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ilpodologo 156:ilpodologo 156 - AIP

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Giuseppe Raffa<br />

Coordinatore<br />

editoriale<br />

La platea<br />

del XXIV<br />

Congresso Aip<br />

08<br />

congresso <strong>AIP</strong><br />

Èstato il Congresso della consapevolezza e dell’orgoglio<br />

professionale, dove al centro del dibattito non<br />

sono state solo le richieste di un riconoscimento<br />

istituzionale del ruolo del podologo, ma in cui sono state<br />

fatte delle proposte progettuali per migliorare l’offerta pubblica<br />

di sanità, come l’inserimento nei Livelli essenziali di<br />

assistenza delle prestazioni podologiche per le complicanze<br />

del piede diabetico.<br />

L’appuntamento di Pesaro, insomma, non ha deluso le attese<br />

della platea dei duecento podologi che ha partecipato<br />

con grande passione ai momenti formativi e associativi del<br />

convegno organizzato dall’Aip.<br />

La XXIV edizione del Congresso, celebrata dal 23 al 26<br />

aprile scorso, ha evidenziato, ancora una volta, la ricchezza<br />

di proposte, competenze e capacità della podologia italiana<br />

che vuole essere protagonista del “sistema salute”<br />

nazionale, contribuendo, per la propria parte, a renderlo più<br />

vicino ed adeguato ai bisogni dei cittadini. Questa voglia di<br />

<strong>156</strong>marapr09<br />

Il Congresso di Pesaro, nei tre giorni di lavoro, ha affrontato sia<br />

aspetti professionali dell’attività podologica, sia il tema<br />

della riorganizzazione della sanità pubblica. Dal dibattito, di grande<br />

interesse, è emerso che è sempre più ineludibile per la politica agire<br />

per contemperare le esigenze di risanamento dei conti con la garanzia<br />

di assicurare ai cittadini servizi di alto livello ed accessibili a tutti.<br />

L’inserimento nei LEA delle prestazioni podologiche per il piede<br />

diabetico è una risposta coerente con questi obiettivi.<br />

Progettare una sanità pubblica<br />

di qualità valorizzando<br />

la professione podologica<br />

crescere della professione, consapevole delle proprie potenzialità,<br />

e di ampliare conoscenze, tecniche ed approcci<br />

terapeutici è stata riconosciuta dai numerosi congressisti<br />

intervenuti in occasione dell’evento.<br />

Docenti universitari, rappresentanti delle istituzioni, tecnici<br />

ed esperti di sanità, hanno più volte evidenziato nei loro interventi<br />

la qualità raggiunta dalla podologia italiana e<br />

quanto potrebbe essere preziosa per elevare l’efficienza<br />

del Sistema sanitario nazionale sia in termini di prevenzione<br />

che di cura ed assistenza.<br />

Il dato che emerge, però, è che questo riconoscimento della<br />

capacità della podologia si scontra con una fase storica<br />

in cui lo Stato italiano, per effetto sia della crisi economica<br />

sia della spinta verso il federalismo fiscale, è sempre più<br />

orientare a controllare e limitare la spesa pubblica, soprattutto<br />

quella sanitaria. Dunque, per ampliare l’offerta sanitaria<br />

pubblica, integrandola con le prestazioni podologiche,<br />

si dovranno aspettare forse tempi migliori.<br />

ilPodologoinmedicina

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