sueltas - Biblioteca Tomás Navarro Tomás - CSIC
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I<br />
48 ANTONIO RESTORI<br />
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tutto cio passarono cinque anni prima che si decidesse a uscire la<br />
Segunda parte 1) e ne fu editore proprio Alonso Pérez, con un a<br />
frase tendenziosa, che vuole escludere ogni responsabilitá di Lope<br />
de Vega; egli dichiara, dirigendosi alla Dedicataria del volume,<br />
che fiado en esta liberalidad dí á la estampa doze comedias de<br />
L ve, librando la perpetuidad de su fama en mi atrevimiento y la<br />
disculpa de mi osadía en la grandeza de V. Merced. Quanto alle<br />
altre Partes, per molte se non per tutte, e impossibile, come gia<br />
notarono tutti i suoi biografi, escludere non diro la partecipazione,<br />
Il1a per lo meno la consapevolezza e la tacita annlIenza di Lope 2).<br />
Viceversa poi, in pubblico, strillava che gli staI11patori solevan o<br />
imprimir mis comedias de suerte que era imposible llamarlas mios<br />
e stigmatizzava la crueldad COIl que despedazan mi opinióll 3).<br />
Questo doppio giuoco ci rivela che Lope doveva trovarsi in<br />
una posizione imbarazzante e difficile.<br />
E realmente vi era un violento contrasto di interessi fra tipo<br />
grafi e librai da una parte, e capocomici o alltores e cOI11l11edi o<br />
grafi dall' altra. Gli scrittori vendevano e gli autores compravano<br />
i copioni 'autografi delle cOIl1l11edie. Corne li trattassero e troppo<br />
nel 1605) e di Milano 1619. Per questa seconda, notero che Gian Battista Bi<br />
delli era un notissimo editore milanese, e ripubblicava, come il Cormellas di<br />
Barcellona, quante opere spagnuqle gli sembrassero di smercio sicuro. Ricordo<br />
per eseml?io, la sua ristampa del Don Quijote nel 1610 e del Guzman de Alfaraelle<br />
del 1615, della Diana nel 1616 (e a Marsiglia e a Genova), della Ingeniosa<br />
Elena del Salas Barbadillo nel 1616; del Lazarillo de Tormes nel 161 5<br />
(alla Vaticana), quella della Celestina nel 1622, quella delle Novelas nel 1615<br />
e del Viaje al Parnaso del Cervantes nel 1624 (e a Napoli). La sua Parle<br />
primera di Lope, del 1619, e certamente stampata a Milano, ed ebbe una<br />
larga diffusione in Italia; ne conosco esemplari a Bergamo, Milano, Modena,<br />
Roma (Casanatense), Torino e Venezia, . '<br />
1) Nel 1609, e forse non fu estranea alla sua pubblicazione la comparsa<br />
nel 1608 del ' primo tomo dei Poetas valencianos, che poteva pare re il prin<br />
cipio di una concorrenza ,libraria, o almeno una spinta, un buon esempio da<br />
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segulre. .<br />
2) Si veda specialmente NB 133 e 214; RC 222 e 261, Lope stesso, nel<br />
1614, riceveva dal suo amico ed editore Gaspar de Porres, la Quarta Parle<br />
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delle sue Comedias, e scriveva al suo fido Mecenate il Duca di Sessa, al quale<br />
é dedicato iI volume, che gli avrebbe detto qllale compenso, se, gia non<br />
l' avesse dato, doveva elargire al Porres: Dióme al libro de las comedias, y<br />
dixo que le llauÍa presentado a V.a ExeP; quando yo vaya, diré en que obligación<br />
está V. Ex. \ Señor, aunque ya lo deue de tener advertido.<br />
¡) Prólogo della Parte IX del 16H .<br />
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