ilpodologo 156:ilpodologo 156 - AIP
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“Dalle istituzioni che guidano la nostra sanità - ha detto<br />
nel suo saluto ai congressisti Mauro Montesi, presidente<br />
dell’Associazione italiana podologi - deve essere compreso<br />
e valorizzato il nostro ruolo anche in questa fase delicata<br />
che attraversa il paese. La podologia è sicuramente<br />
una risorsa da utilizzare in una strategia che privilegia la<br />
Medicina del territorio. Con noi si risparmierebbe denaro<br />
pubblico, qualificando la spesa per la salute nella direzione<br />
di una vera prevenzione a garanzia della salute dei cittadini”.<br />
Cresce la qualità della formazione in Europa, mentre<br />
in Italia si pensa a improbabili “matrimoni”<br />
Dopo le parole di Montesi, il prologo<br />
della tre giorni congressuale ha vissuto<br />
un piccolo “fuori programma” con la<br />
senatrice del Par tito Democratico,<br />
Maria Pia Garavaglia, la quale, impossibilitata<br />
ad essere presente a Pesaro,<br />
ha rivolto un saluto alla platea attraverso<br />
un collegamento telefonico.<br />
“Il momento politico - ha affermato la<br />
Ga ravaglia - non è favorevole per attuare<br />
riforme radicali nel nostro paese.<br />
Dunque, la questione dell’introduzione<br />
degli Ordini e degli Albi delle nuove professioni<br />
sanitarie non credo che sia in<br />
cima all’agenda politica dell’attuale<br />
Governo, così come la decisione di non<br />
aumentare gli investimenti per il sistema<br />
sanitario per risanare il bilancio dello<br />
Stato non sono il contesto più favorevole<br />
per inserire nuove prestazioni, come<br />
quelle podologiche, tra quelle assicurate gratuitamente ai<br />
cittadini”.<br />
“Certamente - ha proseguito l’esponente politico sollecitata<br />
sull’argomento da Mauro Montesi - ci opporremo contro<br />
qualsiasi passo indietro rispetto a ciò che è stato fatto fino<br />
ad oggi per rendere più moderno il nostro sistema sanitario.<br />
Per esempio considero un grave errore prendere in<br />
considerazione, come sta facendo qualche ateneo, unire i<br />
percorsi formativi di professioni distinte per caratteristiche<br />
e obiettivi assistenziali. Prevedere un unico corso universitario<br />
per creare podologi e tecnici ortopedici è una vera assurdità”.<br />
L’affermazione della Garavaglia ha raccolto l’applauso dei<br />
congressisti e degli altri relatori, tutti ben consapevoli che<br />
l’esigenza di contenere i costi, anche nelle università, non<br />
può certamente avallare scelte sciagurate dal punto di vista<br />
della formazione che farebbero tornare indietro di trent’anni<br />
la podologia e la gran parte delle professioni sanitarie.<br />
Propria in merito alla formazione podologica nel contesto<br />
europeo si sono alternati gli interventi di Mauro Montesi,<br />
Marco Cavallini e Virginia Novel Martì, quest’ultima direttri-<br />
ilPodologoinmedicina<br />
congresso <strong>AIP</strong><br />
ce del corso universitario di Barcellona e presidente del<br />
Collegio dei podologi di Spagna. I due docenti italiani del<br />
corso di laurea in podologia presso l’ateneo “Sapienza” di<br />
Roma si sono soffermati sull’analisi del confronto tra i percorsi<br />
formativi europei, dedicando attenzione a ciò che potrebbe<br />
nascere nel nostro paese con l’introduzione di un<br />
biennio di specializzazione in grado di trasferire conoscenze<br />
tecniche e scientifiche finalizzate a creare un professionista<br />
molto simile al podoiatra americano, capace dunque<br />
di svolgere il ruolo di medico chirurgo specialista del piede.<br />
<strong>156</strong>marapr09<br />
Nell’ordine:<br />
un immagine<br />
della sala<br />
dell’Hotel Baia<br />
Flaminia durante<br />
il Congresso;<br />
il presidente<br />
dell’Aip Mauro<br />
Montesi; Marco<br />
Cavallini; Virginia<br />
Novel Martì<br />
09