilità ad alcune patologie riscontrate in particolari aree o gruppi<br />

etnici


duplicazioni segmentali in 17q12 coinvolgono 2 geni codificanti<br />

per chemochine, CCL3L1 e CCL4L1, variando il numero di<br />

copie individuali (CNVs)<br />

Fattore di suscettibilità individuale al virus HIV?<br />

CCR5 recettore virus HIV<br />

CCL3L1 antagonista CCR5


Studio caso-controllo<br />

Analisi di 4308 individui HIV-1<br />

positivi e negativi, provenienti<br />

da gruppi con origini<br />

geografiche diverse.<br />

Numero medio di copie di CCL3L1:<br />

Afro-americani 4<br />

Europei 2<br />

Ispanici 3<br />

Numero di copie inferiore<br />

p


Basse dosi di CCL3L1 sono<br />

associate ad un più alto dosaggio<br />

virale (E) e ad una conseguente<br />

maggior perdita di cellule T (F).<br />

Il numero di copie di CCL3L1, è predittivo della<br />

suscettibilità all’insorgenza dell’HIV ed ha<br />

anche un valore prognostico sulla decorrenza<br />

della malattia.


Nature 437, 20 October 2005


... Our results indicate that humans are commonly<br />

affected by somatic mosaicism for stochastic CNVs,<br />

which occur in a substantial fraction of cells.


Somatic mosaicism mutation<br />

Frank, PNAS in press (2010)


Am J Hum Genet 82:763-771, 2008<br />

...Any differences in the genetic makeup between twins derived from<br />

the same zygote represent an irrefutable example of somatic<br />

mosaicism.<br />

CNVs exist within pairs in both groups. CNV analysis in phenotypically<br />

discordant monozygotic twins may provide a powerful tool for<br />

identifying disease-predisposition loci. Our results also imply that<br />

caution should be exercised when interpreting disease causality of de<br />

novo CNVs found in patients based on analysis of a single tissue in<br />

routine disease-related DNA diagnostics.


C’è una linea di demarcazione tra un riarrangiamento “patogenetico” e<br />

uno polimorfico?


Nature 461:726-728 (2009)

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