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Misurava un metro e venti e terminava in una punta quasi aguzza, dovuta al continuo<br />
sfregamento, servendosene i rinoceronti non solo come arma difensiva, bensí anche per scavare la<br />
terra onde mettere allo scoperto certe radici di cui sono ghiotti e che costituiscono il loro principale<br />
nutrimento.<br />
Quei corni non sono formati veramente da una sostanza ossea come quelli delle renne, delle<br />
alci e dei cervi, bensí da fibre aderenti le une alle altre o meglio, da peli aggluti<strong>nat</strong>i da materia<br />
cornea, suscettibile però a ricevere una bella pulitura e cosí resistenti da sfidare l'avorio.<br />
Alle quattro pomeridiane, cessato un po' il calore, il drappello lasciava lo stagno e rientrava<br />
nella jungla, riprendendo la lotta contro i bambú ed i calami.<br />
Non ebbe però che una breve durata perché qualche ora dopo giungeva finalmente sul sentiero<br />
che da Khari va fino alla riva del Gange.<br />
La marcia fu spinta allora con tale rapidità, che poco dopo il tramonto Tremal-Naik giungeva<br />
dinanzi al cancello del suo bengalow.<br />
CAPITOLO XIII<br />
LA MANGIATRICE D'UOMINI<br />
Khari è uno dei pochi villaggi che ancora sussistono fra le jungle delle Sunderbunds, resistendo<br />
tenacemente alle insidie del cholera e delle febbri maligne e alle visite delle tigri e delle pantere,<br />
solo per la ricchezza e prodigiosa fertilità delle risaie, le quali producono in abbondanza il benafuli,<br />
quel riso finissimo, lunghissimo, molto bianco e che cuocendo spande un odore graditissimo, assai<br />
apprezzato dai bengalesi.<br />
Non è altro che un'accozzaglia di capanne, colle pareti di fango secco e i tetti coperti di foglie di<br />
coccotiero, con tre o quattro bengalow di meschina apparenza che non sono quasi mai abitati dai<br />
loro proprietari, troppo paurosi delle febbri.<br />
Anche quello di Tremal-Naik non aveva la bella apparenza dei bengalow di Calcutta. Era una<br />
vecchia abitazione ad un solo piano, col tetto a punta ed una veranda all'intorno, fatta costruire dal<br />
capitano Corishant durante l'aspra guerra mossa ai Thugs di Suyodhana, onde essere piú vicino alle<br />
Sunderbunds.<br />
Nel recinto, due mostruosi elefanti, guardati dai loro cornac, consumavano la loro razione della<br />
sera, interrompendosi di quando in quando per lanciare dei barriti che facevano tremare le vecchie<br />
muraglie dell'abitazione.<br />
Erano di specie diversa, essendovi due razze ben distinte in India: i coomareah che hanno il<br />
corpo piú massiccio, le gambe corte e la tromba larga ma che posseggono una forza muscolare<br />
straordinaria; i merghee piú alti invece, piú svelti, colla tromba meno grossa e le gambe meno<br />
massicce, e che hanno il passo piú rapido.<br />
Sebbene siano inferiori ai primi come robustezza, nondimeno sono i piú apprezzati per la loro<br />
velocità.<br />
- Che superbi animali! - esclamarono ad una voce Yanez e Sandokan che si erano fermati nel<br />
cortile, mentre i due pachidermi, ad un grido dei loro conduttori, salutavano i nuovi venuti, tenendo<br />
le trombe in alto.<br />
- Sí, bellissimi e robusti, - disse Tremal-Naik che li osservava da conoscitore profondo. -<br />
Daranno da fare alle tigri delle Sunderbunds.<br />
- Partiremo domani sul dorso di questi giganti? - chiese Yanez.<br />
- Sí, se lo desiderate, - rispose il bengalese. - Tutto deve essere pronto per cominciare la caccia.<br />
- Vi staremo tutti nelle haudah?<br />
- Noi con Surama ne occuperemo una; i malesi l'altra. Darma e Punthy ci seguiranno a piedi.<br />
- Darma! - esclamarono Yanez e Sandokan. - È qui la tua tigre?<br />
Tremal-Naik invece di rispondere mandò un fischio prolungato.<br />
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