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Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo

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<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />

<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />

mentare, o diminuire, (volontariamente nel caso dell’autoipnosi, dietro suggerimento<br />

dell’ipnotizzatore nel caso della eteroipnosi), praticamente tutti i<br />

parametri fisiologici noti: dal battito cardiaco alla temperatura cutanea; dalla<br />

pressione arteriosa alla conducibilità elettrica della pelle; dalla tensione dei<br />

vasi sanguigni alla sensibilità al dolore; dal rilassamento muscolare (anche<br />

dei muscoli lisci) alle secrezioni ormonali ecc.<br />

E tutto ciò avviene semplicemente dietro suggerimento immaginativo, secondo<br />

il noto principio della «ideomotricità» o «ideoplasia»; ma l’accadimento<br />

è notoriamente facilitato dall’attivazione di stati emozionali collegati<br />

o al tono delle richieste, o dal contesto «non verbale» della richiesta stessa, o<br />

dall’immagine contestuale in cui l’ipnotizzatore cerca di situare l’ottenimento<br />

della prestazione.<br />

Infatti, come è desumibile da tutta l’enorme letteratura sulle tecniche di induzione<br />

e di pilotaggio dell’ipnosi, raramente l’ipnotizzatore «ordina» l’esecuzione<br />

di un comando, per esempio <strong>una</strong> catalessi o <strong>una</strong> anestesia. In genere<br />

usa espressioni che facilitano, attraverso il recupero mnestico ed il coinvolgimento<br />

emozionale del soggetto, l’esecuzione della suggestione: come se essa<br />

fosse un risultato spontaneo, assolutamente naturale, dell’idea suggerita.<br />

«... Ecco, ora puoi immaginare di sentire il tuo braccio diventare rigido, rigido<br />

come <strong>una</strong> tavola di legno, così rigido che niente e nessuno potrà piegarlo.<br />

Anzi più proveranno a piegarlo e più si irrigidirà».<br />

Oppure: «... La tua bocca è fredda, insensibile, come se fosse piena di<br />

ghiaccio, di gelato. E non è sgradevole, è divertente, come quando da bambino<br />

ti riempivi la bocca di ghiaccio, o di neve, o di gelato, ed a poco a poco<br />

non sentivi più le gengive, né i denti, né la bocca; e non potevi più provare<br />

alcun dolore... Esattamente come ora: la tua bocca è fredda e insensibile come<br />

allora e tu non senti alcun dolore né durante né dopo l’estrazione del dente...».<br />

In sostanza, attraverso i meccanismi ideomotori, cioè la capacità naturale<br />

di qualunque idea, specie se intensamente ed emotivamente pensata, di tradursi<br />

in azione, senza interferenze da parte della mente cosiddetta «logica e<br />

critica», a nostro avviso l’ipnosi presenta analogie operative (e rappresenta<br />

quindi uno strumento adattativo) simile più al sonno REM che al sonno vero<br />

e proprio non REM.<br />

Una delle ipotesi più affascinanti, emersa nel corso degli studi più recenti<br />

sul sogno e sulle sue funzioni, è che la fase REM rappresenti un periodo ciclico<br />

di sospensione dell’attività logico-razionale, in modo da permettere alla<br />

mente «inconscia», analogica, di rielaborare in maniera totalmente libera,<br />

durante il sogno, sia le esperienze realmente vissute nel passato, sia le esperienze<br />

prevedibili nel futuro (Bertini, 1982).<br />

Attraverso questa elaborazione concettuale libera da qualunque schema<br />

preconcetto (esattamente come si fa nelle riunioni aziendali o scientifiche di<br />

brain storming), l’individuo avrebbe a sua disposizione, nell’archivio mentale<br />

inconscio, <strong>una</strong> gamma di alternative comportamentali potenzialmente illimi-<br />

82 Caleidoscopio

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