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Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo

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<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />

<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />

Fase W (veglia) L’EEG comprende un ritmo alfa e/o un’attività a basso<br />

voltaggio, con frequenza variabile.<br />

Fase dei movimenti (MT) Durante questa fase il tracciato viene nascosto dai movimenti<br />

del soggetto.<br />

Fase 1 Attività a basso voltaggio, con frequenza variabile senza<br />

movimenti oculari rapidi (REM).<br />

Fase 2 Picchi del sonno di 12 a 14 Hz e complessi K sullo sfondo<br />

di un’attività a basso voltaggio e con frequenza variabile.<br />

Fase 3 Modesta attività ad onde lente con ampiezza elevata.<br />

Fase 4 Prevalente attività ad onde lente con ampiezza elevata.<br />

Fase NREM (non-REM) Comprende l’insieme delle fasi 1, 2, 3, 4.<br />

Fase REM Attività a basso voltaggio con frequenza variabile concomitante<br />

alla presenza di episodici movimenti oculari rapidi<br />

e ad un elettromiogramma (EMG) a bassa ampiezza.<br />

Tabella 1. Classificazione dei diversi tracciati EEG. (Basata sui dati di<br />

Rechtschaffen A. e Kales A., curatori: A manual of standardized terminolo -<br />

gy, techniques, and scoring system for sleep stages, of human subjects,<br />

Bethesda, Md., 1968, National Institutes of Health, Pub. n. 204, U.S.<br />

Department of Health, Education, and Welfare).<br />

Moruzzi (1960) in particolare, riferendosi a strutture antagoniste col sistema<br />

reticolare ascendente, richiama in causa anche l’ipotesi del sonno attivo.<br />

Andando alla ricerca delle analogie fra sonno fisiologico e «sonno» ipnotico,<br />

Granone (1979, 1983) rileva come sia l’elettroencefalografia, sia la clinica, non<br />

dimostrano <strong>una</strong> eguaglianza fra i due tipi di sonno, ma solo punti di contatto.<br />

L’elettroencefalogramma del sonno ipnotico si avvicina, a volte, a quello<br />

dei tipi «ipnoidi» e di «addormentamento» e non già a quello del sonno normale.<br />

Parimenti, dal lato clinico, il sonno ipnotico ricorda alcuni tipi di sonno<br />

parziale, con mantenimento del rapporto con l’ambiente esterno; e non<br />

già quello del sonno profondo con incoscienza, abulia, sospensione di tutti i<br />

moti volontari e dell’attività intellettuale cosciente, con inoltre assoluto predominio<br />

delle funzioni vegetative (Pinelli, 1958).<br />

I dati elettroencefalografici citati da Granone (1979) riguardanti l’ipnosi,<br />

sono discordi: Alevskii, un pavloviano, riscontrò nell’ipnosi profonda un<br />

tracciato comparabile a quello dello stadio di addormentamento o di sonno;<br />

Gill e Brenman (1959) hanno trovato affinità tra ipnosi e stati di addormentamento,<br />

stati «ipnoidi» e stati «crepuscolari»; Rohmer parla di un reperto<br />

EEG in ipnosi simile a quello tipico del «presonno»<br />

20 Caleidoscopio

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