Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
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<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />
<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />
meccanismi esplicativi della fenomenologia ipnotica vadano ricercati in tre<br />
direzioni diverse.<br />
Da un lato, la peculiare modalità di funzionamento della mente durante<br />
l’ipnosi richiama i meccanismi tipici del sogno.<br />
Dall’altro lato l’ipnosi ottenuta con tecniche rilassanti o, analogamente, il<br />
rilassamento spontaneo durante l’ipnosi non pilotata, ci fanno pensare che lo<br />
stato ipnotico sia <strong>una</strong> condizione psicofisica naturale, esattamente opposta<br />
alle condizioni di stress ed in particolare allo stress negativo primario che è<br />
la paura (Schultz, 1978, 1979; Pancheri 1982).<br />
Sul piano poi più strettamente somatico (ma che coinvolge ovviamente anche<br />
il versante psicologico, per i suoi risvolti comportamentali), l’ipnosi si dimostra<br />
<strong>una</strong> condizione di reattività <strong>psicofisiologica</strong> intensamente modificata<br />
e modificabile: come se l’organismo si trovasse in <strong>una</strong> situazione di elevatissimo<br />
stress emozionale, che può essere indotto anche attraverso microtensioni<br />
o penalizzazioni subliminali .<br />
Da queste tre considerazioni discendono le nostre seguenti equazioni:<br />
a) Ipnosi come «Onirosi» e stato di coscienza per alcuni aspetti simile al sogno;<br />
b) Ipnosi come stato psicofisico esattamente opposto allo stato di stress;<br />
c) Ipnosi come stato di coscienza e reattività psicofisica simil-emozionale .<br />
Le attuali ricerche sull’asimmetria funzionale emisferica ed ulteriori progressi<br />
nel campo dell’indagine elettrofisiologica forniranno forse <strong>una</strong> migliore<br />
comprensione della mediazione dei meccanismi onirici ed emozionali nella<br />
genesi, nello sviluppo e nella utilizzazione terapeutica della fenomenologia<br />
ipnotica.<br />
In fondo la questione di quale sia lo stato di coscienza «base» è ancora aperta.<br />
E nessuno potrebbe in linea di principio escludere che l’ipnosi (uno<br />
stato obiettivamente intermedio fra «veglia» e «sonno», in cui tutto è «possibile»,<br />
non solo a livello concettuale ma anche, nei limiti strutturali, a livello<br />
di azione), sia lo stato di coscienza «di base»: il vero anello di congiunzione<br />
psicosomatica. A nostro avviso l’ipnosi ci permette di capire non soltanto come<br />
avviene il «misterioso salto dalla mente al corpo» (Deutsch, 1975), ma soprattutto<br />
ci fa intravvedere che il comportamento di veglia (con la sua operatività<br />
logico-razionale), il comportamento di sonno (con il suo blocco dell’azione<br />
fisica), il comportamento di sogno (con la sua illimitata capacità di elaborazione<br />
di modelli); ed il comportamento emozionale (nel quale, allo stato<br />
di veglia, è possibile sia il totale blocco dell’azione, sia <strong>una</strong> pressoché illimitata<br />
capacità di agire); non sono altro che quattro «marce» specializzate (come<br />
le marce di un’automobile) che, <strong>una</strong> volta ingranate, escludono automaticamente<br />
le altre, essendo reciprocamente incompatibili. Ciò nonostante esse<br />
sono tutte egualmente indispensabili per <strong>una</strong> ottimale utilizzazione del mezzo;<br />
e, nel caso dell’organismo animale, addirittura indispensabili per la sopravvivenza.<br />
46 Caleidoscopio