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LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

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Il terribile morbo, che quasi ogni anno fa immense stragi fra le popolazioni del mondo, ivi ha la<br />

sua sede. I microbi si sviluppano sotto quelle piante con rapidità prodigiosa e altro non attendono<br />

che i pellegrini indiani per espandersi in Asia, in Europa e in Africa.<br />

Esso regna in permanenza fra i poveri villaggi dei molanghi, soffocati fra quelle canne<br />

smisurate; però di rado uccide quei disgraziati. Venga però l'europeo che non è acclimatato e lo<br />

fulmina in poche ore.<br />

È l'alleato dei Thugs e vale meglio di tutte le fortezze e di tutte le barriere, per tenere lontane le<br />

truppe del governo del Bengala.<br />

Ma non è solo il cholera che si trova bene fra quei pantani. Anche i serpenti, le tigri, i<br />

rinoceronti e i coccodrilli voracissimi ci stanno benissimo e si propagano meravigliosamente, senza<br />

sentirne danno alcuno.<br />

Se le Sunderbunds sono tristi, sono il paradiso dei cacciatori, perché tutti i piú terribili animali<br />

dell'India vi si trovano. Vi vivono però in piena sicurezza a dispetto degli ufficiali inglesi, quegli<br />

accaniti cacciatori, i quali non osano inoltrarsi fra quel mare di vegetali, non ignorando che un<br />

soggiorno anche brevissimo, può essere loro fatale.<br />

L'europeo non può affrontare i miasmi delle Sunderbunds: la morte lo attende, celata sotto<br />

l'ombra delle canne e dei calamus.<br />

Se può sfuggire agli artigli delle tigri, al morso velenoso del cobra-capello e del serpente del<br />

minuto o del bis-cobra e ai denti del gaviale, cade infallantemente sotto i colpi del cholera.<br />

Il piccolo, ma animoso drappello, guidato da Tremal-Naik, procedeva lentamente, senza<br />

arrestarsi fra l'intricata jungla, aprendosi il passo a colpi di parang e di kampilang, non avendo<br />

trovato la menoma traccia di sentiero al di là dalla torre di rifugio.<br />

I malesi della scorta, abituati già alla dura manovra dei parangs e dotati d'una resistenza e d'un<br />

vigore straordinario, tagliavano senza posa, insensibili ai morsi del sole che faceva fumare la loro<br />

pelle e anche ai miasmi che si sprigionavano da quei terreni melmosi.<br />

Abbattevano a grandi colpi le mostruose canne, che parevano volessero soffocarli, facendole<br />

cadere a destra e a sinistra, per fare largo alle due donne e ai loro capi, i quali non s'occupavano che<br />

della sorveglianza, potendo darsi che da un istante all'altro qualche tigre facesse improvvisamente la<br />

sua comparsa.<br />

Già avevano fiutato per due volte, su cinquecento passi penosamente guadag<strong>nat</strong>i, l'odore<br />

caratteristico che esalano quelle pericolose belve, ma nessuna si era fatta vedere, spaventata forse<br />

dal numero delle persone e dal brillare delle carabine, armi che ormai quei sanguinari carnivori<br />

hanno imparato a temere.<br />

Se il drappello fosse stato formato di poveri molanghi, armati d'un semplice coltellaccio o di<br />

qualche lancia, forse non avrebbero esitato a tentare un fulmineo assalto per portarne via qualcuno.<br />

Di passo in passo che s'inoltravano, la vegetazione invece di scemare, diventava cosí folta, da<br />

mettere a dura prova la pazienza e l'abilità dei malesi, quantunque non fossero nuovi alle jungle.<br />

Le canne si succedevano alle canne, serrate e altissime, interrotte solo di quando in quando da<br />

ammassi di calami, piante parassite d'una resistenza incredibile e che raggiungono spesso lunghezze<br />

di cento e perfino centocinquanta metri e da pozzanghere ripiene d'acqua giallastra e corrotta, che<br />

costringevano il drappello a fare dei lunghi giri.<br />

Un caldo soffocante regnava in mezzo a quei vegetali, facendo sudare prodigiosamente malesi<br />

e indiani e soprattutto Yanez che nella sua qualità d'europeo, resisteva meno degli altri agli ardenti<br />

raggi del sole.<br />

- Preferisco le nostre foreste vergini del Borneo, - diceva il povero portoghese, che pareva<br />

uscisse da un vero bagno, tanto le sue vesti erano inzuppate di sudore. - Mi pare di essere dentro un<br />

forno.<br />

La durerà molto? Comincio ad averne fino ai capelli delle jungle bengalesi.<br />

- Non la finiremo prima di dieci o dodici ore, - rispondeva TremalNaik, il quale pareva invece<br />

che si trovasse benissimo fra quei vegetali e quei pantani.<br />

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