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congresso AIP
zione al Registro delle persone giuridiche è stato necessario,
da parte dell’Assemblea, individuare un delegato
per ogni regione, il quale avrà il compito di rappresentare
l’Asso ciazione e la categoria nei vari tavoli istituzionali,
sia sul fronte sanitario che su quello formativo ed universitario.
Questo l’elenco dei delegati: Caterina Vajani (Lombardia);
Marco Piacentini (Veneto); Antonio D‘Amico (Piemonte);
Stefania Nicoletti (Marche); Marco Cicognani (Friuli Venezia
Giulia); Oscar Unterfrauner (Trentino Alto Adige); Fabio
Moro (Liguria); Simona Biagioni (Toscana); Roberto
Capolunghi (Umbria); Salvatore Tizzanino (Campania);
Francesco Armenise (Puglia); Maurizio Contorto (Calabria);
Arturo Croce (Sicilia); Gianfranca Davoli (Sardegna);
Antonietta Meloni (Lazio); Stefano Persia (Abruzzo).
La personalità giuridica ottenuta dall’Aip ha imposta anche
alcune modifiche statutarie. Sono state approvate, infatti,
la possibilità di far indire un’Assemblea quando è richiesta
da almeno un decimo dei soci e, altra novità, l’eventuale
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espulsione di un aderente deve essere approvata dalla riunione
generale dei soci e non più dal Direttivo.
L’Assemblea ha anche approvato l’imposizione di una mora
in caso di ritardato pagamento della quota sociale e, novità
importante, il Direttivo potrà sanzionare con l’espulsione
del socio dalla sezione del sito Aip, in cui sono riportati
gli studi podologici italiani, nel caso in cui nella sua struttura
collaborassero podologi non iscritti all’Associazione.
Una sorta di deterrente per impedire che notizie, dati e documenti
prodotti dall’Associazione e riservati ai soli iscritti
possano essere “intercettati” da qualche collaboratore poco
corretto e diffusi liberamente.
Infine, l’Assemblea ha deciso di individuare nel 28 maggio
la giornata dedicata alle visite gratuite in occasione
delle manifestazioni legate al “Mese della prevenzione
mondiale della salute del piede”. I podologi che vorranno
aderire all’iniziativa possono contattare la segreteria
dell’Aip che si attiverà per pubblicare sul sito internet
l’elenco degli studi. ■
Difendere la dignità della professione non è cosa da tutti
Dopo l’intervento dell’Aip sulla vicenda, è cambiata la sede degli esami di pratica
del corso di laurea organizzato dall’Università di Tor Vergata.
V ogliamo
richiamare l’attenzione dei podologi italiani su una vicenda che è emblematica su come può, o meglio deve,
essere difesa la dignità della professione podologica in questo paese. E, soprattutto, ci dice molto su quei personaggi
che si propongono come leader di gruppetti di podologi, ma che non sanno andare oltre all’uso furbesco di qualche
specchietto per le allodole.
Ma andiamo ai fatti. Lo scorso mese di marzo si sono tenuti gli esami di pratica del corso di laurea organizzato presso
l’Ateneo romano di Tor Vergata. A differenza di sei mesi fa le condizioni logistiche in cui si sono tenute le prove universitarie
erano nettamente migliori.
Infatti, in quest’occasione l’Università di Tor Vergata si è appoggiata ad un struttura pubblica, ossia al Centro socio-sanitario
“Edmondo De Amicis” di Zagarolo, di proprietà dell’Asl Roma G.
Una situazione molto diversa rispetto a ciò che hanno vissuto i ragazzi che hanno fatto gli esami nel 2008, quando sono
stati costretti a vivere un giorno importantissimo per la propria vita formativa e professionale in una palestra privata,
adibita a centro fisioterapico, che poco ha a che vedere con la podologia.
Un fatto denunciato dall’Associazione italiana podologi al Preside della facoltà di medicina dell’Università Tor Vergata, il
quale ha provveduto a ridare dignità ad un momento di straordinaria valore per chi conquista un grande risultato come
una laurea. Ma a difendere il decoro della professione e delle istituzioni universitarie si è mossa, come sempre, l’Aip in
solitudine. Gli altri erano troppo impegnati ad organizzare tour e congressi “rilassanti” per accorgersi in quanti modi si
può mancare di rispetto alla podologia. ■
L’
In ricordo di Vittorio Berardi
anno scorso veniva a mancare Vittorio Berardi, collega dalle grandi qualità umane e morali, professionista di immenso
valore e tra i “padri fondatori” dell’Aip, a cui ha dedicato energie e determinazione per far raggiungere alla
podologia italiana gli attuali traguardi.
Il suo ricordo non può che rafforzare l’impegno di tutti noi a far crescere sempre di più questa professione, così come
voleva anche lui. Caro Vittorio, ci manchi tanto. ■
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