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Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo

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<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />

<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />

Ora, la neurodinamica dell’interazione emisferica suggerisce che i due<br />

emisferi operino in alternanza in rapporto alle situazioni contingenti. Quando<br />

un emisfero è attivato (on), può inibire l’altro direttamente mediante il<br />

blocco della trasmissione neuronale lungo le commissure interemisferiche:<br />

determinando così <strong>una</strong> vera e propria, sia pur transitoria, disconnessione<br />

emisferica o «commissurotomia funzionale» (Hoppe, 1975), analoga a quella<br />

dimostrata per quadri patologici di tipo psicosomatico.<br />

Oppure, come ipotizza Geshwind (1974), l’inibizione potrebbe manifestarsi<br />

anche indirettamente, ad esempio attraverso variazioni della quantità di<br />

neurotrasmettitore liberato.<br />

La registrazione elettroencefalografica può fornire utili indicatori obbiettivi<br />

di questa situazione funzionale: come è noto, infatti, si può osservare un aumento<br />

del ritmo di riposo «alfa» (che sta ad indicare generalmente <strong>una</strong> diminuzione<br />

del processo di elaborazione dell’informazione nell’area emisferica<br />

interessata) ogni qualvolta si ponga al soggetto un problema la cui soluzione<br />

interessa l’altro emisfero (il cosiddetto effetto t u r n i n g - o f f(De Benedittis, 1980).<br />

Sulla base di tutte queste considerazioni De Benedittis propone lo stato di<br />

coscienza ipnotico come possibile funzione specializzata dell’emisfero destro.<br />

Conclusione: l’ipnosi come possibile funzione dell’emisfero destro<br />

Questa ipotesi ci sembra fondata per almeno due ordini di motivi. Come<br />

abbiamo più volte espresso, infatti, l’ipnosi risulta caratterizzata da due specifiche<br />

modalità operative: <strong>una</strong> oniro-simile e l’altra simil-emozionale.<br />

Ma ambedue queste modalità, così come gli stati di rilassamento, risultano<br />

peculiari delle modalità di funzionamento dell’emisfero destro: per cui anche<br />

l’ipnosi dovrebbe logicamente risultare collegata all’attività di questo<br />

emisfero (Gherardi, 1982).<br />

«In base a quanto su esposto ci appaiono infatti estremamente suggestive<br />

le analogie fra fenomenologia soggettiva ed oggettiva della trance ipnotica e<br />

funzioni dell’emisfero destro. Le alterazioni dello schema corporeo (ad es. il<br />

senso di pesantezza e/o di leggerezza di un arto); le modificazioni della cenestesi<br />

e della percezione (ad es. l’analgesia o la disestesia) sono funzionalmente<br />

analoghe a quelle riscontrabili in soggetti con lesioni organiche dell’emisfero<br />

destro. Specularmente, il disorientamento spazio-temporale, le modificazioni<br />

del vissuto emotivo e dei contenuti mnestici, la presenza di taluni<br />

stati dissociativi riscontrabili in questi pazienti riproducono sorprendentemente<br />

quel graduale processo di anamorfosi o di «falsificazione» della realtà,<br />

per cui, ad es. il volontario diventa involontario e l’irreale diventa reale:<br />

ciò ché Lurija (1973) definisce «la logica della trance».<br />

E’ noto, d’altra parte, che l’unica stigmata personologica sicuramente collegata<br />

alla suscettibilità ipnotica è il cosiddetto «coinvolgimento immaginativo»<br />

(Hilgard, 1974): anche questa <strong>una</strong> caratteristica peculiare dell’emisfero destro.<br />

88 Caleidoscopio

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