LE DUE TIGRI.pdf - nat russo
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- Fuggiti? - chiesero entrambi. - Non li vedo piú, - rispose Sandokan, che era sceso verso la riva colla tigre e che cercava invano di scoprirli fra le folte canne e le larghe foglie di loto. - L'oscurità è troppo fitta per poter discernere qualche cosa fra quei vegetali. La comparsa fulminea di Darma è bastata per farli scappare come lepri e rinunciare a vendicare il loro compagno. - Erano Thugs, è vero? - chiese Tremal-Naik. - Lo suppongo perché uno di loro ha tentato di gettarmi intorno al collo il fazzoletto di seta. - Ma l'hai ucciso. - Giace laggiú, in mezzo alle erbe. La mia palla deve avergli spaccato il cuore, perché è stramazzato senza aver avuto nemmeno il tempo di mandare un grido. - Andiamo a vederlo: mi preme sapere se erano veramente dei Thugs o dei banditi. Risalirono lestamente la riva, e s'accostarono al cadavere che giaceva disteso fra le erbe, colle gambe e le braccia allargate ed il viso contro terra. Lo sollevarono guardandogli il petto. - Il serpente colla testa di Kalí! - esclamò Tremal-Naik. - Non mi ero ingannato! - E che bel colpo, Sandokan! - disse Yanez. - La tua palla gli ha attraversato il petto da parte a parte, fracassandogli la colonna vertebrale e probabilmente toccando anche il cuore. - Non era che a cinque passi, - rispose la Tigre della Malesia. Ad un tratto si batté la fronte, esclamando: - E l'uomo che ha gridato? Ho veduto quei bricconi trascinare qualche cosa fra le erbe. Si guardarono intorno e videro a pochi metri un uomo vestito di flanella bianca, che stava seduto fra i kalam e che li guardava con due occhi dilatati ancora dal terrore. Era un giovane di forse venticinque anni, con una folta capigliatura nera ed un paio di baffetti d'egual colore, dai lineamenti belli e regolari e la pelle appena abbronzata. Dal collo gli pendeva ancora una sottile cordicella, senza dubbio uno di quei lacci di seta di cui si servono i Thugs in mancanza del fazzoletto nero. Il giovane li osservava in silenzio, come se non osasse interrogarli, temendo senza dubbio di aver dinanzi nuovi nemici. Sandokan gli mosse incontro, dicendogli: - Non temete, signore: noi siamo amici pronti a proteggervi contro i miserabili che hanno tentato di strangolarvi. Lo sconosciuto s'alzò lentamente e fece qualche passo dicendo in lingua inglese, nella cui pronuncia si sentiva però un accento straniero: - Perdonate signori se non vi ho subito ringraziato del vostro intervento; io ignoravo se avevo da fare con dei salvatori o con altri nemici. - Chi siete? - chiese Sandokan. - Un luogotenente del 5° Reggimento della cavalleria bengalese. - Non vi si direbbe un inglese. - Avete ragione: sono un francese di nascita, ai servigi dell'Inghilterra. - E che cosa facevate qui solo nella jungla? - chiese Yanez. - Un europeo! - esclamò il luogotenente, osservandolo con una certa curiosità. - Portoghese, signore. - Solo! - disse il giovane, dopo essersi leggermente inchinato. - No, non sono solo perché ho due uomini con me o almeno fino a poche ore or sono li avevo nel mio accampamento. - Temete che siano stati strangolati? - chiese Sandokan. - Non ne so nulla, tuttavia dubito che quei rettili che hanno tentato di strangolarmi, li abbiano risparmiati. - Sono dei molanghi i vostri uomini? - No, due cipayes. - Chi ha sparato quel colpo di fucile che ci ha fatti accorrere? 72
- Io signor... - Chiamatemi semplicemente capitano, per ora, se non vi spiace signor... - Remy de Lussac, - disse il giovane. - Ho fatto fuoco contro quei cinque furfanti che mi erano piombati addosso, mentre io stavo coricato fra le erbe spiando le mosse di una axis che desideravo abbattere per la colazione di domani. - E li avete mancati? - Pur troppo, quantunque io sia un buon cacciatore. - Siete dunque venuto qui per cacciare? - Sí, capitano, - rispose de Lussac. - Ho un permesso di tre mesi e da due settimane percorro le jungle fucilando uccelli e quadrupedi. Ad un tratto fece un balzo indietro, gridando: - Fate fuoco! Darma risaliva la riva e s'avvicinava al suo padrone. - È nostra amica, non spaventatevi, signor luogotenente - disse Tremal-Naik. - È essa anzi che ha messo in fuga gli strangolatori, che stavano dare addosso al nostro capitano. - Una bestia prodigiosa. - Che obbedisce meglio d'un cane. - Signor de Lussac, - disse Sandokan. - Dove si trova il vostro accampamento? - Ad un chilometro da qui, sulla riva del canale. - Desiderate che vi conduciamo? La nostra caccia per questa notte è finita. - Siete anche voi cacciatori? - Per ora riteneteci tali. Andiamo a vedere se i Thugs hanno risparmiato i vostri uomini. Il francese frugò qualche po' fra le erbe, finché ebbe trovata la propria carabina, una bellissima arma a due canne, di fabbrica inglese, a canne brunite, poi disse: - Sono ai vostri ordini. Sandokan fece cenno a Tremal-Naik di mettersi a fianco del luogotenente, dicendo poi: - Io e Yanez rimarremo alla retroguardia con Darma. Tenetevi un po' discosti dalla riva; i Thugs possono avere dei fucili oltre i lacci. Si misero in marcia, radendo il bosco di pipal il quale non accennava a finire, tenendo le carabine sotto il braccio per essere piú pronti a servirsene in caso d'un attacco. Sembrava però che i Thugs si fossero allontanati, perché Darma non dava alcun segno d'inquietudine. - Che cosa ne pensi di questa avventura? - chiese Sandokan a Yanez, - che ci possa essere d'impiccio o d'utilità quest'ufficiale pei nostri progetti? - Se quell'uomo ha osato spingersi quasi solo nella jungla, deve possedere del coraggio e gli uomini coraggiosi non sono mai troppi nelle spedizioni arrischiate. Se ci facesse la proposta di unirsi a noi? - Lo accetterei, - rispose Yanez. - Andiamo a lottare contro gli uomini che il governo del Bengala sarebbe ben lieto di veder distrutti. - E lo metteremo a parte dei nostri progetti? - Non ci vedo, per mio conto, alcun inconveniente. Io credo anzi che sarebbe ben lieto di unirsi a noi: è un uomo di guerra al par di noi ed un giovane vigoroso che non ci sarà certo d'impiccio quando verremo ai ferri corti con Suyodhana. E poi, nella sua qualità d'ufficiale, potrebbe fornirci dei preziosi appoggi da parte del suo governo. - T'incaricherai tu di metterlo al corrente dei nostri affari, se si deciderà a unirsi a noi. Tutto considerato non mi rincrescerebbe avere un rappresentante dell'esercito anglo-indiano. Non si sa mai quello che può accadere e di chi si può avere bisogno. Ah! Mi viene un sospetto. - Quale, Sandokan? - Che quei Thugs, invece di spiare il francese, seguissero noi. 73
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piombati addosso, mentre io stavo coricato fra le erbe spiando le mosse di una axis che desideravo<br />
abbattere per la colazione di domani.<br />
- E li avete mancati?<br />
- Pur troppo, quantunque io sia un buon cacciatore.<br />
- Siete dunque venuto qui per cacciare?<br />
- Sí, capitano, - rispose de Lussac. - Ho un permesso di tre mesi e da due settimane percorro le<br />
jungle fucilando uccelli e quadrupedi.<br />
Ad un tratto fece un balzo indietro, gridando:<br />
- Fate fuoco!<br />
Darma risaliva la riva e s'avvicinava al suo padrone.<br />
- È nostra amica, non spaventatevi, signor luogotenente - disse Tremal-Naik.<br />
- È essa anzi che ha messo in fuga gli strangolatori, che stavano dare addosso al nostro capitano.<br />
- Una bestia prodigiosa.<br />
- Che obbedisce meglio d'un cane.<br />
- Signor de Lussac, - disse Sandokan. - Dove si trova il vostro accampamento?<br />
- Ad un chilometro da qui, sulla riva del canale.<br />
- Desiderate che vi conduciamo? La nostra caccia per questa notte è finita.<br />
- Siete anche voi cacciatori?<br />
- Per ora riteneteci tali. Andiamo a vedere se i Thugs hanno risparmiato i vostri uomini.<br />
Il francese frugò qualche po' fra le erbe, finché ebbe trovata la propria carabina, una bellissima<br />
arma a due canne, di fabbrica inglese, a canne brunite, poi disse:<br />
- Sono ai vostri ordini.<br />
Sandokan fece cenno a Tremal-Naik di mettersi a fianco del luogotenente, dicendo poi:<br />
- Io e Yanez rimarremo alla retroguardia con Darma. Tenetevi un po' discosti dalla riva; i Thugs<br />
possono avere dei fucili oltre i lacci.<br />
Si misero in marcia, radendo il bosco di pipal il quale non accennava a finire, tenendo le<br />
carabine sotto il braccio per essere piú pronti a servirsene in caso d'un attacco.<br />
Sembrava però che i Thugs si fossero allonta<strong>nat</strong>i, perché Darma non dava alcun segno<br />
d'inquietudine.<br />
- Che cosa ne pensi di questa avventura? - chiese Sandokan a Yanez, - che ci possa essere<br />
d'impiccio o d'utilità quest'ufficiale pei nostri progetti?<br />
- Se quell'uomo ha osato spingersi quasi solo nella jungla, deve possedere del coraggio e gli<br />
uomini coraggiosi non sono mai troppi nelle spedizioni arrischiate. Se ci facesse la proposta di<br />
unirsi a noi?<br />
- Lo accetterei, - rispose Yanez. - Andiamo a lottare contro gli uomini che il governo del<br />
Bengala sarebbe ben lieto di veder distrutti.<br />
- E lo metteremo a parte dei nostri progetti?<br />
- Non ci vedo, per mio conto, alcun inconveniente. Io credo anzi che sarebbe ben lieto di unirsi<br />
a noi: è un uomo di guerra al par di noi ed un giovane vigoroso che non ci sarà certo d'impiccio<br />
quando verremo ai ferri corti con Suyodhana.<br />
E poi, nella sua qualità d'ufficiale, potrebbe fornirci dei preziosi appoggi da parte del suo<br />
governo.<br />
- T'incaricherai tu di metterlo al corrente dei nostri affari, se si deciderà a unirsi a noi.<br />
Tutto considerato non mi rincrescerebbe avere un rappresentante dell'esercito anglo-indiano.<br />
Non si sa mai quello che può accadere e di chi si può avere bisogno.<br />
Ah! Mi viene un sospetto.<br />
- Quale, Sandokan?<br />
- Che quei Thugs, invece di spiare il francese, seguissero noi.<br />
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