Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />
<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />
differenzi da quello normale per il rapporto che esiste fra il soggetto e l’operatore;<br />
ma questo non è sufficiente a differenziare i due tipi di sonno essendo<br />
risaputo che, anche nel sonno fisiologico, spesso esiste un rapporto col mondo<br />
esterno: basta pensare al sonno della balia, del telefonista, del viaggiatore,<br />
del portiere, del soldato ecc., che dormono in mezzo al frastuono, ma si svegliano<br />
al più piccolo rumore che riguarda il loro servizio e il compito che devono<br />
svolgere.<br />
Landauer (1949) sostiene che nell’uomo, dopo le prime settimane di vita, il<br />
sonno è sempre soltanto parziale; forse è più esatto dire che è «spesso» parziale.<br />
Difatti, volendo fare <strong>una</strong> specie di gradazione fra veglia, sogno, sonnambulismo<br />
e sonno fisiologico, potremmo dire con Granone (1979) che:<br />
a) la pienezza delle facoltà intellettive, della coscienza e della volontà caratterizza<br />
lo «stato di veglia»;<br />
b) un’attività limitata di alcune funzioni mentali e somatiche, con abolizione<br />
del controllo dei centri superiori coordinatori delle idee, caratterizza il «sogno»;<br />
c) deficienze della volontà e della coscienza di grado notevole; funzioni<br />
mentali sospese, ma che possono destarsi dal loro torpore e manifestarsi nella<br />
loro massima attività; amnesia al risveglio, caratterizzano il «sonnambulismo<br />
ipnotico». Nello stato sonnambolico le impressioni del mondo esterno<br />
restano indifferenti per il soggetto perché non oltrepasserebbero la soglia<br />
della coscienza; mentre, al contrario, le sensazioni indotte dall’ipnotizzatore<br />
verrebbero elaborate in rappresentazioni apparentemente coscienti;<br />
d) incoscienza relativa ed abulia assoluta, sospensione di tutti i moti volontari<br />
e dell’attività intellettuale cosciente, predominio della vita vegetativa,<br />
caratterizzano infine il «sonno fisiologico».<br />
Il sonno ipnotico, e più propriamente il sonnambulismo, nella gradazione<br />
esposta da Granone (1979) viene così considerato come uno stato di passaggio<br />
fra veglia e sonno fisiologico. Tale opinione non è però condivisa da<br />
Morselli (1886) Delboeuf e altri, che ammettono, secondo Granone erroneamente,<br />
<strong>una</strong> perfetta identità fra sonno normale e sonno ipnotico. Pur senza<br />
escludere che in quest’ultimo possa avvenire <strong>una</strong> particolare modificazione<br />
dinamica delle funzioni in alcune parti del cervello, è chiaro però che, se<br />
dobbiamo attenerci alla definizione sopra data del sonno fisiologico, il sonno<br />
ipnotico non può identificarsi con questo.<br />
Potrebbe, se mai, identificarsi con uno stato fisiologico del cosiddetto<br />
«sonno parziale» quale alcune vedute sul sonno porterebbero ad ammettere.<br />
Per illuminare tale ipotesi, che riteniamo come la più verosimile clinicamente<br />
parlando, è necessario soffermarsi su alcuni concetti riguardanti le varie<br />
componenti del sonno normale.<br />
Secondo Granone (1979), già nel cervello in piena attività esistono aree in<br />
stato di inibizione con lo scopo di prevenire l’affaticamento e di permettere i<br />
processi di reintegrazione delle cellule che abbiano lavorato. Allorquando<br />
questo stato di inibizione localizzato si diffonde più ampiamente, compare il<br />
fenomeno del sonno in tutte le sue manifestazioni.<br />
24 Caleidoscopio