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LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

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Videro invece i loro uomini correre all'impazzata fra i bambú divelti, dietro la tela che il vento<br />

trasportava, simile ad un uccellaccio fantastico, attraverso alla jungla.<br />

La tromba d'aria aveva tutto rovesciato nei dintorni dell'accampamento. Solo un enorme pipal,<br />

dal tronco immenso, aveva resistito a quella furia di vento, perdendo solamente buona parte dei suoi<br />

rami. Frammenti di cespugli, foglie gigantesche strappate ai palmizi volavano in tutte le direzioni,<br />

mentre sotto di essi si vedevano a fuggire, travolti e sbattuti dal vento, arghilah, oche bramine,<br />

marangoni, folaghe, cicogne e pavoni.<br />

Degli animali balzavano per la pianura, in preda ad un terrore pazzo. Si vedevano sfilare, a<br />

galoppo sfre<strong>nat</strong>o, bisonti, axis, cervi e daini.<br />

Quattro o cinque nilgò, quasi si sentissero piú sicuri presso gli uomini, si erano coricati dietro<br />

un muricciolo che si ergeva nei pressi dell'accampamento e se ne stavano rannicchiati gli uni<br />

addosso gli altri, colla testa nascosta fra le gambe.<br />

- Dovrebbero rimanere lí fino a che sarà cessato l'uragano, per servire domani di colazione, -<br />

disse Sandokan, indicandoli, al francese.<br />

- Appena il vento non soffierà piú se ne andranno come fulmini, - rispose il luogotenente. -<br />

Lasciamoli scomparire; ne troveremo altri. Ecco un'altra tromba, e s'annuncia piú terribile della<br />

prima. Signor Sandokan, rientriamo nella tenda.<br />

Sibili spaventosi s'udivano in lontananza e si vedevano i palmizi tara, risparmiati dalla raffica<br />

precedente, cadere come se fossero abbattuti da una scure gigantesca.<br />

Quasi nell'istesso momento, come se Giove fosse stato geloso della possanza di Eolo, raddoppiò<br />

i suoi tuoni ed i suoi fulmini.<br />

Il fracasso era diventato tale che gli uomini raccolti sotto la tenda non potevano piú udirsi.<br />

I due elefanti, spaventati da quei rombi, da quegli scoppi e dai ruggiti del vento, cominciavano<br />

ad agitarsi. Non udivano piú le grida dei loro cornac che si erano coricati fuori dalla tenda per<br />

calmarli.<br />

La tromba d'aria che s'avanzava con velocità straordinaria stava per rovesciarsi sul campo,<br />

quando il coomareah si rizzò bruscamente, mandando un barrito formidabile. Stette un momento<br />

ritto, colla proboscide tesa, aspirando il vento, poi, preso da un terrore pazzo si scagliò in mezzo<br />

alla jungla senza piú badare alle grida del suo cornac.<br />

Sandokan ed i compagni erano balzati fuori per prestare mano forte ai due guardiani, ma in<br />

quell'istante la tromba piombò loro addosso e si sentirono prima sollevare, poi trascinare fra un<br />

nembo di vegetali che roteavano in tutte le direzioni.<br />

La tenda, strappata di colpo, fuggiva dietro di loro sbattendo come una vela.<br />

Per cinque minuti Sandokan, Yanez, Tremal-Naik ed il francese furono ruzzolati fra i bambú<br />

divelti, finché si arrestarono contro il tronco d'un pipal, che per fortuna si trovava sul percorso della<br />

tromba e che aveva resistito al tremendo urto. Quando la raffica fu passata e successe una breve<br />

calma, si rialzarono, pesti sí, colle vesti a brandelli, ma senza gravi contusioni.<br />

Il coomareah ormai era scomparso assieme al suo cornac che gli si era lanciato dietro; l'altro, il<br />

merghee, giaceva ancora in mezzo nell'accampamento, colla testa nascosta fra le zampe, in una posa<br />

però che non sembrava piú <strong>nat</strong>urale.<br />

- E Surama? - esclamò ad un tratto Yanez, mentre si preparavano a raggiungere il campo, dove<br />

speravano di trovare ancora un rifugio.<br />

- Sarà rimasta presso l'elefante, -rispose Sandokan. - Io non l'ho veduta uscire dalla tenda.<br />

- Gambe, signori, - disse il luogotenente. - Non lasciamoci cogliere qui dalle raffiche. Dietro<br />

all'elefante ci troveremo meglio riparati.<br />

- E l'altro?<br />

- Non preoccupartene, Yanez, - disse Tremal-Naik. - Quando l'uragano sarà passato lo vedremo<br />

ritornare assieme al suo cornac.<br />

- Ed ai nostri uomini, spero, - aggiunse Sandokan. - Dove si saranno rifugiati costoro che non si<br />

scorgono piú?<br />

- Affrettiamoci, signori, - disse il luogotenente.<br />

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