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LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

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Un colpo di fucile seguí quelle parole, ripercuotendosi nella immensa cupola come lo scoppio<br />

d'un petardo.<br />

Il manti si era lasciato sfuggire il kampilang, portando una mano al petto.<br />

Stette un momento ritto dardeggiando su Sandokan uno sguardo ripiendo d'odio, poi stramazzò<br />

pesantemente quasi ai piedi della colossale statua che sorgeva nel centro della pagoda, urlando con<br />

voce strozzata:<br />

- Vendicatemi... uccidete... stermi<strong>nat</strong>e... Kalí lo vuole!...<br />

Gli strangolatori vedendo cadere il vecchio, si erano arrestati, lasciando cosí tempo a Tremal-<br />

Naik, a Yanez, al francese e ai quattro malesi di stringersi attorno alla Tigre della Malesia che aveva<br />

gettata la carabina per impugnare il parang.<br />

L'esitazione dei settari della sanguinaria divinità non ebbe però che una durata di pochi secondi.<br />

Forti della superiorità del loro numero, tornarono ben presto a scagliarsi, operando un fulmineo<br />

movimento aggirante e facendo volteggiare in aria i lacci ed i fazzoletti di seta.<br />

Sandokan, che si era accorto a tempo del pericolo che correva il suo drappello se si lasciava<br />

circondare, si gettò verso la parete piú vicina, mentre i suoi compagni con una scarica di carabine<br />

gli aprivano il passo gettando a terra quattro o cinque uomini.<br />

- Mano ai parangs!... - gridò Sandokan, addossandosi alla parete. - Attenti ai lacci! - Yanez,<br />

Tremal-Naik ed i loro compagni approfittando del varco aperto da quella scarica micidiale, lo<br />

avevano prontamente raggiunto vibrando colpi di sciabola in tutte le direzioni per troncare i lacci<br />

che cadevano a loro addosso, fischiando come serpenti.<br />

La mossa della Tigre della Malesia e le perdite subite pareva però che avessero un po'<br />

raffreddato lo slancio degli strangolatori, i quali avevano forse sperato, fino dal primo attacco, di<br />

vincere facilmente quel piccolo gruppo di avversari.<br />

Un grido del manti, il quale non aveva ancora esalato l'ultimo respiro, quantunque si dibattesse<br />

fra una pozza di sangue, li rianimò:<br />

- Uccidete... distruggete... il paradiso di Kalí a chi muore... a chi mu...<br />

La morte gli aveva troncata l'ultima parola, ma tutti avevano udita la promessa. Il paradiso di<br />

Kalí a chi muore! Non ci voleva di piú per infondere coraggio a quei fa<strong>nat</strong>ici.<br />

Per la seconda volta si erano scagliati, incoraggiandosi con vociferazioni spaventevoli, tuttavia<br />

dovettero ripiegarsi ben presto dinanzi al fuoco del drappello.<br />

Sandokan ed i suoi compagni avevano messo mano alle pistole, massacrando i piú vicini, a<br />

brucia-pelo.<br />

Dieci o dodici Thugs erano caduti morti o feriti, formando dinanzi agli assaliti una specie di<br />

barriera. Un solo laccio era caduto sul signor de Lussac stringendogli ad un tempo il collo ed un<br />

braccio; Yanez con un colpo di parang lo aveva subito troncato.<br />

L'effetto di quella seconda scarica, ben piú tremenda della prima, aveva sparso tra gli assalitori<br />

un vero panico, tanto piú che il manti non era piú là ad incoraggiarli. Sandokan, vedendoli ripiegarsi<br />

confusamente, non lasciò loro il tempo di riordinarsi per ritentare un nuovo attacco.<br />

- Carichiamo! - gridò. - Addosso a questi banditi!<br />

Il formidabile scorridore del mare si era già scagliato coll'impeto della belva di cui portava il<br />

nome, vibrando colpi terribili col pesante parang che maneggiava come fosse un semplice spadino.<br />

I suoi compagni lo seguivano, mentre i malesi mandavano urla selvagge e balzavano come<br />

antilopi, sciabolando senza misericordia quanti si trovavano a portata dei loro kampilangs.<br />

I Thugs, impotenti a far fronte a quella carica furiosa, si erano precipitati verso la statua<br />

stringendolesi attorno, ma giunti colà, gettati i lacci e i fazzoletti di seta diventati ormai inutili in<br />

una lotta corpo a corpo, ed impug<strong>nat</strong>i i tarwar ed i coltellacci, impegnarono risolutamente la lotta,<br />

come se sperassero nella protezione della mostruosa dea.<br />

Sandokan, furioso di trovare una resistenza che ormai credeva spezzata, li assaltò con slancio<br />

formidabile, tentando di disorganizzare le loro file.<br />

La lotta diventava spaventosa. I colpi di parangs e di kampilangs, armi che avevano facilmente<br />

buon gioco contro i corti e deboli tarwar ed i coltelli, grandinavano fitti, tagliando braccia e teste e<br />

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