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LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

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Yanez se n'era lestamente impadronito, guardandolo con viva curiosità.<br />

- Qui dentro vi deve essere qualche cosa, - disse.<br />

- Lo suppongo anch'io, - rispose Sandokan.<br />

- Che l'abbia messo Bedar? - chiese Tremal-Naik.<br />

- Vediamo se possiamo aprirla, - rispose Yanez.<br />

Si provò a svitarla e s'accorse che la cosa non era difficile. L'aprí e ne levò una pallottolina di<br />

carta.<br />

- Buono, - disse.<br />

Lo svolse con precauzione, temendo di guastare la carta e vide alcune lettere tracciate con<br />

inchiostro azzurro.<br />

- Questo è indiano, - disse. - A te, Tremal-Naik, che conosci la lingua meglio di noi.<br />

- Non vi sono che tre parole, - rispose il bengalese.<br />

- Leggi.<br />

- "Aspettate questa sera."<br />

- E null'altro? - chiese Sandokan.<br />

- No.<br />

- Nemmeno la firma?<br />

- Niente, Sandokan.<br />

- Chi può averci mandato questo biglietto?<br />

- Un uomo solo: Bedar.<br />

- Aspettate questa sera, - ripeté Yanez. - Che venga a segare le sbarre di ferro delle nostre<br />

finestre?<br />

- Suppongo che qualche cosa farà, - rispose Sandokan. - Abbiamo avuto una grande fortuna<br />

nell'incontrarlo. Se ci aiuterà sapremo ricompensarlo generosamente.<br />

- Purché non ci fucilino prima del tramonto, - disse Yanez.<br />

- Ordinariamente le esecuzioni si fanno al mattino, - osservò Tremal-Naik.<br />

- Come mai hanno sospesa la nostra?<br />

- Non credo, Yanez, che pensino d'altronde a fucilarci, senza prima ascoltare le nostre difese, -<br />

disse Sandokan.<br />

- Sono ribelli e non si prenderanno la briga di farci subire degli interrogatori, mio caro<br />

Sandokan. Che cosa vuoi attenderti da persone che, fino a pochi giorni or sono, hanno scan<strong>nat</strong>o<br />

ferocemente quanti inglesi hanno potuto acciuffare, senza risparmiare né le donne, né i fanciulli?<br />

Che cosa siamo noi per loro? Delle spie, sospettano, gente che si ammazza come cani idrofobi e che<br />

nemmeno gli eserciti regolari delle nazioni piú civili risparmiano.<br />

Bah! Giacché siamo ancora vivi, approfittiamo per finire la mia riserva di sigarette. - Ed il<br />

brav'uomo senz'altro preoccuparsi del domani, accese la sua ventesima sigaretta assaporando<br />

l'aroma delizioso del tabacco manillese.<br />

Durante la gior<strong>nat</strong>a nulla accadde di notevole. Nessuno entrò nella prigione; solamente furono<br />

veduti ricomparire entro la cinta i due indiani dall'enorme turbante, i quali eseguirono una<br />

minuziosa ispezione come al mattino.<br />

Il sole stava per tramontare, quando il subadhar rientrò seguito dalla sua scorta e da due altri<br />

indiani che portavano la cena.<br />

- Hanno cambiata idea o si sono persuasi finalmente che non siamo delle spie ai servigi degli<br />

inglesi? - gli domandò Sandokan, appena l'ebbe veduto.<br />

- Temo il contrario, - rispose l'ufficiale facendosi oscuro in viso.<br />

- Allora ci fucileranno domani all'alba, - chiese Yanez con voce perfettamente calma.<br />

- Non lo so, tuttavia...<br />

- Continuate pure. Noi non siamo persone da impressionarci troppo facilmente. - Il subadhar<br />

guardò i prigionieri con vivo stupore. Quella calma, in uomini ormai votati alla morte, lo aveva<br />

scombussolato.<br />

- Credete voi che io abbia voluto semplicemente spaventarvi? - chiese.<br />

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