Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
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<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />
<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />
Per la discussione dei risultati ottenuti, questi criteri sono, dal punto di<br />
vista neuro-fisiologico, paragonabili in larga misura a quelli degli esperimenti<br />
di deafferentazione.<br />
L’induzione dello stato ipnotico di base, che avviene con un restringimento<br />
del campo di coscienza, tramite stimoli verbali monotoni o processi meditativi<br />
(«niente ti può disturbare», «non pensi a nulla»), ha quindi i suoi componenti<br />
obiettivi, sul piano neurofisiologico (Barolin, 1968).<br />
La deafferentazione deve comunque essere messa in rapporto con variazioni<br />
a livello centrale, perché lo studio del potenziale evocato dimostra che<br />
la via periferica è invariata e lo stimolo raggiunge l’organo centrale.<br />
Anche la tendenza alla sincronizzazione e l’aumento di ampiezza e di<br />
costanza del potenziale evocato possono essere spiegati in rapporto a modificazioni<br />
a livello centrale.<br />
La possibilità di influenza elettiva per certi stimoli, che è un fenomeno<br />
familiare nella pratica dell’ipnosi, è anche dimostrata a livello dell’attività<br />
elettrica cerebrale in <strong>una</strong> reazione del potenziale evocato che a prima vista<br />
sembra paradossale.<br />
Un’indagine più precisa, comunque, ha dimostrato che questa reazione<br />
non è così paradossale. Si può pensare che, nel quadro dei fenomeni elettivi<br />
indotti in via suggestiva, certi meccanismi inibitori siano alterati, parallelamente<br />
all’anticipazione della intensità dello stimolo (livello di attivazione<br />
nel senso di Duffy).<br />
Lo stimolo (che effettivamente arriva) evocherebbe quindi <strong>una</strong> risposta<br />
corticale alterata, inversa rispetto all’anticipazione in dotta per via ipnotica<br />
(Barolin, 1968).<br />
36 Caleidoscopio