You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
- Niente affatto, - rispose Yanez.<br />
- Siete uomini di ferro?<br />
- Non siamo femminucce, ecco tutto.<br />
- Se io fossi il generale, ve lo giuro, vi risparmierei, - disse il subadhar. - È un peccato uccidere<br />
della gente cosí valorosa.<br />
- Ditemi, - disse Sandokan. - Ci fucileranno senza giudicarci?<br />
- Sembra.<br />
- Quali prove ha il generale per non crederci di essere delle persone oneste, qui venute per<br />
combattere al vostro fianco?<br />
- Pare che qualcuno gli abbia fornito delle prove.<br />
- Che noi siamo delle spie?<br />
- Lo ignoro, signori. Riposate meglio che potete e fate onore alla cena che è abbondante e<br />
svariata.<br />
Troverete anzi un pasticcio che v'invia un cipai che voi conoscete e che mi ha pregato di<br />
portarvelo.<br />
- Bedar? - chiese Tremal-Naik.<br />
- Sí. Bedar.<br />
- Lo ringrazierete da parte nostra, - disse Yanez, - e gli direte che non lo metteremo da parte,<br />
anzi.<br />
Il subadhar fece fare alla sua scorta un dietro fronte, e uscí un po' rattristato che uomini cosí<br />
intrepidi si assassinassero senza nemmeno giudicarli, e senza prima udire le loro discolpe.<br />
- Un pasticcio mandatoci da Bedar! - esclamò Yanez, quando la porta fu rinchiusa. - Che<br />
contenga qualche cosa che possa esserci utile?<br />
Sandokan aprí con precauzione la cesta che i due indiani avevano portata e che era assai alta,<br />
anzi piú alta che lunga, e levò un pasticcio superbo in forma di torre, con una splendida crosta d'un<br />
bel giallo dorato, ed un contorno di ananassi canditi che rappresentavano la merlatura.<br />
- Per Giove! - esclamò Yanez, aspirando il profumo che esalava, con visibile soddisfazione. -<br />
Non credevo che gli indiani fossero cosí abili pasticcieri e che qui si trovasse un simile capolavoro.<br />
- Deve essere stato comperato in città, - disse Tremal-Naik.<br />
- Ben gentile quel Bedar.<br />
- O piú furbo che gentile? - disse Sandokan, afferrando una piccola forchetta di stagno e<br />
preparandosi a levare la crosta superiore che formava come il terrazzo della torre.<br />
- È cosí ampio che mi pare impossibile non debba nascondere qualche cosa nel suo interno.<br />
Levò delicatamente gli ananassi, poi sollevò la crosta. Tosto un grido di sorpresa e anche di<br />
gioia gli sfuggí.<br />
- Ah! Me l'ero immagi<strong>nat</strong>o!<br />
La torre era vuota internamente, ossia veramente vuota no, poiché si scorgevano in fondo degli<br />
oggetti che Sandokan si affrettò a trarre.<br />
Vi era un grosso gomitolo di corda di seta, non piú grossa d'un semplice gherlino, ma certo<br />
d'una resistenza tale da sostenere facilmente un uomo, senza pericolo che si spezzasse, poi quattro<br />
piccole lime e finalmente tre coltelli.<br />
Ultimo a uscire fu un pezzo di carta, su cui erano tracciate delle lettere.<br />
- Leggi, - disse, passandolo a Tremal-Naik.<br />
- È di Bedar, - rispose il bengalese. - Ah! Il brav'uomo!<br />
- Che cosa dice? - chiesero ad una voce Yanez e Sandokan.<br />
- Che a mezzanotte ci caliamo nella cinta dove ci aspetterà e che tiene pronto un elefante per<br />
favorire meglio la nostra fuga.<br />
- Come può aver trovato un elefante? - esclamò Yanez.<br />
- Lo avrà noleggiato a Delhi, - rispose Tremal-Naik. - La cosa è facile quando si ha qualche<br />
centinaio di rupie, una somma abbastanza modesta che anche un cipai può possedere.<br />
146