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34<br />

medicina<br />

<strong>156</strong>marapr09<br />

Quando insorge in corrispondenza della pianta, la tinea pedis può presentare un aspetto desquamativo<br />

(psoriasiforme), vescico-bolloso (disidrosiforme) oppure ipercheratosico (a tipo cheratodermia)<br />

(Figura 2 a-b-c).<br />

Figura 2a. Tinea Pedis plantare:<br />

forma desquamante.<br />

Figura 2b. Tinea Pedis plantare:<br />

forma vescico-bollosa.<br />

Figura 2c. Tinea Pedis plantare:<br />

forma ipercheratosica.<br />

Nel sospetto di una micosi del piede, le tappe dell’iter diagnostico sono rappresentate da: indagine<br />

anamnestica, esame obiettivo, diagnosi differenziale e test di laboratorio e/o strumentali.<br />

Per quanto concerne l’anamnesi, i dati importanti da raccogliere sono il tempo, la modalità di comparsa<br />

e l’evoluzione della malattia, eventuali malattie concomitanti predisponenti, la coesistenza di<br />

un’eventuale sintomatologia soggettiva (prurito, bruciore, dolore...), familiarità per patologie cutanee,<br />

abitudini di vita, eventuali trattamenti eseguiti.<br />

L’esame obiettivo rappresenta uno step fondamentale nel percorso diagnostico e deve essere eseguito<br />

cercando di individuare la lesione elementare (che può essere anche più di una), ispezionando<br />

tutto l’ambito cutaneo del soggetto, poiché potrebbero essere presenti lesioni cutanee in altre<br />

sedi a cui il paziente non dà peso, ma che possono essere di valido ausilio alla diagnosi, e palpando<br />

la lesione per valutarne il grado di infiltrazione, il calore della superficie e l’eventuale dolorabilità<br />

associata.<br />

La formulazione di possibili diagnosi differenziali è corretta e opportuna, in quanto anche se ogni patologia<br />

possiede delle caratteristiche specifiche, in molti casi le diverse forme cliniche di una stessa<br />

malattia, che dipendono dal suo stadio evolutivo, ma anche dal soggetto, possono generare confusione<br />

e condurre ad una diagnosi errata.<br />

Tra le principali dermatosi che devono essere differenziate da una micosi del piede si devono ricordare<br />

la psoriasi, il lichen ruber planus, le dermatiti eczematose, le disidrosi, le infezioni batteriche e parassitarie,<br />

le cheratodermie acquisite e il lupus eritematoso cutaneo.<br />

Non sempre, tuttavia, l’anamnesi e l’esame obiettivo forniscono dati sufficienti per la diagnosi e in<br />

questi casi assumono una notevole importanza gli esami micologici e i tests di laboratorio e strumentali<br />

(tra cui l’esame istologico) finalizzati a ricercare la presenza e/o la concomitanza con altre malattie;<br />

alterazioni a carico dell’apparato ungueale.<br />

Infatti sono piuttosto frequenti in corso di diverse patologie regionali o sistemiche tra cui la psoriasi, il<br />

lichen ruber planus, stati morbosi che causano un’insufficienza respiratoria cronica, deficit vascolari<br />

(arteriosi e/o venosi e linfatici).<br />

Accertata la diagnosi di micosi, la terapia potrà essere topica oppure sistemica a seconda dell’estensione<br />

della patologia e della sua tendenza o meno alle recidive, della forma clinica, della presenza di<br />

malattie concomitanti che controindichino l’utilizzo di alcuni farmaci. ■<br />

Bibliografia<br />

- Chang P, Logemann H. Onychomycosis in children. Int J Dermatol. 1994, Aug, 33 (8), pp. 550-1.<br />

- Perea S, Ramos MJ, Garau M, Gonzalez A, Noriega AR, del Palacio A. Prevalence and risk factors of tinea unguium<br />

and tinea pedis in the general population in Spain. J Clin Microbiol. 2000 Sep; 38 (9), pp. 3226-30.<br />

- Zaias N, Tosti A, Rebell G, Morelli R, Bardazzi F, Bieley H, Zaiac M, Glick B, Paley B, Allevato M, Baran R. Autosomal<br />

dominant pattern of distal subungual onychomycosis caused by Trichophyton rubrum. J Am Acad Dermatol. 1996,<br />

Feb; 34 (2 Pt 1), pp. 302-4.<br />

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