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LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

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Di quando in quando anche qualche gigantesco arghilah, disturbato nel suo sonno, balzava fuori<br />

spiegando le sue immense ali e mostrando la sua orribile testa di uccello decrepito, protestando con<br />

alte strida, poi si lasciava ripiombare pesantemente al suolo, piantandosi sulle lunghissime zampe.<br />

Il terreno a poco a poco diventava pantanoso rendendo la marcia dei colossi piú faticosa.<br />

L'acqua trapelava dappertutto, essendo quelle terre che formano il delta del Gange formate solo<br />

da banchi di melma appena prosciugati. Ma erano quelli i terreni buoni, i veri terreni abitati dalle<br />

tigri, le quali, a differenza dei gatti, amano i luoghi umidi e la vicinanza dei fiumi.<br />

Ed infatti i due elefanti marciavano da appena una mezz'ora attraverso a quei pantani, quando si<br />

udí il molango a dire:<br />

- Sahib, è qui che bazzica la bâg. Sta' attento: non deve essere lontana.<br />

- Amici, armate le carabine e preparate le picche, - disse Tremal-Naik. - Punthy è già sulla pista<br />

della vecchia briccona. Lo udite?<br />

Il grosso cane aveva mandato un lungo latrato. Aveva ormai fiutata la mangiatrice d'uomini.<br />

CAPITOLO XIV<br />

LA PRIMA TIGRE<br />

I due elefanti, ad un comando dei loro cornac, avevan rallentata la marcia.<br />

Dovevano essersi accorti anche essi della vicinanza della pericolosa belva, perché erano<br />

improvvisamente diventati estremamente prudenti, specialmente il coomareah che era montato da<br />

Sandokan e dai suoi compagni e che s'avanzava pel primo. Essendo meno alto dell'altro, poteva<br />

venire sorpreso prima di scorgere la bâg, perciò appena scartate le canne che gl'impedivano la vista,<br />

si affrettava a ritirare la proboscide arrotolandola fra le enormi zanne.<br />

Quantunque gli elefanti abbiano la pelle grossissima, sono di una sensibilità estrema.<br />

Specialmente la tromba è delicatissima, si può quindi immaginare come ci tengano a non<br />

abbandonarla fra le unghie di quelle formidabili fiere.<br />

Sandokan ed i suoi compagni, in piedi, colle carabine in mano, cercavano di scoprire la bâg,<br />

senza però riuscire a vederla. I vegetali erano d'altronde cosí folti in quel luogo, che non era cosa<br />

facile scrutarvi dentro.<br />

Doveva però essere passata da poco di là. Quell'odore caratteristico, quella puzza di selvatico<br />

che si lasciano indietro si sentiva ancora.<br />

Disturbata dal latrato di Punthy, doveva essersi allonta<strong>nat</strong>a sollecitamente.<br />

- Dove si sarà rinta<strong>nat</strong>a? - chiese Sandokan, che tormentava il grilletto della carabina. - Che non<br />

voglia mostrarsi?<br />

- Avrà compreso che non vi è nulla da guadagnare ad impegnare la lotta, e la furba cerca di<br />

filare verso il suo covo.<br />

- Che ci sfugga?<br />

- Se Punthy è sulle sue tracce non la lascerà.<br />

- E Darma? - chiese Yanez. - Non la vedo piú.<br />

- Ci segue, non temere, ma a distanza. Non ama gli elefanti; fra le due razze vi è un vecchio<br />

odio.<br />

- Zitto, - disse Sandokam. - Punthy l'ha scoperta!<br />

Dei latrati furiosi partivano da una macchia di bambú spinosi.<br />

- È alle prese colla tigre? - gridò Yanez.<br />

- Non si esporrà il mio bravo cane, - rispose Tremal-Naik. - Sa che malgrado la sua forza e la<br />

sua robustezza, non è in grado di competere colle unghie d'acciaio delle bâg.<br />

In quel momento il molango che stava in piedi dietro l'haudah, tenendosi aggrappato al bordo<br />

della cassa, disse a Tremal-Naik:<br />

- Sahib: viene.<br />

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