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- Te lo dirò io allora: dei miserabili Thugs, quegli infami settari che disonorano l'India e che voi<br />
avete avuto il torto di accettare sotto le vostre bandiere.<br />
Il subadhar era rimasto silenzioso; però dal suo sguardo si capiva che non osava dare una<br />
smentita.<br />
- È vero che sono stati dei Thugs a chiedere la nostra morte? - chiese Tremal-Naik.<br />
- Non so, - mormorò il subadhar.<br />
- E voi vi creerete complici e solidali con quegli assassini? Se noi abbiamo assalito il loro covo,<br />
nei pantani di Rajmangal, è perché m'hanno rapito mia figlia e ne abbiamo uccisi quanti ne abbiamo<br />
potuto, fidenti di rendere un gran servizio all'India e voi in compenso vorreste farci fucilare. Va' a<br />
dire al tuo generale che egli non è un soldato che combatte per la libertà indiana, bensí un assassino.<br />
Il subadhar aggrottò la fronte e fece un gesto d'impazienza.<br />
- Basta, - disse poi. - Io non devo occuparmi di ciò; il mio dovere è di obbedire e null'altro.<br />
Si volse verso i suoi uomini, fece deporre al suolo i due canestri, poi uscí colla sua scorta senza<br />
aggiungere sillaba, richiudendo la porta con gran fragore.<br />
- Per Giove! - esclamò Yanez, quando furono soli. - Quel diavolo d'uomo mi ha guastato un po'<br />
l'appetito. Poteva dircelo un po' piú tardi. Decisamente quell'indiano non è molto educato.<br />
- Si parla di fucilarci! - esclamò Tremal-Naik.<br />
- Non è una cosa che fa molto piacere, è vero, mio povero amico? - disse il portoghese, che<br />
aveva acquistato il suo buon umore. - Che cosa ne dici, Sandokan?<br />
- Che quelle canaglie di Thugs sono piú forti di quello che supponevo.<br />
- E noi che credevamo di averli distrutti tutti!<br />
- Mentre invece ce ne troviamo degli altri fra i piedi, amico Yanez, - rispose Sandokan. - Se non<br />
troviamo il modo di filare piú che in fretta non so come finirà questa fermata, che io non avevo<br />
prevista.<br />
- Sí, cerchiamo il modo di andarcene, - disse Yanez, - dopo la colazione però. A pancia piena mi<br />
sembra che le idee dovrebbero scaturire piú facilmente.<br />
- Che uomo ammirabile! - esclamò Tremal-Naik. - Nessuna cosa lo scombussola!<br />
- Bisogna prendere le cose filosoficamente, - rispose il portoghese, ridendo. - Forse che ci hanno<br />
di già fucilati? No... dunque?<br />
- È la mia valvola regolatrice. - disse Sandokan. - Quante volte ho dovuto la mia vita alla sua<br />
flemma.<br />
- Al diavolo le chiacchiere! - esclamò Yanez. - Vediamo invece che cosa ci hanno portato quei<br />
bricconi d'insorti.<br />
Per Giove! Ecco una brutta idea che mi farà scappare un altro po' d'appetito.<br />
- Quale? - chiesero ad una voce Sandokan e Tremal-Naik.<br />
- Se questi viveri fossero avvele<strong>nat</strong>i?<br />
- Che strana idea! - esclamò Sandokan. - Se avessero voluto sopprimerci nessuno avrebbe<br />
impedito a loro di fucilarci.<br />
- Forse hai ragione, - rispose Yanez.<br />
Scoprí i due cesti e vi trovò delle focacce, dell'antilope arrostita, del riso condito con pesce, un<br />
fiasco di vino di palma e perfino delle sigarette formate da una piccola foglia di palma che<br />
conteneva del tabacco rosso.<br />
- Non sono troppo avari, - disse.<br />
E dimenticando i suoi timori addentò risolutamente una focaccia, ma subito un grido gli sfuggí.<br />
- Canaglie! Ci hanno messi dentro dei sassi e per poco non mi sono spezzato un dente.<br />
- Dei sassi! - esclamò Sandokan.<br />
- C'è qualche cosa di duro lí dentro.<br />
- Vediamo.<br />
Prese la focaccia e la ruppe in due pezzi. Con sua sorpresa vide una piccola pallottola di metallo<br />
che sporgeva fra la mollica.<br />
- Oh! - esclamò. - Che cos'è questo?<br />
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