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LE DUE TIGRI.pdf - nat russo

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- Voi mi seguirete a breve distanza.<br />

S'accostò a Darma che continuava a dare segni d'inquietudine, le passò una mano sul robusto<br />

dorso e guardandola fissa le disse:<br />

- Seguimi, Darma.<br />

Poi, volgendosi verso Sandokan e gli altri:<br />

- Gettatevi a terra e avanzatevi strisciando.<br />

Si gettò il fucile a bandoliera, impugnò il parang e si cacciò silenziosamente fra i bambú,<br />

tenendosi curvo e allontanando adagio adagio le piante.<br />

Darma lo aveva seguito, tenendosi a quattro o cinque passi di distanza.<br />

Entro la macchia non si udiva alcun rumore, eppure Tremal-Naik sentiva per istinto che<br />

qualcuno vi si teneva nascosto.<br />

Aveva percorso cinquanta passi, quando si trovò dinanzi ad un sentieruzzo che pareva si<br />

dirigesse verso la pagoda.<br />

Si era alzato per osservare se non vi era nessuno, quando udí a breve distanza un fruscio di<br />

canne, poi si sentí cadere sulle spalle una corda e stringere alla gola.<br />

Alzò il parang per tagliare il laccio, quando una scossa poderosa lo fece subito cadere.<br />

- L'ho sorpreso, - disse una voce vicina.<br />

Poi un uomo quasi nudo, che portava sul petto il tatuaggio dei Thugs balzò fra le canne e gli si<br />

precipitò addosso tenendo in mano un lungo pugnale.<br />

Ad un tratto un'ombra si slanciò fuori dai bambú, con un salto immenso gli balzò alla gola,<br />

atterrandolo di colpo.<br />

Si udí un grido soffocato, poi come uno stritolío di ossa.<br />

Darma era piombata addosso allo strangolatore serrandogli le mascelle attorno alla testa, mentre<br />

le poderose unghie gli dilaniavano atrocemente il petto.<br />

Sandokan che si trovava dieci passi piú indietro, a sua volta si era slanciato brandendo il parang.<br />

Quando però giunse, Tremal-Naik era in piedi e si era già sbarazzato del laccio ed il thug aveva<br />

esalato l'ultimo respiro.<br />

- T'aveva colto? - chiese.<br />

- Sí: ma non ha avuto il tempo di strangolarmi né di pugnalarmi, - rispose Tremal-Naik,<br />

stropicciandosi il collo. - Aveva un pugno ben solido quel birbante e senza il salto fulmineo di<br />

Darma non so se sareste giunti in tempo.<br />

Yanez, de Lussac ed i malesi giungevano.<br />

- Non fate rumore, - disse Tremal-Naik. - Vi può essere qualche altro thug imboscato.<br />

- Darma, lascia!<br />

La tigre beveva avidamente il sangue che sgorgava dalle orribili ferite dello strangolatore.<br />

- Lascialo, - ripeté Tremal-Naik, afferrandola pel collo. Darma ubbidí ringhiando.<br />

- Per Giove! - esclamò Yanez. - Come ha conciato quel povero diavolo! Non si riconosce piú il<br />

suo viso.<br />

- Taci, - gli disse Sandokan.<br />

Si misero tutti in ascolto; nessun rumore pervenne ai loro orecchi fuorché il fruscio dei<br />

pennacchi delle canne, leggermente agitati dal venticello notturno.<br />

- Avanti, - disse Tremal-Naik.<br />

Si misero in marcia sempre nel piú profondo silenzio e cinque minuti dopo sbucavano dinanzi<br />

all'enorme pagoda.<br />

Si fermarono alcuni istanti, guardando attentamente sotto le ombre proiettate dalle mostruose<br />

teste degli elefanti e dalle statue e dagli ampi cornicioni, poi, si fecero rapidamente sotto una<br />

enorme statua incastrata nelle pareti, rappresentante Supramanier, uno dei quattro figli di Siva, cui<br />

suo padre fece uscire uno dei suoi occhi per ammazzare il gigante Suraparama che desolava l'India.<br />

Tremal-Naik, che era il piú agile di tutti, s'aggrappò alle gambe del colosso, raggiunse il petto,<br />

salí su un braccio finché poté mettersi a cavalcioni della testa. Legò una fune e la gettò ai compagni,<br />

dicendo:<br />

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