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Un barrito acutissimo, che parve una nota che sfuggisse da un'enorme tromba di bronzo, gli<br />
interruppe la frase. Il povero merghee con uno sforzo disperato si era alzato sulle zampe posteriori,<br />
tenendo la proboscide tesa quasi orizzontalmente.<br />
- Muore, - disse il signor de Lussac, con voce commossa. - Vigliacchi! Prendersela con una cosí<br />
brava bestia!<br />
L'elefante aspirava affannosamente l'aria ed il suo corpaccio era scosso da tremiti convulsi che<br />
gli facevano ballare le immense orecchie.<br />
Sandokan ed i suoi compagni stavano per avvicinarglisi, quando il colosso stramazzò<br />
pesantemente, rovesciandosi su un fianco e vomitando dalla proboscide un largo getto di sangue<br />
misto a bava.<br />
Nel medesimo istante si udí una voce lamentevole gridare:<br />
- È morto! Siano maledetti quei cani!<br />
Era il cornac del merghee che compariva fra gli ammassi di canne e di cespugli strappati<br />
dall'uragano, seguito da Darma e da Punthy.<br />
CAPITOLO XIX<br />
LA SCOMPARSA DELLA BAJADERA<br />
Il cornac tornava all'accampamento in uno stato deplorevole e pareva che avesse fatta una lunga<br />
corsa.<br />
Era infangato dai piedi alla testa, le sue vesti erano strappate in dieci parti, aveva perduto il<br />
turbantino e la fascia che gli sorreggeva il dubgah e le sue gambe nude sanguinavano fino sopra il<br />
ginocchio.<br />
Aveva però in mano il suo uncino di cui si serviva per guidare il merghee, arma sufficiente per<br />
spaccare il cranio ad un uomo. Vedendolo comparire, tutti gli si erano precipitati incontro,<br />
soffocandolo di domande.<br />
Il povero diavolo però, che respirava affannosamente, non rispondeva che con gesti disperati,<br />
accennando ora l'elefante ed ora la jungla.<br />
- Bevi un sorso, - disse Sandokan che teneva ancora a fianco la sua fiaschetta ripiena di cognac.<br />
- Prendi lena e narra tutto senza perdere tempo. Che cosa è accaduto qui? Chi ha ucciso il merghee?<br />
E la fanciulla?<br />
Il cornac bevette avidamente alcune sorsate, poi con voce ancora rotta per l'emozione e per la<br />
lunga corsa, disse:<br />
- I Thugs... erano là... nascosti dietro quel muricciolo... con indosso delle pelli di nilgò... i<br />
miserabili... aspettavano il momento per piombarci addosso.<br />
- Adagio, - disse Sandokan. - Spiegati meglio. Per quanto fuggano noi li raggiungeremo col<br />
coomareah, quindi abbiamo tempo.<br />
- La tremenda raffica che ci ha investiti, mi aveva spinto a due o trecento passi dal mio elefante,<br />
scaraventandomi in mezzo ad un cespuglio di mindi che attutí l'urto della mia caduta.<br />
Mi ero appena rimesso in piedi e stavo per accorrere in vostro aiuto, quando udii nel campo<br />
delle grida di donna che invocavano soccorso.<br />
Supponendo che la fanciulla si trovasse in pericolo, non vedendo piú voi, mi diressi da quella<br />
parte.<br />
Prima che vi potessi giungere vidi cinque animali, cinque nilgò, alzarsi dietro un muricciolo di<br />
fango, gettare in aria le pelli... e comparire invece uomini, nudi come vermi, che avevano attorno le<br />
reni il laccio degli strangolatori.<br />
Due di loro che erano armati di larghe sciabole, si scagliarono contro il mio povero elefante,<br />
tagliandogli con due poderosi colpi i tendini delle zampe posteriori; gli altri invece si gettarono fra<br />
le haudah che il vento aveva rovesciate e fra le quali si trovava Surama che il corpaccio del merghee<br />
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