Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
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<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />
<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />
5. L’ipnosi come «stato oniro-simile»<br />
sperimentalmente inducibile<br />
Estremamente interessante ci sembra l’ipotesi formulata da Bertini (1982)<br />
sul significato funzionale del sogno.<br />
Come vedremo, essa può essere, a nostro avviso, trasferita quasi integralmente<br />
nell’ambito del fenomeno ipnosi: al punto da poter parlare di <strong>una</strong> sorta<br />
di «onirosi», per descrivere il complesso quadro fenomenologico e la peculiare<br />
modalità di funzionamento mentale che avvengono durante lo stato<br />
di coscienza tradizionalmente definito «ipnosi».<br />
Analogamente a quanto avviene nel sonno REM, a meno che non si verifichi<br />
<strong>una</strong> stimolazione particolarmente intensa, nello stato ipnotico si realizza<br />
infatti <strong>una</strong> globale sospensione delle interazioni esecutive con l’ambiente<br />
(con l’unica eccezione, nel caso della eteroipnosi, costituita dal rapporto con<br />
l’operatore). Oltre alla (a) sospensione dell’interazione esecutiva con l’ambiente,<br />
si ha, in ipnosi, esattamente come durante i sogni, <strong>una</strong> (b) modificazione<br />
del funzionamento integrato del sistema nervoso centrale (o concettuale);<br />
(c) un recupero di programmi sensoriali specie specifici; (d) <strong>una</strong> condizione<br />
di sblocco dei consueti circuiti logico-operativi usati, nello stato di veglia,<br />
dalla cosiddetta «mente razionale», situabile nell’emisfero sinistro (Bertini<br />
e Violani, 1982).<br />
Bertini ritiene che tale condizione, il sogno per l’appunto, sia volta a consentire<br />
<strong>una</strong> riorganizzazione delle esperienze diurne: queste verrebbero<br />
comparate con l’archivio mnemonico al fine di favorire <strong>una</strong> formulazione e<br />
riformulazione di piani e di programmi logici operativi per l’attività futura e<br />
per la ristrutturazione del comportamento.<br />
Analogamente noi riteniamo che l’ipnosi rappresenti, soprattutto nella sua<br />
modalità induttiva verbale-rilassante, uno stato di coscienza particolare in<br />
cui l’individuo può accedere, in qualsiasi momento (e quindi al di fuori dello<br />
schema psicobiologico che prevede un ritmo ultradiano sonno-sogno all’interno<br />
del ritmo circadiano sonno-veglia), ad <strong>una</strong> modalità di pensiero «oniro-simile».<br />
In tal modo, senza per nulla escludere le modalità di pensiero del<br />
cosiddetto processo secondario, l’individuo, e specificamente l’essere umano,<br />
ha contemporaneamente accesso alle virtualmente illimitate potenzialità<br />
del processo primario, tipico della cosiddetta «mente inconscia».<br />
Al pari del sogno, potremmo ipotizzare che le dinamiche ipnotiche servano<br />
a sviluppare schemi operativi che contribuiscono ad <strong>una</strong> attiva riprogrammazione<br />
cognitiva connessa principalmente ai processi di apprendimento,<br />
memoria e, soprattutto, creatività.<br />
Caleidoscopio<br />
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