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Il cipai fece un soprassalto.<br />
- Lui qui! - esclamò. - So che i Thugs hanno abbracciata la nostra causa e che numerosi<br />
drappelli sono giunti dal Bengala, dal Bundelkund e anche dall'Orissa, ma non ho udito a parlare<br />
dell'arrivo del loro capo.<br />
- Noi siamo venuti qui per cercarlo, - disse Tremal-Naik.<br />
- Volete regolare il vecchio conto? Se tale fosse la vostra intenzione, potete contare interamente<br />
su di me, signor Tremal-Naik, - disse Bedar. - Ho anch'io da vendicare il mio capitano che amavo<br />
come fosse mio padre, quantunque io indiano e lui inglese, e tutti i miei camerati caduti cosí<br />
miseramente nelle Sunderbunds.<br />
- Sí, - disse il bengalese con voce terribile. - Sono venuto qui per ucciderlo e per strappargli mia<br />
figlia che mi ha rapita alcuni mesi or sono.<br />
- Vostra figlia rapita!<br />
- Ti narreremo piú tardi ciò. Mi preme ora sapere da te se noi potremo entrare in Delhi, o meglio<br />
se Abú-Assam ce ne darà il permesso.<br />
- Io non ne dubito, signori, non avendo alcun motivo per credervi spie degl'inglesi. Chi potrebbe<br />
asserire ciò? L'avete veduto il generale?<br />
- Non ancora; sappiamo che il subadhar che ci ha condotti qui, lo ha avvertito del nostro arrivo.<br />
- È molto che siete qui?<br />
- Un'ora.<br />
- E non vi ha fatto ancora chiamare.<br />
- No.<br />
- È strano, - disse il cipai. - Ordinariamente non indugia mai. Lasciate che vada a trovare il<br />
subadhar, che deve essere lo stesso che mi ha incaricato di servirvi da cena.<br />
Si era appena alzato e si preparava ad uscire, quando lo vide comparire accompag<strong>nat</strong>o da due<br />
indiani che tenevano il viso nascosto da una pezzuola che pendeva dai loro enormi turbanti.<br />
- Venivo in cerca dite, subadhar, - disse il cipai. - Questi uomini cominciano ad impazientirsi e<br />
mi hanno detto che hanno fretta di recarsi a Delhi.<br />
- Venivo appunto ad avvertirli di pazientare ancora un quarto d'ora, essendo in questo momento<br />
il generale occupatissimo. Tu li condurrai, Bedar.<br />
- Va bene, subadhar, - rispose il cipai.<br />
Ciò detto il comandante si allontanò facendo cenno ai due uomini che lo accompagnavano di<br />
seguirlo.<br />
- Chi sono quei due indiani con quegli immensi turbanti? - chiese Sandokan al cipai che li<br />
seguiva cogli sguardi. - I suoi aiutanti?<br />
- Non saprei, - rispose Bedar che pareva un po' preoccupato. - Mi parvero due seikki.<br />
- E perché avevano il viso nascosto?<br />
- Avranno fatto qualche voto.<br />
- Ve ne sono altri seikki nel campo? - chiese Tremal-Naik.<br />
- Non molti. I piú si sono uniti agl'inglesi, dimenticando che anche essi sono indiani al pari di<br />
noi.<br />
- Avete speranza di tenere testa agl'inglesi?<br />
- Uhm! - fece il cipai, crollando la testa. - Se tutti gli indiani si fossero levati in armi, a quest'ora<br />
non vi sarebbe piú un inglese nell'Indostan.<br />
Hanno avuto paura e ci hanno lasciati soli e noi pagheremo per tutti, poiché sono certo che quei<br />
maledetti europei non ci daranno quartiere. Sia! Mostreremo loro come sanno morire gl'indú.<br />
Trascorso il quarto d'ora, Bedar si alzò dicendo:<br />
- Seguitemi, signori. Abú-Assam non ama aspettare.<br />
Lasciarono la casupola, seguiti da un drappello di cavalieri, che fino allora si era tenuto nascosto<br />
dietro una vicina capanna, e si avviarono verso la piazza centrale dove Abú-Assam aveva collocato<br />
il suo quartier generale.<br />
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