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Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo

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<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />

<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />

6. Conclusioni<br />

L’ipnosi come risultato apparentemente contraddittorio di rilassamento<br />

e di tensioni<br />

Se è soprattutto la capacità immaginativa, cioè la possibilità di creare nuove<br />

strutture a partire dalla memoria, a distinguere l’uomo dall’animale, non<br />

possiamo dimenticare come sia soprattutto la capacità di distinguere tra percezione<br />

reale ed illusione tra evento reale ed allucinazione onirica che segna,<br />

nell’uomo, il confine tra sanità e follia ed il confine tra il sistema di pensiero<br />

diurno (logico-razionale) e sistema di pensiero notturno (analogico-irrazionale).<br />

L’ipnosi rappresenta pertanto la possibilità di attivare, nel bel mezzo del<br />

giorno, il pensiero notturno; e di inserire, in <strong>una</strong> struttura saldamente ancorata<br />

alle percezioni reali (quale è quella della persona che «ancòra» non è andata<br />

in trance ed alla quale vengono somministrati atti induttivi concretamente<br />

percepiti), un vero e proprio sistema allucinatorio, non costretto da<br />

nessuno schema di coerenza esteriore se non il suo stesso «essere», cioè lo<br />

stato ipnotico stesso.<br />

Ma l’affascinante peculiarità dell’Ipnosi è appunto qui, nella sua continua<br />

reversibilità ed attivabilità, letteralmente «a comando», che ne fa uno stato di<br />

coscienza assolutamente «naturale» (altrimenti non sarebbe così facile da ottenere<br />

né così diffuso in ogni cultura); ma al tempo stesso ne fa uno stato di<br />

coscienza «particolare», unico nel suo genere, in quanto nessun altro stato di<br />

coscienza può essere predeterminato nei tempi e nei modi.<br />

Sonno, Veglia, Sogno, Coma, Emozioni, Estasi, per parlare degli stati di<br />

coscienza naturali (in modo da escludere gli stati di coscienza alterata, come<br />

l’ebbrezza da alcool o droghe, o la narcosi da farmaci) implicano infatti livelli<br />

di vigilanza che qualunque individuo può vivere in qualunque momento<br />

per commutarsi ad un altro stato di coscienza.<br />

Anzi, normalmente, noi ci commutiamo dalla veglia al sonno Non Rem, e<br />

poi a quello REM e così via fino al risveglio mattutino, per tutto l’arco della<br />

nostra vita: quindi Veglia, Sonno e Sogni sono stati di coscienza reversibili;<br />

ma certo nessuno può stabilire l’esatto momento in cui si addormenterà, o in<br />

cui sognerà, o in cui si risveglierà «spontaneamente».<br />

In sostanza questi tre stati di coscienza fondamentali sono, per dirla alla<br />

latina, certi nell’an, ma incerti nel quando; e lo stesso vale per il coma anestetico<br />

e l’estasi: possiamo al massimo progettare di raggiungerli o creare le<br />

condizioni facilitanti il loro raggiungimento; ma non possiamo stabilire a<br />

priori né quando scatteranno né quanto dureranno.<br />

L’ipnosi, al contrario, <strong>una</strong> volta ottenuta la prima trance (anche se non è<br />

78 Caleidoscopio

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