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LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

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- E che gli frutteranno bene se riuscirà a salvarci, - disse Sandokan. - Per fortuna il generale non<br />

ci ha fatto frugare.<br />

- Ne hai molti dei diamanti ancora? - chiese Yanez. - Nel caso io ho la mia riserva.<br />

- Lasciala in riposo la tua riserva, - rispose Sandokan. - Quarantamila rupie me le possono<br />

pagare a occhi chiusi presentando la mia borsetta.<br />

Basta colle chiacchiere. Il sole è tramontato e la faccenda sarà lunga.<br />

- Le lime indiane valgono quelle inglesi, - disse Yanez. - Le sbarre cadranno prima di due ore,<br />

quantunque siano grosse.<br />

S'accostarono ad una finestra e guardarono attentamente se vi era qualche sentinella nascosta fra<br />

le macerie.<br />

- Nulla, - disse Sandokan. Non sospettano di noi.<br />

- Facciamo sparire la cena e poi al lavoro, - disse Yanez. - Facciamo soprattutto onore al<br />

pasticcio di quel caro Bedar. A tavola amici e poi daremo dentro alle sbarre di ferro.<br />

CAPITOLO XXXI<br />

LA CACCIA AL<strong>LE</strong> <strong>TIGRI</strong> DI MOMPRACEM<br />

Un quarto d'ora dopo, assicuratisi nuovamente che nessun ribelle vigilava dalla parte della cinta,<br />

i malesi attaccavano febbrilmente le grosse sbarre di una delle finestre, limando con furore.<br />

Sandokan, Yanez, e Tremal-Naik, per impedire che si udisse al di fuori lo stridere del ferro, si<br />

erano messi a canticchiare ed a parlare ad alta voce, precauzione forse superflua poiché pareva che<br />

la torre non fosse abitata da alcun essere vivente.<br />

Qualche sentinella doveva certo vegliare dinanzi all'entrata, ma non vi era pericolo alcuno che<br />

potesse udire il rumore, d'altronde lieve, prodotto da quei piccoli istrumenti.<br />

Bedar non doveva essere lontano. Già tre volte un fischio stridente si era fatto udire fra il<br />

silenzio della notte, in direzione del tamarindo.<br />

Probabilmente il bravo cipai, come al mattino, si era nascosto fra il folto fogliame della pianta,<br />

onde vegliare ed impedire che qualcuno s'accostasse.<br />

Alle undici già due sbarre erano strappate e non ne mancava che una per avere uno spazio<br />

sufficiente.<br />

Sandokan, Yanez, ed il bengalese avevano surrogati i malesi assai stanchi, onde affrettare il<br />

lavoro.<br />

Mancava un quarto alla mezzanotte allorquando anche l'ultima sbarra, sotto un colpo poderoso<br />

di Sandokan, fu strappata.<br />

- La via è libera, - disse la Tigre della Malesia, respirando a pieni polmoni l'aria fresca della<br />

notte. - Non ci rimane che gettare la corda di seta.<br />

- E di armarci di queste sbarre che potrebbero esserci utili in caso d'un attacco, - rispose Yanez.<br />

- Con un colpo si può ammazzare un uomo.<br />

- Non le avrei lasciate qui, - rispose Sandokan.<br />

Prese il gomitolo, lo svolse, lasciando penzolare al di fuori un capo e assicurò l'altro alla quarta<br />

sbarra, dopo averne provata la solidità.<br />

- A me l'onore di scendere pel primo, - disse.<br />

Si cacciò nella fascia uno dei tre coltelli, passò attraverso la finestra e si appese alla cordicella,<br />

dicendo ai suoi compagni:<br />

- Pensate a proteggere la ritirata, voi.<br />

- Nessuno entrerà, fino a che non sarete tutti discesi, - rispose Yanez, impadronendosi d'una<br />

traversa e collocandosi dietro la porta di bronzo.<br />

- Ed io ti tengo compagnia, - aggiunse Tremal-Naik.<br />

- Per Giove!<br />

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