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LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

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- Giungerò al tuo bengalow in uno stato miserando. Bei luoghi hanno scelto i Thugs! Che il<br />

diavolo se li porti via tutti!<br />

Potevano trovarsi un rifugio migliore.<br />

- Di questo no certo, mio caro Yanez, perché qui si sentono pienamente sicuri. Belve e cholera;<br />

pantani e febbri che ti portano via un uomo in poche ore: ecco i loro guardiani! Sono stati furbi a<br />

ricollocare qui le loro tende.<br />

- E dovremo girovagare fra queste jungle per delle settimane forse? Bella prospettiva!<br />

- Gli elefanti sono alti e quando sarai accomodato sul loro dorso, l'aria non ti mancherà.<br />

- Toh!<br />

- Che cosa c'è? - chiese Yanez, levandosi dalla spalla la carabina.<br />

I malesi dell'avanguardia si erano arrestati e si erano curvati verso il suolo, ascoltando<br />

attentamente.<br />

Dinanzi a loro si apriva una specie di sentiero abbastanza largo, per lasciare il passo a tre e<br />

anche a quattro uomini di fronte e che pareva fosse stato fatto di recente, poiché le canne che<br />

giacevano al suolo, avevano le foglie ancora verdi.<br />

Sandokan che scortava Surama e la vedova, li raggiunse.<br />

- Un passaggio? - chiese.<br />

- Aperto or ora da qualche grosso animale che marcia dinanzi a noi, - rispose uno dei malesi. -<br />

Deve essersi levato da soli pochi minuti.<br />

Tremal-Naik si spinse innanzi e guardò il terreno su cui si scorgevano delle larghe tracce.<br />

- Siamo preceduti da un rinoceronte, - disse. - Ha udito i colpi dei parangs e se n'è andato.<br />

Doveva essere in uno dei suoi rari momento di buonumore. Diversamente ci avrebbe caricati<br />

all'impazzata.<br />

- Dove si dirige? - chiese Sandokan.<br />

- Verso il nord-est, - rispose uno dei malesi che portava una piccola bussola.<br />

- È la nostra direzione, - disse Tremal-Naik. - Giacché ci apre la via seguiamolo: ci risparmierà<br />

della fatica. Tenete però pronte le carabine, da un momento all'altro può tornare sui propri passi e<br />

piombarci addosso.<br />

- E noi saremo pronti a riceverlo, - concluse Sandokan. - Alla retroguardia le donne e noi in<br />

testa.<br />

Cominceremo la nostra partita di caccia.<br />

CAPITOLO XII<br />

L'ASSALTO DEL RINOCERONTE<br />

Il pericoloso pachiderma doveva aver abbando<strong>nat</strong>o quel luogo, dove forse si era fermato, per<br />

ripararsi dagli ardenti raggi del sole che sovente gli screpolano la pelle, da soli pochi minuti.<br />

Avvertito della vicinanza di quegli uomini dal rumore che producevano i parangs nel troncare<br />

le alte canne, si era allonta<strong>nat</strong>o senza far rumore, prima che giungessero fino a lui.<br />

Come Tremal-Naik aveva giustamente osservato, l'animalaccio doveva essere in uno dei suoi<br />

rari momenti di buonumore, poiché di rado quelle enormi bestie, che personificano se è possibile la<br />

forza materiale in tutto ciò che può avere di piú violento, di piú brutale e di piú irragionevole,<br />

cedono il campo.<br />

Consce della loro forza veramente prodigiosa, della loro estrema agilità, nonostante le forme<br />

massicce del corpo e sicure della loro arma che sbudella senza alcuna difficoltà perfino un elefante,<br />

non rifiutano quasi mai la lotta.<br />

Uomini e animali, tutti assalgono con cieco furore e nessuno può arrestare la loro carica<br />

irresistibile quando sono lanciati. Lo spessore della loro pelle d'altronde li protegge anche contro le<br />

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