22.05.2013 Views

LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Il principe vi annuí di buon grado e volle che vi assistessero tutti i suoi pareri che vivevano<br />

dissemi<strong>nat</strong>i nel suo stato. Mio padre era compreso nel numero degli invitati, e non sospettando<br />

menomamente l'orribile disegno che quel mostro maturava nel suo cervello, mi condusse nella<br />

capitale assieme a mia madre ed ai miei due fratelli.<br />

Fummo ricevuti cogli onori dovuti al nostro grado e alloggiati nel palazzo reale.<br />

Compiuta la cerimonia religiosa, il rajah diede a tutti i parenti un banchetto grandioso, durante<br />

il quale bevve fuor di misura. Quel miserabile cercava di eccitarsi, prima di compiere la strage<br />

meditata forse da lungo tempo.<br />

Essendo io troppo piccina, ne ero stata dispensata e m'avevano lasciata a trastullarmi su una<br />

delle terrazze del palazzo assieme ad altre fanciulle.<br />

Era quasi il tramonto, quando udii improvvisamente un colpo di fucile, seguito poco dopo da<br />

un secondo e da un urlo di angoscia e di terrore.<br />

Mi precipitai verso una terrazza che prospettava nel cortile d'onore del palazzo e vidi una scena<br />

orribile che non scorderò giammai, dovessi vivere mille anni...<br />

La giovane si era interrotta, come se la voce le fosse improvvisamente mancata, guardando<br />

Yanez con gli occhi dilatati e pieni di terrore.<br />

Un tremito convulso agitava il suo corpo, mentre dei singhiozzi soffocati le morivano sulle<br />

labbra.<br />

- Continua fanciulla, - le disse Yanez dolcemente.<br />

- Sono passati cinque anni, - riprese Surama, dopo qualche minuto - eppure, durante le notti<br />

insonni, rivedo sempre quella scena terrificante, come fosse avvenuta il giorno innanzi.<br />

Il rajah era ritto su un terrazzino, cogli occhi schizzanti dalle orbite, i lineamenti sconvolti, con<br />

una carabina in mano ancora fumante, circondato dai suoi ministri che gli porgevano continuamente<br />

da bere non so quale bevanda infernale, mentre nel cortile fuggivano all'impazzata uomini, donne e<br />

fanciulli gettando clamori orribili: erano i parenti del principe.<br />

Il miserabile aveva fatto chiudere tutte le porte del cortile e li fucilava a brucia-pelo, urlando<br />

come un pazzo:<br />

"Morite tutti! Voglio che scompaiano questi avidi mostri che insidiano il mio trono e che<br />

congiurano per impadronirsi delle mie ricchezze! Da bere, datemi da bere o vi faccio decapitare!...".<br />

I ministri, atterriti, continuavano a riempirgli la tazza che egli trangugiava d'un fiato, poi<br />

ricominciava a sparare su quella massa di disgraziati, che invano supplicavano di risparmiarli.<br />

I colpi si succedevano ai colpi, perché quel maniaco furioso si era fatto portare sulla terrazza<br />

parecchie carabine che i suoi ufficiali si affrettavano a ricaricare e a porgergli. Ora cadeva un uomo<br />

colla testa fracassata, ora una donna col petto attraversato da una palla, ora invece, un fanciullo o<br />

una fanciulla, poiché il rajah non risparmiava nessuno.<br />

Cosí vidi cadere successivamente mio padre, a cui un proiettile aveva fracassato la colonna<br />

vertebrale, poi mia madre colpita in mezzo alla fronte, poi i miei due fratelli, poi molti altri ancora.<br />

Trentasette erano i parenti del mostro e dieci minuti dopo trentasei giacevano sparsi per il cortile fra<br />

un vero lago di sangue.<br />

Solo era sfuggito uno dei fratelli del principe, quantunque fosse stato fatto segno a tre colpi di<br />

carabina. Quel disgraziato, che balzava come una giovane tigre per impedire al fratello di prenderlo<br />

di mira, gridava disperatamente:<br />

"Fammi grazia della vita ed io abbandono il tuo stato. Sono figlio di tuo padre! Tu non hai il<br />

diritto di uccidermi!"<br />

Il rajah, sordo a quelle grida disperate, gli sparò ancora contro due colpi senza riuscire a<br />

coglierlo, poi preso forse da un subitaneo pentimento, abbassò la carabina che un ufficiale gli aveva<br />

sporta, gridando al fuggiasco:<br />

"Se è vero che tu abbandonerai per sempre i miei stati, ti fo grazia della vita a una condizione".<br />

"Sono pronto ad accettare tutto quello che vorrai", rispose il giovane principe.<br />

"Io getterò in aria una rupia; se tu la colpirai colla palla di questa carabina, ti lascerò partire pel<br />

Bengala senza farti alcun male."<br />

30

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!