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ilpodologo 156:ilpodologo 156 - AIP

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Claudio Mastrocola<br />

ilPodologoinmedicina<br />

Giovanni Pepè<br />

sa per la cura e la prevenzione di particolari malattie invalidanti<br />

del piede, come ad esempio il diabete. Ma sono rimasto<br />

molto colpito dal video che avete prodotto perché ho<br />

potuto verificare in che misura la vostra professione è in<br />

grado di erogare molte prestazioni che sono di grande aiuto<br />

ai cittadini. L’inserimento di alcune di queste nel sistema<br />

pubblico, però, si deve necessariamente misurare con<br />

i tagli che sta operando lo Stato centrale nei confronti della<br />

spesa sanitaria. Personalmente do ragione a Leonardo<br />

da Vinci, che citate nel documentario: i piedi sono una meraviglia<br />

di ingegneria naturale e vanno preservati con la<br />

massima attenzione, anche con l’apporto dei podologi”.<br />

Il tema, poi, è stato al centro di una tavola rotonda che ha<br />

offerto molti spunti interessanti.<br />

“L’inserimento di specifiche attività assistenziali podologiche<br />

nei Livelli essenziali di assistenza - ha sottolineato Raffaele<br />

d’Ari, esperto del settore e coordinatore dell’incontro - come<br />

lo screening di controllo o la creazione di ortesi e plantari,<br />

sosterrebbe certamente la prevenzione contro patologie<br />

molto gravi e, di conseguenza, eviterebbe inutili ospedalizzazioni<br />

con un notevole risparmio di soldi pubblici”. “Ma - continua<br />

d’Ari - l’invecchiamento della popolazione italiana,<br />

Fabio Moro<br />

congresso <strong>AIP</strong><br />

paradossalmente, è un grande ostacolo a questo progetto.<br />

Infatti, se molti più cittadini rispetto al passato hanno bisogno<br />

delle cure gratuite del podologo, soprattutto per l’età e<br />

le condizioni sociali, l’erogazione di tante altre prestazioni,<br />

necessarie per gli anziani, finirà per togliere le risorse economiche<br />

indispensabili per attuare il progetto dell’Aip.<br />

Insomma la classica coperta troppo corta non aiuterà l’introduzione<br />

di alcuna riforma sull’erogazione di servizi aggiuntivi<br />

a copertura pubblica”.<br />

Diverso l’opinione di Mario Falconi, presidente dell’Ordine<br />

dei medici di Roma, il quale lancia l’allarme in difesa del nostro<br />

modello di sanità. “Qualcuno vorrebbe introdurre il sistema<br />

americano qui da noi - ha affermato Falconi - fatto<br />

di pochi costi ma di un grande e nefasto impatto sociale. E<br />

questo succede mentre il nuovo presidente statunitense<br />

guarda proprio al nostro modello sanitario come punto di riferimento<br />

per la sua riforma nel settore. Io difendo il nostro<br />

sistema il quale è, a detta di tutti gli osservatori internazionali,<br />

la seconda al mondo per qualità e prestazioni”.<br />

“Sono convinto - continua il presidente dell’Ordine dei medici<br />

- che è meglio tenersi questo sistema sanitario e cercare,<br />

allo stesso tempo, di non sprecare i soldi che ci sono.<br />

<strong>156</strong>marapr09<br />

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