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per Silvio Berlusconi, familiari, collaboratori...<br />
imo «monumentale»<br />
Pietro Cascella (Pescara, 2 febbraio 1921 - Pietrasanta, 18 maggio 2008)<br />
sarcofago (immaginiamo faraonico),<br />
gli altri entro loculi.<br />
Nella realizzazione dell’imponente<br />
architettura-scultura,<br />
accanto a Cascella ha lavorato<br />
anche sua moglie, la scultrice<br />
Cordelia von den Steinen,<br />
autrice della parte decorativa.<br />
L’artista svizzera, ispirandosi<br />
alle decorazioni delle tombe<br />
etrusche, ha rappresentato in<br />
bassorilievo, sulle pareti della<br />
cella del defunto, vari oggetti<br />
di uso quotidiano: pane, giornale,<br />
chiavi e anche un telefonino.<br />
Tutte cose di cui Berlusconi<br />
“si servirà nell’aldilà”.<br />
L’ultima dimora, grande,<br />
sfarzosa anche nel nome, La<br />
Volta Celeste - “rappresenta il<br />
cielo, il luogo da cui veniamo<br />
e verso cui andiamo” - è pronta,<br />
tuttavia pare che la sua ubicazione<br />
desti problemi: è troppo vicina<br />
al centro abitato. I problemi sono<br />
nati subito dopo la sua costruzione,<br />
vent’anni fa, ma a Berlusconi, si sa,<br />
niente è impossibile risolvere quando<br />
si tratta di problemi personali.<br />
Ma chi è Pietro Cascella, che proprio<br />
in quanto autore del sacrario Berlusconi,<br />
e, si dice, legato da amicizia<br />
con l’inquilino di Villa S. Martino, si<br />
è attirato un bel po’ di antipatie?<br />
Pietro Cascella, nato a Pescara<br />
nel 1921, fin da ragazzino ha respirato<br />
un clima d’arte, proviene infatti<br />
”Porta della Sapienza”, già presso la Torre della<br />
Cittadella di Pisa poi trasferita all’Aeroporto<br />
Galileo Galilei della città<br />
da una nota famiglia di artisti che si<br />
sono dedicati chi alla pittura, chi alla<br />
ceramica, alla scultura o alla litografia,<br />
ad iniziare dal nonno Basilio, lo<br />
zio Michele, il padre Tommaso, il<br />
fratello Andrea. Per quasi vent’anni,<br />
dopo gli studi d’arte all’Accademia<br />
di Belle Arti di Roma, Pietro fa<br />
il pittore e con opere di pittura partecipa<br />
ad importanti rassegne quali la<br />
Quadriennale di Roma e la Biennale<br />
di Venezia, alla quale prenderà successivamente<br />
parte più volte come<br />
scultore. Ad un anno dalla scom-<br />
Arte<br />
”Testa” scultura del 1996-97<br />
parsa, alla 53.esima edizione della<br />
mostra veneziana, nel Giardino delle<br />
Vergini all’Arsenale, è stato ricordato<br />
con una rassegna di sue<br />
opere monumentali-ambientali,<br />
tutte in marmo di Carrara, il<br />
materiale da lui preferito. Di<br />
alcune sue importanti realizzazioni,<br />
ovviamente inamovibili,<br />
sono state presentate gigantografie,<br />
come ad esempio<br />
il Monumento ad Auschwitz,<br />
sua prima opera di scultura<br />
ideata nel 1959 insieme al<br />
fratello Andrea e all’architetto<br />
Julio Lafuente, opera che vedrà<br />
la sua realizzazione, leggermente<br />
modificata, appena<br />
un decennio dopo. La grande<br />
scultura, molto suggestiva, è<br />
ubicata dinanzi alla testata<br />
dei binari dove si conclude-<br />
va l’ultimo viaggio dei deportati.<br />
Diverse sono le città anche<br />
straniere che contano un<br />
monumento di questo scultore,<br />
tra queste Tel Aviv dove<br />
di Cascella c’è L’arco della Pace,<br />
Strasburgo che possiede l’Omaggio<br />
all’Europa, in Italia poi ci sono<br />
a Milano il Monumento a Mazzini,<br />
a Pescara La Nave (monumento alquanto<br />
contestato), a Pisa La porta<br />
della Sapienza, a Pontedera il Toro<br />
e diverse altre. Nell’opera di Pietro<br />
Cascella in generale si riconosce<br />
l’influenza del rumeno Brancusi, integrata<br />
da recuperi arcaici, immagini<br />
primitive per soluzioni di grande<br />
nitore formale, di ordine, equilibrio<br />
e forza.●<br />
<strong>Panorama</strong> 23