Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
Italiano L'ipnosi: una introduzione psicofisiologica - Cavallaro Evaldo
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Cavallaro</strong> E. L’ipnosi:<br />
<strong>una</strong> <strong>introduzione</strong> <strong>psicofisiologica</strong><br />
cettivo» e non «situazionale», vive uno stato di coscienza particolare, di<br />
estrema suggestionabilità e ricettività, che ben potremmo definire ipnotica.<br />
Senza lo stato «ipnotico» psicobiologico dell’infanzia, infatti, probabilmente<br />
non si potrebbe formare nessun tipo di transfert, nessun tipo di apprendimento<br />
e, soprattutto, nessun tipo di influenzamento a distanza, nel tempo,<br />
che permetta la formazione della cultura e, in particolare, della coscienza<br />
morale ovvero «SuperIo».<br />
Non dimentichiamo, d’altra parte, che è proprio nell’infanzia che le emozioni<br />
vengono vissute più intensamente, facilitando qualunque inprinting e<br />
costituendo il terreno privilegiato di strutturazione sia della futura personalità,<br />
sia della specifica reattività psicosomatica, sulla quale si giocherà il futuro<br />
della normalità, della nevrosi o della psicosi dell’adulto (Bergeret, 1984).<br />
Come giustamente sostengono Popper ed Eccles (1977), ness<strong>una</strong> teoria puramente<br />
neurofisiologica potrà mai spiegare soddisfacentemente il problema<br />
della coscienza; ma potrà invece utilmente contribuire alla corretta determinazione<br />
degli «stati di coscienza», ed in particolare dell’ipnosi.<br />
Un modello neuropsicologico che utilizza la differenza tra i due emisferi<br />
cerebrali è implicito per esempio negli studi di M. Erickson; e, anche se egli<br />
elaborò le sue idee molto prima che venissero sviluppate le ricerche sulla<br />
lateralizzazione emisferica, Erickson tendeva a facilitare la t r a n c e tramite il<br />
depotenziamento della funzione emisferica sinistra.<br />
In particolare Hilgard (1977) ha constatato, durante l’ipnosi, che le funzioni<br />
emisferiche sinistre sono diminuite; mentre quelle dell’emisfero destro sarebbero<br />
potenziate. Erickson, pur riconoscendo che le funzioni emisferiche<br />
destre sarebbero, in ipnosi, più facilmente alterabili di quelle di sinistra, era<br />
comunque propenso a credere che nella trance vi sia <strong>una</strong> depressione di entrambi<br />
gli emisferi (Erickson, Rossi e Rossi, 1979).<br />
Nell’ipnosi, in sostanza, la «situazione dell’io» sarebbe più analogica che<br />
logica; pur essendovi un continuo bilanciamento fra l’emisfero sinistro (o del<br />
linguaggio logico) e l’emisfero destro (o del linguaggio analogico).<br />
Gherardi (1982) trova, inoltre, negli studi di Hilgard (1977) sulla d i v i d e d<br />
c o n s c i o u s n e s s, un supporto al suo concetto di «dinamìa»: paragonando così<br />
gli stati di coscienza divisa (possessioni, assenze, personalità multiple, regressione<br />
ipnotica di età, fughe idee coatte, rivivificazione) ai fenomeni dell’epilessia<br />
temporale.<br />
Come si sa, nell’epilessia temporale abbiamo spesso questo tipo di fenomeni;<br />
e tale comportamento corrisponde sempre ad un substrato neurofisiologico<br />
focale (<strong>una</strong> «dinamìa» nel senso di Gherardi), che chiamiamo scarica<br />
epilettica. Anzi, non potremmo propriamente parlare di epilessia in mancanza<br />
di <strong>una</strong> evidenza elettroencefalografica di questo aspetto neurofisiologico.<br />
L’emisfero destro sarebbe dunque il momento, per così dire «spaziale»,<br />
delle «dinamìe dell’io passato», accumulatesi in questo emisfero nella tipica<br />
maniera «analogica». In tal modo l’ipnosi verrebbe ad essere strettamente<br />
12 Caleidoscopio