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Vi giunsi un'ora dopo il tramonto e m'imboscai fra un gruppo di mindi a breve distanza da un<br />
piccolo stagno, sulle cui rive avevo notato numerose tracce d'animali.<br />
Era probabile che la tigre presto o tardi comparisse, amando nascondersi presso gli abbeveratoi<br />
per sorprendere i cinghiali o le antilopi che vanno a dissetarsi.<br />
Mi trovavo colà da due ore e cominciavo a perdere la pazienza, quando vidi avanzarsi<br />
sospettoso e guardingo un nilgò, una specie di cervo che ha il capo armato di due corna aguzze,<br />
lunghe un buon piede.<br />
La preda valeva un colpo di fucile e dimenticando la tigre, gli feci fuoco addosso. L'animale<br />
cadde, ma prima che lo avessi raggiunto si rialzò fuggendo verso la jungla. Zoppicava, sicché,<br />
convinto di averlo gravemente ferito, mi slanciai dietro di lui ricaricando la carabina.<br />
Il mio portatore d'armi, che aveva un grosso rifle di ricambio, mi aveva seguito. Stavo per<br />
superare un macchione di kalam quando ad un tratto udii fra le alte erbe dei mugolii poco<br />
rassicuranti che m'arrestarono di colpo, titubante fra l'andare innanzi ed il fuggire.<br />
Quasi nell'istesso momento udii il mio portatore d'armi a gridare:<br />
"Bada sahib! La bâg è là dentro".<br />
"Ebbene" gli risposi, "sta' presso di me e noi avremo le costolette del nilgò e la pelle della tigre."<br />
Avevo preso rapidamente il mio partito.<br />
Mi cacciai fra i kalam tenendo la carabina imbracciata e dopo pochi passi mi trovai di fronte... a<br />
tre tigri!<br />
- Mi fai venire freddo, - disse Yanez. - Deve essere stato un terribile momento quello!<br />
- Tira innanzi, Tremal-Naik, - disse Sandokan. - L'avventura m'interessa.<br />
- Quelle maledette belve avevano finito il povero nilgò e stavano mangiandoselo. Vedendomi, si<br />
erano raccolte su se stesse, pronte a scagliarsi su di me.<br />
Senza pensare al tremendo pericolo a cui mi esponevo, feci fuoco sulla piú vicina, fracassandole<br />
la spina dorsale, poi mi gettai rapidamente indietro per evitare l'assalto delle altre due.<br />
"Il mio rifle", gridai al mio sikaro, tendendo la mano senza voltarmi.<br />
Nessuno mi rispose.<br />
Il mio portatore d'armi non si trovava, come di solito, dietro di me. Spaventato dall'improvvisa<br />
comparsa delle tre tigri, era fuggito portando con sé la grossa carabina, sulla quale molto contavo,<br />
senza che quel briccone pensasse che mi lasciava disarmato di fronte a quei terribili mangiatori<br />
d'uomini!<br />
Non sarebbe necessario che vi dicessi che cosa provai in quel momento: mi sentii bagnare la<br />
fronte d'un freddo sudore e mi parve che lo spettro della morte mi si rizzasse dinanzi..<br />
- E le due tigri? - chiesero ansiosamente Yanez, Sandokan e la bajadera.<br />
- Si tenevano ritte, a venti passi da me, fissandomi colle pupille dilatate, senza osare muoversi.<br />
Passò cosí un minuto, lungo come un secolo, poi mi venne una ispirazione che mi salvò la vita.<br />
Puntai risolutamente la carabina, che come vi dissi era ormai scarica, e feci scattare il grilletto.<br />
Voi non lo credereste, eppure le due feroci belve, udendo quel lieve rumore, mi volsero le spalle<br />
e con un salto immenso scomparvero tra i bambú della jungla.<br />
- Ciò si chiama aver fortuna, - disse Sandokan, - e possedere una bella dose di sangue freddo.<br />
- Sí, - rispose Tremal-Naik ridendo, - però all'indomani ero a letto con quaranta gradi di febbre.<br />
- Ma la pelle ancora indosso, - disse Yanez, - e la propria pelle vale bene un febbrone, lo credi?<br />
- Ne sono profondamente convinto.<br />
Mentre ascoltavano i particolari di quella caccia emozionante, i due elefanti avevano continuato<br />
a inoltrarsi nella jungla, aprendosi il passo fra i bambú immensi che raggiungevano talora i quindici<br />
e anche i diciotto metri, e fra le dure erbe chiamate kalam, pure altissime.<br />
Il mondo alato si era risvegliato e folleggiava in mezzo alle piante, senza darsi troppo pensiero<br />
per la presenza dei due colossi e degli uomini che li montavano.<br />
Bande di corvi, di nibbi, di cicogne dal lungo becco, di pavoni dalle superbe penne scintillanti al<br />
sole, di tortorelle candidissime e di bozzagri, s'alzavano quasi sotto i piedi degli elefanti,<br />
volteggiavano qualche momento sopra le haudah, poi tornavano a calare fra gli alti vegetali.<br />
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