Patologie genomiche
Patologie genomiche Patologie genomiche
Patologie genomiche Rappresentano disordini genetici che sono riconosciuti essere dovuti a riarrangiamenti del DNA coinvolgenti regioni genomiche “instabili”. I riarrangiamenti possono essere sia ricorrenti che non ricorrenti. Si presentano generalmente come casi sporadici anche se esistono casi familiari. I riarrangiamenti solitamente sono rappresentati da duplicazioni o delezioni, alcune volte da inversioni, e sono definiti ricorrenti quando i bkp cadono sempre nella stessa regione e danno quindi duplicazioni, delezioni o inversioni sempre della stessa grandezza. Solitamente in questi disordini il fenotipo clinico è la conseguenza: • di un dosaggio non corretto di uno o più geni localizzati nel frammento genomico coinvolto nella delezione o duplicazione e sensibili al dosaggio; • oppure della rottura di un singolo gene con perdita della sua normale funzione.
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- Page 39 and 40: C’è una linea di demarcazione tr
<strong>Patologie</strong> <strong>genomiche</strong><br />
Rappresentano disordini genetici che sono riconosciuti essere dovuti a riarrangiamenti del DNA<br />
coinvolgenti regioni <strong>genomiche</strong> “instabili”. I riarrangiamenti possono essere sia ricorrenti che<br />
non ricorrenti.<br />
Si presentano generalmente come casi sporadici anche se esistono casi familiari.<br />
I riarrangiamenti solitamente sono rappresentati da duplicazioni o delezioni, alcune volte<br />
da inversioni, e sono definiti ricorrenti quando i bkp cadono sempre nella stessa regione e<br />
danno quindi duplicazioni, delezioni o inversioni sempre della stessa grandezza.<br />
Solitamente in questi disordini il fenotipo clinico è la conseguenza:<br />
• di un dosaggio non corretto di uno o più geni localizzati nel frammento<br />
genomico coinvolto nella delezione o duplicazione e sensibili al dosaggio;<br />
• oppure della rottura di un singolo gene con perdita della sua normale<br />
funzione.
Meccanismi molecolari associati a disordini genomici sono diversi:
Cosa rende instabile<br />
determinate regioni<br />
caratterizzate da<br />
riarrangiamenti ricorrenti?<br />
L’instabilità è dovuta alla<br />
presenza di motivi di<br />
sequenza denominati<br />
Duplicazioni segmentali (DS)<br />
o LCR (ripetizioni a basso<br />
numero di copie)
Duplicazioni segmentali<br />
Nuova classe di DNA ripetuto identificato nel genoma umano, costituito da grossi<br />
segmenti genomici con elevata omologia di sequenza. E’ costituito da grosse e quasi<br />
identiche copie di DNA genomico la cui lunghezza varia da 1 a 200-400 Kb, con una<br />
identità di sequenza che varia dal 90% al 100 %. La caratterizzazione e<br />
localizzazione tramite FISH di cloni BAC che coprono l’intero genoma e l’analisi in<br />
silico del genoma sequenziato, ha permesso di confermare che il 5% del genoma<br />
umano è duplicato.<br />
Sono separate solitamente da sequenze uniche con lunghezza >1Mb.<br />
La distribuzione di questi segmenti tra i cromosomi umani non è uniforme<br />
Possono essere suddivisi in due classi, dupliconi inter- e intra-cromosomici. La classe<br />
intercromosomica è duplicata su cromosomi non omologhi e molti membri di questa classe<br />
sono localizzati a livello delle regioni subtelomeriche e pericentromeriche. Le duplicazioni<br />
segmentali intracromosomiche, chiamate anche sequenze ripetute a basso numero di<br />
copie (LCR: low copy repeats) regione- o cromosoma-specifiche, sono tipicamente<br />
riscontrate in un singolo cromosoma o in una singola banda cromosomica.
Science vol 297 2002
La stragrande maggioranza delle DS sono distribuite in circa 450<br />
regioni diverse (blocchi di duplicazione).<br />
Una caratteristica comune delle duplicazioni segmentali intra – e<br />
intercromosomiche è la loro complessa organizzazione a mosaico<br />
dove segmenti duplicati (chiamati dupliconi) sono giustapposti in<br />
prossimità di altri dupliconi con i quali non condividono nessuna<br />
omologia di sequenza.<br />
Studi evoluzionistici suggeriscono che le DS sembrano essere originati, attraverso<br />
trasposizioni duplicative di piccole porzioni di materiale cromosomico, che spesso<br />
risultano contenere un numero di segmenti altamente ripetuti, geni, frammenti di<br />
geni, pseudogeni, sequenze retrovirali endogene o altre sequenze paraloghe.<br />
Alternativamente possono contenere una serie di geni, nel qual caso rappresentano<br />
un cluster di geni ripetuti.
Le duplicazioni segmentali mediano riarrangiamenti ricorrenti<br />
L’alto grado di omologia, l’estensione, l’orientamento e la distanza reciproca tra due o<br />
più DS fa si che queste sequenze siano un “terreno fertile” per eventi di<br />
ricombinazione omologa non allelica (NAHR).<br />
Le alterazioni citogenetiche mediate da DS includono delezioni, duplicazioni,<br />
inversioni, traslocazioni, la formazione di piccoli cromosomi marcatori o altri<br />
riarrangiamenti più complessi.
Le duplicazioni segmentali mediano riarrangiamenti ricorrenti
In base alla grandezza del segmento genomico coinvolto ed il potenziale<br />
numero di geni “sensibili al dosaggio” localizzati nel segmento riarrangiato,<br />
delezione e/o duplicazioni possono risultare o in una patologia mendeliana<br />
o in una sindrome da geni contigui o disordini cromosomici.<br />
Genomic<br />
disorder<br />
Size of DNA<br />
rearragement<br />
Mendelian traits<br />
Contiguous gene syndrome<br />
10 0 10 4 10 5 10 6 10 7 10 8 10 9<br />
Human genome<br />
Chromosomes rearrangement<br />
TRENDS in Genetics<br />
Rearrangement sizes in genomic disorders<br />
bp
La nefronoftisi familiare giovanile di tipo 1 (insufficienza renale cronica) , è<br />
un esempio di malattia AR, causata da una mutazione o delezione del<br />
gene NPHP1 localizzato in 2p13. Nell’80% dei casi questa malattia è<br />
associata a una delezione di circa 300 Kb di una regione fiancheggiata<br />
da due grossi blocchi (330 Kb) ripetuti in orientamento invertito.<br />
All’interno e adiacente ad essi sono presenti ripetizioni dirette (45 Kb) che<br />
costituiscono l’hot spot per eventi di ricombinazione omologa non<br />
allelica. L’inversione, non patogenica, che coinvolge tali sequenze<br />
ripetute ed invertite è stata identificata nell’1.3% e 21% di individui sani,<br />
in omozigosi e eterozigosi rispettivamente, dimostrando la<br />
propensione al riarrangiamento della regione.
RAI1
PMP22<br />
HNPP<br />
CMT1A<br />
17p11.2<br />
Riarrangiamenti ricorrenti<br />
RAI 1<br />
24 Kb<br />
170 KB<br />
(mariner like 557 bp)<br />
omologia >98% , 50% bkps in KER gene cluste 12 kb<br />
4 Mb<br />
Hot spot- bkps cadono preferenzialmente in limitate regioni<br />
dup(17)(p11.2p11.2)<br />
SMS 4-5 %<br />
16%<br />
SMS 70-80%
RAI1
<strong>Patologie</strong> <strong>genomiche</strong> in 15q11-13
BP1 BP2 BP3<br />
BP4 BP5<br />
~5 Mb<br />
~5,6 Mb<br />
rari<br />
ricorrenti<br />
UCSC, hg 18<br />
Chr15:19,869,940-33,049,287
Il cromosoma 15 rappresenta un altro esempio di cromosoma ricco di sequenze duplicate.<br />
Recentemente sono stati individuati più di 8 complessi segmenti di sequenze ripetute<br />
“disperse” nella regione 15q11-q13, altri in 15q24 e 15q26. Questi LCRs sono implicati nella<br />
sindrome di PWS/AS determinate dalla delezione della stessa regione “imprinted” 15q11.2q13<br />
rispettivamente di origine paterna o materna. Gli LCRs coinvolti nei punti di rottura della<br />
delezione comune PWS/AS sono quasi sempre alla base di duplicazioni/triplicazioni della<br />
stessa regione e cromosomi marcatori invdup(15).
Delezioni (DGS/VCFS)<br />
Duplicazioni<br />
Delezioni<br />
Riarrangiamenti in 22q11<br />
3 Mb<br />
1,5 Mb<br />
LCR22-2 LCR22-3a LCR22-4<br />
Le delezioni di 1,5 e 3 Mb avvengono mediante NAHR, che spiega non solo la<br />
ricorrenza del riarrangiamento ma anche l’alta prevalenza di eventi de novo
90%<br />
7%<br />
9% Dimensioni variabili<br />
La delezione avviene con la stessa frequenza in entrambi gli<br />
alleli, e la regione non è sottoposta ad imprinting<br />
1:4000
Tra i segni clinici della sindrome da del22q(11.) abbiamo:<br />
• Malformazioni cardiovascolare (anomalie conotroncali cuore)<br />
• Anomalie del palato<br />
• Dismorfismi facciali caratteristici<br />
• Difficoltà nella apprendimento<br />
• Problemi comportamentali , in alcuni adulti si manifestano<br />
problemi psichiatrici (schizofrenia, disordini bipolari)<br />
• Immunodeficienza (ridotta o assenza ghiandola timica)<br />
• Ipocalcemia<br />
• Anomalie urogenitali<br />
La maggior parte caratterizzati da variabilità espressività e penetranza
segni clinici della VCFS/DGS<br />
Sullivan 2007<br />
Dismorfismi facciali<br />
Immunodeficienza 77%<br />
• Linfopenia T-cell 67%<br />
• Ritardata produzione IgG 10%<br />
• Aplasia timica con assenza di T cell 0.5%
Generalmente Il rischio di ricorrenza di un secondo figlio<br />
affetto da patologia genomica è uguale a quello della<br />
popolazione generale e non varia nelle diverse<br />
popolazioni.<br />
Inversioni polimorfiche possono predisporre a futuri<br />
riarrangiamenti ?<br />
Diverse inversioni polimorfiche, che non hanno alcun<br />
effetto fenotipico, sono state identificate in genitori di<br />
pazienti che presentano la stessa regione deleta
PWS|AS: il 4/6 (67 %) delle madri di<br />
pazienti AS con delezione di classe II<br />
(BP2/3) e il 4/44 (9%) nella popolazione<br />
generale presenta una inversione in<br />
eterozigosi della stessa regione deleta nei<br />
pazienti AS con delezione di classe II<br />
(BP2/3)<br />
Sotos: microdelezione in 5q35, la maggior parte dei padri sono<br />
portatori di una inversione<br />
WBS: inversioni paracentriche sono state riscontrate in eterozigosi nel 33% dei genitori .
“CNV: Copy Numer variant”<br />
Attraverso la messa a punto di piattaforme per array-CGH e arraygenotyping<br />
e attraverso il confronto delle sequenze <strong>genomiche</strong> di due<br />
diversi individui mediante, l’analisi in silico, sono stati individuati<br />
numerosi polimorfismi presenti nel genoma umano rappresentati da:<br />
• duplicazioni e/o delezioni di frammenti di DNA di grandezza che<br />
varia da alcune Kb fino a centinaia di Kb, e da inversioni.<br />
Queste varianti sono diffuse in tutto il genoma e circa il 25% sono<br />
associate a duplicazioni segmentali, non sembrano essere confinate a<br />
popolazioni specifiche.<br />
Prima dell’utilizzo di questa tecnica, tranne rare eccezioni, delezioni o duplicazioni correlano<br />
con un fenotipo patologico
600 Mb, circa il 20% del genoma umano è<br />
annotato come CNV<br />
(Cooper et al 2007)<br />
Nature 437/20 2005
Perché è importante lo studio e l’individuazione delle varianti strutturali<br />
del genoma?<br />
È opinione comune che molti di questi nuovi polimorfismi potrebbero<br />
contribuire alla variabilità fenotipica tra individui non solo….<br />
Queste differenze potrebbero essere la causa di<br />
• suscettibilità a determinate malattie complesse (cardiovascolari,<br />
neurosviluppo, neurocomportamentali, cancro, obesità o autoimmunità)<br />
• Diversa risposta a farmaci o a stimoli ambientali<br />
• Diversa risposta immune<br />
• Diversa adattabilità<br />
• Diversa risposta agli stimoli ambientali
Alcune varianti (CNV) hanno caratteristiche e frequenze diverse nelle<br />
differenti popolazioni, il che potrebbe spiegare la maggiore o minore<br />
suscettibilità ad alcune patologie riscontrate in particolari aree o gruppi<br />
etnici
duplicazioni segmentali in 17q12 coinvolgono 2 geni codificanti<br />
per chemochine, CCL3L1 e CCL4L1, variando il numero di<br />
copie individuali (CNVs)<br />
Fattore di suscettibilità individuale al virus HIV?<br />
CCR5 recettore virus HIV<br />
CCL3L1 antagonista CCR5
Studio caso-controllo<br />
Analisi di 4308 individui HIV-1<br />
positivi e negativi, provenienti<br />
da gruppi con origini<br />
geografiche diverse.<br />
Numero medio di copie di CCL3L1:<br />
Afro-americani 4<br />
Europei 2<br />
Ispanici 3<br />
Numero di copie inferiore<br />
p
Basse dosi di CCL3L1 sono<br />
associate ad un più alto dosaggio<br />
virale (E) e ad una conseguente<br />
maggior perdita di cellule T (F).<br />
Il numero di copie di CCL3L1, è predittivo della<br />
suscettibilità all’insorgenza dell’HIV ed ha<br />
anche un valore prognostico sulla decorrenza<br />
della malattia.
Nature 437, 20 October 2005
... Our results indicate that humans are commonly<br />
affected by somatic mosaicism for stochastic CNVs,<br />
which occur in a substantial fraction of cells.
Somatic mosaicism mutation<br />
Frank, PNAS in press (2010)
Am J Hum Genet 82:763-771, 2008<br />
...Any differences in the genetic makeup between twins derived from<br />
the same zygote represent an irrefutable example of somatic<br />
mosaicism.<br />
CNVs exist within pairs in both groups. CNV analysis in phenotypically<br />
discordant monozygotic twins may provide a powerful tool for<br />
identifying disease-predisposition loci. Our results also imply that<br />
caution should be exercised when interpreting disease causality of de<br />
novo CNVs found in patients based on analysis of a single tissue in<br />
routine disease-related DNA diagnostics.
C’è una linea di demarcazione tra un riarrangiamento “patogenetico” e<br />
uno polimorfico?
Nature 461:726-728 (2009)