Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
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<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />
<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />
Riprendendo poi la metafora di Lambert (1971) che paragona l’organismo<br />
ad un negozio, sempre seguendo in parallelo il pensiero di Bertini riguardo<br />
al sogno, possiamo ipotizzare che nell’orario di apertura prevalgono le funzioni<br />
di vendita (rapporto con l’ambiente e pensiero secondario tipico della<br />
veglia) mentre nell’orario di chiusura prevalgono le operazioni di riorganizzazione<br />
dei locali e di riprogrammazione delle vendite (ritiro dell’individuo<br />
in sé stesso e pensiero primario tipico del sonno con sogni).<br />
Come dice Bertini, questa attività autonoma, ma nondimeno strettamente<br />
dipendente dal funzionamento anteriore, prepara direttamente l’attività dell’indomani,<br />
fornendo per anticipazione gli elementi di risposta alle sollecitazioni<br />
future.<br />
Ora, mentre è importante che, in virtù di un sincronismo del tipo interazione<br />
reciproca, l’oscillatore legato al «sogno» attraversi la sua fase «on»<br />
quando l’organismo animale si trova immobilizzato nel sonno notturno<br />
(quando cioè, secondo l’ipotesi di Webb (1975), è molto più salubre per la<br />
sua sopravvivenza non agire nell’ambiente); e, viceversa, la sua fase «off»<br />
quando l’organismo deve assolvere i suoi compiti esecutivi in rapporto con<br />
l’attività ambientale; non può sfuggire come l’ipnosi rappresenti un significativo<br />
vantaggio operativo per l’individuo rispetto al puro strumento onirico.<br />
L’ipnosi, al pari del sogno, tende a produrre un blocco dei movimenti e,<br />
quindi, a lasciare libero il pensiero senza il rischio di un immediato e potenzialmente<br />
pericoloso acting out motorio: catatonia e catalessia sono, come è<br />
noto, facilmente e rapidamente ottenibili in ipnosi, sia umana che animale;<br />
sono, anzi, il primo significativo indizio dell’avvenuto passaggio allo stato di<br />
coscienza ipnotico.<br />
Ma, rispetto al sogno, l’ipnosi presenta il vantaggio che, pur permettendo,<br />
almeno nella stessa misura, la soddisfazione allucinatoria del desiderio, permette<br />
anche <strong>una</strong> attività motoria che favorisce la sperimentazione attiva di<br />
quanto elaborato in sede di «mente totale» (alla Erickson): concetto che, come<br />
è noto, comprende il contemporaneo esplicarsi sia del pensiero secondario<br />
che del pensiero primario e, quindi, la funzionalità simultanea dei due<br />
emisferi cerebrali.<br />
In tal modo l’individuo può vivere, «consapevolmente» e utilmente, potenzialità<br />
psicomotorie ben più vaste di quelle che la rigida separazione veglia-sonno<br />
gli permette; e non è un caso che, pur essendo in fondo tutta l’ipnosi<br />
<strong>una</strong> autoipnosi, solo attraverso <strong>una</strong> eteroinduzione ed un eteropilotaggio<br />
l’individuo ipnotizzato può estrinsecare il massimo delle sue potenzialità<br />
fantasticocreative e comportamentali.<br />
Come confermato dalla pratica yoga, anche i guru ed i fakiri più eccezionali<br />
sono passati attraverso la guida di un maestro; e, in realtà, i livelli più<br />
profondi di autoipnosi, mentre permettono <strong>una</strong> illimitata discesa (o ascesa)<br />
all’interno del sé, ben difficilmente si prestano alle traduzioni dirette in comportamenti<br />
motori di qualsiasi tipo.<br />
76 Caleidoscopio