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- No, andiamo però a cercarne altre un po' lontane, nelle Sunderbunds e non saranno meno<br />
pericolose.<br />
- I Thugs?<br />
- Vuotate, signor de Lussac e montiamo il coomareah. Ci staremo egualmente nell'haudah e<br />
potremo anche chiacchierare. Abbiamo altre cose da dirvi sui nostri progetti.<br />
Un quarto d'ora dopo i due elefanti lasciavano il luogo che aveva servito d'accampamento e<br />
prendevano la corsa verso il sud, avendo i cornac ricevuto l'ordine di spingerli colla maggior<br />
rapidità possibile onde cercare di distanziare i Thugs.<br />
Quantunque gli indiani, che per la maggior parte sono magrissimi e assai agili, godano fama di<br />
essere corridori instancabili, non potevano certo gareggiare col lungo passo degli elefanti, né colla<br />
loro resistenza.<br />
Sandokan ed i suoi compagni però s'ingannavano di poter lasciarsi indietro i bricconi, che forse<br />
li seguivano fino dalla loro partenza da Khari.<br />
Ed infatti gli elefanti non avevano ancora percorso mezzo miglio, quando in mezzo alle<br />
altissime canne che coprivano quei terreni pantanosi si udí uno squillo acuto che pareva prodotto da<br />
una di quelle lunghe trombe di rame che gli indiani chiamano ramsinga.<br />
Tremal-Naik aveva sussultato, mentre la sua tinta bronzina diventava improvvisamente<br />
leggermente grigiastra.<br />
- Il maledetto istrumento dei Thugs, - aveva esclamato. - Le spie segnalano la nostra partenza.<br />
- A chi? - chiese Sandokan con voce perfettamente calma.<br />
- Ad altre spie che devono essere dissemi<strong>nat</strong>e per la jungla. Odi?<br />
Ad una grande distanza, verso il sud si era udito un altro squillo, che giunse fino agli orecchi dei<br />
cacciatori come una nota debolissima d'un clarino da ragazzi.<br />
- I bricconi corrispondono colle trombe, - disse Yanez, aggrottando la fronte. - Verremo<br />
segnalati dovunque finché saremo nelle Sunderbunds. La cosa è grave.<br />
Che ve ne pare, signor de Lussac?<br />
- Io dico che quei dan<strong>nat</strong>i settari sono furbi come serpenti, - rispose l'ufficiale, - e che noi<br />
dovremo imitarli.<br />
- In quale modo? - chiese Sandokan.<br />
- Ingannandoli sulla nostra vera direzione.<br />
- Ossia?<br />
- Deviare per ora, per riprendere la marcia questa sera e marciare alla notte.<br />
- Resisteranno gli elefanti?<br />
- Accorderemo loro un lungo riposo nel pomeriggio.<br />
- La vostra idea mi pare buona, - disse Sandokan. - Di notte non ci vedono che gli animali a<br />
quattro gambe, ed i Thugs non saranno tigri. Che te ne pare Tremal-Naik?<br />
- Condivido pienamente il consiglio suggeritoci dal signor de Lussac, - rispose il bengalese.<br />
- È necessario che noi giungiamo nelle Sunderbunds senza che i Thugs lo sappiano.<br />
- Ebbene, - disse Sandokan, - marceremo fino a mezzodí poi ci accamperemo per riprendere la<br />
corsa questa sera, a notte inoltrata. La luna manca e nessuno ci vedrà.<br />
Diede ordine al cornac di cambiare direzione, piegando verso oriente, poi accese una sigaretta<br />
che Yanez gli porgeva e si mise a fumare colla sua solita calma, senza che un'ombra di<br />
preoccupazione apparisse sul suo viso.<br />
I due elefanti intanto continuavano la loro corsa indiavolata, imprimendo alla haudah delle<br />
scosse abbastanza brusche.<br />
Nessun ostacolo li arrestava e nella loro corsa schiantavano come fuscelli di paglia bambú<br />
grossissimi e sfondavano cespugli ed ammassi di calamus senza fermarsi un momento.<br />
La jungla non accennava a variare: canne, sempre canne, strette le une alle altre da una infinità<br />
di piante parassite e pantani coperti di foglie di loto, sulle quali si riposavano placidamente, senza<br />
scomporsi nemmeno per la presenza degli elefanti, cicogne, aironi e ibis brune.<br />
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