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Italia<br />

Dopo le regionali Berlusconi ha motivo per gioire ma dovrà fare i conti con le nuove “pretese” di Bossi<br />

Campagna elettorale, l’Isola dei famosi della politica!<br />

N ella<br />

lunga attesa dei dati ufficiali, l’unica certezza<br />

è stata da subito la vittoria dell’astensione: mai<br />

nella storia della Repubblica si è avuto un così scarso<br />

afflusso alle urne con una defezione che fa riflettere,<br />

registrata soprattutto nel Lazio (-12). Di certo ha pesato<br />

l’intervento del Vaticano che con i suoi appelli al<br />

voto per la tutela della vita (quindi contro la Bonino)<br />

ha alimentato i sensi di colpa dell’elettorato cattolico<br />

di centrosinistra che evidentemente ha preferito rinunciare.<br />

Anche il caso politico-giudiziario che ha investito<br />

la lista del Pdl (assente sulla scheda), può aver<br />

agito da deterrente. C’è chi ha notato che la campagna<br />

elettorale per le regionali è stata la “più brutta”<br />

di sempre. Per mille motivi, non ultimo l’approccio<br />

troppo autoreferenziale delle forze politiche che hanno<br />

prestato poca e distratta attenzione ai reali problemi<br />

dei cittadini in un momento in cui la crisi economica<br />

miete la forza-lavoro. Anche il livello dello scontro<br />

elettorale ha contribuito a quella delegittimazione della<br />

politica, “punita” con il non-voto.<br />

Il virus dunque si è diffuso e ha colpito anche il centrosinistra<br />

il cui elettorato è sempre stato ritenuto molto<br />

più motivato e organizzato rispetto a quello più giovane<br />

e un po’ ballerino del centrodestra. Strafelice, come<br />

si è detto, Bossi che pur non avendo operato il sorpasso<br />

al Nord (La Russa ha potuto annunciare che non dovrà<br />

quindi mangiarsi un asino vivo) ha fatto il pieno storico<br />

di voti avvicinandosi al 13 p.c. A fronte di un Pdl in<br />

“tenuta”, come ha velenosamente osservato il senatur, la<br />

Lega si è “scatenata” mentre la sinistra è andata a “picco”.<br />

Esagerazioni padane, ovvio, ma sicuramente Bossi<br />

farà fruttare politicamente la performance leghista: già<br />

ha prenotato la poltrona della Moratti, e intende conservare<br />

per il suo partito il ministero dell’Agricoltura inizialmente<br />

destinato alla staffetta con Galan.<br />

La disaffezione al voto da parte degli italiani è colpa<br />

di una classe politica “sguaiata, da Isola dei famosi”. Il<br />

sociologo Francesco Alberoni non considera “catastrofici”<br />

i dati di affluenza alle urne ma l’astensionismo abbastanza<br />

alto dimostra “il profondo disgusto degli italiani<br />

per il dibattito politico. La classe politica - afferma il<br />

noto sociologo - è troppo sguaiata, senza distinzioni di<br />

parti. I politici ormai si sparano tra di loro, escludendo<br />

la popolazione che avrebbe voluto sentirsi dire ben altro.<br />

Vedere i dibattiti nella tv generalista è stato un po’ come<br />

assistere ad una Isola dei famosi della politica. Il fatto è<br />

che non si possono fare dei dibattiti sui processi e sulle<br />

chiassate. Vanno riviste le regole, almeno in campagna<br />

elettorale”. L’astensionismo italiano, comunque, non ha<br />

nulla a che vedere con quello francese: “Lì hanno punito<br />

Sarkozy, qui si era disgustati dal chiacchiericcio politico,<br />

dagli scandali. La gente avrebbe voluto risposte per<br />

i problemi reali. In alcuni casi, assistendo ai dibattiti televisivi<br />

in campagna elettorale, ho avuto la sensazione<br />

di assistere agli scontri del ‘48: il bene contro il male, le<br />

escort in primo piano. L’accanimento. Cose che hanno<br />

creato disgusto”.<br />

“Gli italiani sono troppo presi dalle difficoltà crescenti<br />

di far quadrare i bilanci familiari, di mantenere un livello<br />

di benessere e far fronte alle esigenze cogenti, a<br />

partire da quelle che riguardano il futuro dei figli. Siamo<br />

talmente presi dalle esigenze private e familiari da perdere<br />

di vista la dimensione pubblica e la responsabilità collettiva”<br />

è invece l’opinione di Massimo Di Giannantonio,<br />

docente di psichiatria all’università di Chieti - spiega<br />

-. “È prevalsa l’attenzione al proprio particulare rispetto<br />

al generale, al pubblico. Ma nelle competizioni internazionali<br />

vince, invece, la coesione della struttura politica,<br />

tenuta a rigenerarsi e a offrire soluzioni ai problemi della<br />

gente, a partire dal lavoro per i giovani”. ●<br />

<strong>Panorama</strong> 13

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