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to di quello acquistato dal contadino<br />

in bottigliete al massimo di mezzo litro.<br />

Esso rispecchia una determinata<br />

zona e quindi le varietà autoctone<br />

sono quelle qualità dell’olio tipico del<br />

territorio. In Spagna tre qualità ricoprono<br />

circa il 50 per cento della produzione,<br />

in Grecia tre specie ricoprono<br />

il 90 per cento della produzione, in<br />

Portogallo 3 varietà coprono il 96 per<br />

cento della produzione, in Turchia 5<br />

coprono il 75 per cento, in Marocco<br />

una sola varietà copre il 97 per cento<br />

della produzione totale. Per quanto<br />

riguarda l’Italia, 24 varietà coprono<br />

il 58 per cento della produzione, In<br />

tutto abbiamo 538 varietà iscritte nel<br />

registro. Logico che ci sono cultivar<br />

diverse perché ci sono ambienti microclimatici<br />

diversi, sicché ogni zona<br />

risce ad avere delle varietà autoctone<br />

presenti da secoli. Quindi qui da voi,<br />

o sulle isole e in Dalmazia, non possono<br />

esserci gli stessi tipi di olivo. In<br />

Istria gli olivi devono essere resistenti<br />

al freddo e sono la ricchezza dell’olivicoltura<br />

locale.<br />

Qui questa coltivazione è stata riscoperta<br />

grazie ai contributi della regione<br />

che ha sovvenzionato gli olivicoltori,<br />

e all’importazione delle piante<br />

dalla Toscana definita il più grande<br />

vivaio di olivi d’Europa. I due alberi<br />

principali sono il leccino e il frantoio:<br />

il primo proviene dalla zona di<br />

Firenze dove fa freddo e il Frantoio<br />

dalla Maremma, dove fa caldo. E<br />

poi avete la banchera. Fin qui tutto<br />

va bene - ha continuato Parmegiani -,<br />

ma si è dimenticata la pianta autoctona<br />

dell’Istria, la busa o drobniza. Per<br />

chi non lo sa già nel 1903 Carlo Hugues,<br />

studioso goriziano, a capo della<br />

‘Scuola agraria provinciale’ di Parenzo,<br />

allora le varietà di olivi in Istria.<br />

Con la gelata del 1929 molte zone<br />

olivicole vennero abbandonate anche<br />

perché finché questa zona era sotto<br />

l’Austria-Ungheria l’olivicoltura era<br />

forte perché questa era l’unica zona<br />

agricola su cui l’Austria poteva contare.<br />

Poi successivamente con il passare<br />

dell’Istria all’Italia l’olivo venne<br />

abbandonato perché la grande Italia<br />

aveva già tantissimi olivi. E rimasero<br />

abbandonati fino a qualche anno<br />

fa quando finalmente alcuni contadini<br />

decisero di ripulire dai cespugli<br />

quegli alberi secolari e raccogliere i<br />

frutti. Gli alberi autoctoni sono quelli<br />

selezionati dai nostri antenati, che si<br />

Reportage<br />

Dalle olive non solo olio, ma anche prodotti di bellezza, tutti ecologici<br />

sono adattati all’ambiente e quindi bisogna<br />

tutelarli. Ora sta in voi a prepararvi<br />

alla lotta entro l’Ue che, ripeto,<br />

potrete vincere solo con l’autoctonia,<br />

facendo sì cioè che l’olio istriano sia<br />

riconosciuto ed apprezzato sul mercato<br />

europeo”, ha concluso il dott.<br />

Parmegiani<br />

Chiedo all’esperto: ascoltando la<br />

sua esposizione ho scrutato un po’<br />

i visi dei produttori presenti, mi<br />

sono sembrati parecchio preoccupati,<br />

impauriti per quanto ha detto<br />

lei in merito alle nuove regole che<br />

dovranno entrare in vigore in Croazia<br />

con l’annessione all’Ue. Hanno<br />

da avere paura o no? L’autoctonia<br />

in Istria è talmente sviluppata da<br />

poter competere con i grandi produttori?<br />

“Sulle varietà autoctone in Istria<br />

bisogna ancora lavorare, ciò non significa<br />

che non bisogna piantare leccino<br />

e frantoio, perché dipende molto<br />

dalle quantità di olio che fanno. Certo<br />

che se io faccio mille litri di olio posso<br />

farlo anche tutto con varietà autoctone,<br />

ma quando comincio a farne decine<br />

di ettolitri allora bisogna che sia<br />

un prodotto buono, buonissimo per<br />

il mercato europeo. In questo senso<br />

l’entrata in Europa è una notevole opportunità<br />

e quindi in quella situazione<br />

lì si va a fare un prodotto anche con il<br />

leccino, anche con il frantoio, ma si<br />

deve pensare a dare qualcosa di più,<br />

cioè un prodotto di prima fascia, seconda<br />

fascia, standard, due gusti, uno<br />

con leccino leggermente più dolce,<br />

uno con il frantoio, un momentino più<br />

fruttato, però accanto a questo prodotto<br />

che magari viaggia in bottiglie da<br />

un litro e 750 cl, mettere anche la bottiglietta<br />

da mezzo litro, da un quarto di<br />

litro, di queste cose specifiche, produ-<br />

zioni nostre, locali magari spiegando<br />

cosa significa questo olio, questa varietà.<br />

Perché poi diventa un problema<br />

di educazione alimentare, cioè far capire<br />

alla gente le caratteristiche diverse<br />

di un olio da un altro olio, allo stesso<br />

modo come viene fatto con i vini.<br />

Quindi dobbiamo seguire nel mondo<br />

dell’olio la strada che ormai i viticoltori<br />

hanno intrapreso 30-40 anni fa”.<br />

Tornando alla Rassegna dell’olio<br />

di oliva di Crassiza dobbiamo dire che<br />

quest’anno c’è stato un record nel numero<br />

degli olii presentati all’apposita<br />

commissione: ben 144 provenienti da<br />

tutta l’Istria. La comissione dell’Associazione<br />

assaggiatori ha assegnato<br />

quindi ben 37 medaglie d’oro, 64 d’argento<br />

e 20 di bronzo. Primo fra tutti<br />

però è risultato essere l’olio di Igor<br />

Kersan di Dignano. Ma “Oleoum Olivarum”<br />

per la prima volta ha presentato<br />

uno show culinario con due cuochi<br />

molto conosciuti, Almo Čatlak,<br />

che ogni mattina alle 8.30 presenta<br />

in TV la trasmissione “Buongiorno,<br />

buon appetito”, e Sergio Ražman, il<br />

cuoco della trattoria “Marino” di Kremenje.<br />

Ed è stato un vero spettacolo<br />

di odori e sapori con la gente che<br />

ha fatto la fila per gustare i fusi con il<br />

sugo agli ortaggi, la polentina con ricotta<br />

al tartufo, il mascarpone nel cestino<br />

di pane, il pane alle olive, il risotto<br />

con il radicchio rosso, insomma<br />

tutto all’insegna dell’olio di oliva.<br />

Anche quest’anno in seno alla rassegna<br />

si è tenuto il tradizionale concorso<br />

di pittura in tema. Ben 120 gli<br />

artisti presenti provenienti da Croazia,<br />

Slovenia, Italia, Germania ed Inghilterra.<br />

Ad aggiudicarsi il primo premio<br />

è stato Milan Marin di Umago, per il<br />

suo acquerello ispirato, manco a dirlo,<br />

alle olive. ●<br />

<strong>Panorama</strong> 33

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