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LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

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qualche dolce frutto. Il sarto invece tutte le volte che vedeva apparire quel naso colossale, si<br />

divertiva a punzecchiarlo coll'ago che aveva in mano. Per un po' di tempo il pachiderma tollerò lo<br />

scherzo, finché un brutto giorno perdette la pazienza. Condotto al fiume assorbí piú che poté acqua<br />

e fango, poi quando passò dinanzi la casa del sarto, scaricò entro la finestra tutto quel liquido,<br />

mandando a gambe levate il disgraziato indiano e rovinandogli completamente tutte le stoffe e gli<br />

abiti che teneva sul banco.<br />

- Che tiro birbone, - disse Yanez, che schiattava dal ridere. - Scommetterei che quel povero<br />

sarto da quel giorno non ha piú toccato gli elefanti.<br />

- Sahib, - disse in quel momento il cornac, rivolgendosi verso Tremal-Naik. - Vuoi accamparti<br />

qui? Avremo ombra e buona pastura per gli elefanti.<br />

La riva opposta del canale si prestava infatti meglio dell'altra per un buon accampamento, non<br />

essendo ingombra né di kalam né di bambú spinosi, sotto i quali potevano celarsi i pericolosi<br />

serpenti che popolano in numero straordinario le jungle delle Sunderbunds.<br />

Pareva che un incendio avesse distrutti recentemente gli uni e gli altri, essendo il suolo cosparso<br />

d'un fango grigiastro, ormai seccato dagli ardenti raggi del sole, ma aveva risparmiate le grosse<br />

piante che formavano qua e là dei folti boschetti, sotto la cui ombra gli uomini dovevano trovarsi<br />

benissimo.<br />

- Abbiamo il fiume da una parte e la jungla dall'altra, - disse Tremal-Naik. - Il posto è buono per<br />

una fermata e per la caccia. Fermiamoci qui, cornac.<br />

Scesero dagli elefanti portando le loro armi e si cacciarono sotto gli alberi.<br />

Trovato il posto acconcio, fecero rizzare le tende, mentre gli elefanti si mettevano senz'altro a<br />

saccheggiare il fogliame delle piante vicine, facendo cadere al suolo, ad ogni scossa che<br />

imprimevano ai rami, una vera pioggia.<br />

- Toh! - esclamò Yanez che nel passare sotto una di quelle piante, aveva ricevuto addosso una<br />

doccia tale da inzupparlo. - Che cos'hanno questi alberi, fra i loro rami? Dei serbatoi forse?<br />

- Non conosci queste piante? - chiese Tremal-Naik.<br />

- Mi pare d'averne vedute altre di simili durante il nostro viaggio; ignoro però a che cosa<br />

servono e come si chiamano.<br />

- Sono alberi preziosissimi specialmente per le regioni che soffrono la siccità. Si chiamano nim<br />

o meglio le piante della pioggia.<br />

Questi singolari vegetali, che sono dissemi<strong>nat</strong>i abbastanza abbondantemente nell'India,<br />

posseggono la facoltà di assorbire l'umidità dell'atmosfera ed in modo cosí potente che ogni foglia<br />

contiene nei suoi accartocciamenti un buon bicchiere d'acqua. Prova a scuotere fortemente il tronco<br />

e vedrai che doccia ti cade addosso.<br />

- È buona l'acqua?<br />

- Veramente non troppo eccellente, perché le foglie che la contengono le danno un sapore<br />

nauseante, per cui a meno di avere una gran sete si stenta a mandarla giú.<br />

Tuttavia i contadini se ne servono per innaffiare i loro campi, bastando una sola pianta per darne<br />

un paio di barili e anche di piú.<br />

- Abbiamo anche, noi, nelle nostre isole, qualche cosa di simile, - disse Sandokan. - Le nostre<br />

piante, che non sono da fusto, si chiamano nepentes e portano foglie in forma di coppe che ne<br />

contengono piú di quelle di questi alberi; è vero Yanez?<br />

- E quante volte l'abbiamo bevuta assieme agl'insetti che conteneva, quando gl'inglesi ci davano<br />

la caccia fra le foreste di Labuan!<br />

Un latrato ed un ringhio lo interruppero. Punthy e Darma, che avevano attraversato il fiume<br />

subito dopo gli elefanti, si erano slanciati fra i gruppi d'alberi di comune accordo, dando segni d'una<br />

viva agitazione.<br />

S'avanzavano, poi tornavano indietro, cacciandosi in mezzo ai cespugli di mussenda che<br />

sorgevano qua e là, poi descrivevano dei capricciosi zig-zag, come se seguissero una traccia.<br />

- Che cos'hanno le tue bestie? - chiese Sandokan, un po' sorpreso da quelle ricerche e dalla loro<br />

agitazione.<br />

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