Promuovere il benessere a scuola
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La <strong>scuola</strong> in tempi di crisi<br />
Andrea Catizone<br />
Avvocato, Direttore dell’Osservatorio EURISPES sulle famiglie - Roma<br />
Dall’ Indagine conoscitiva sulla condizione dell’Infanzia e Adolescenza in<br />
Italia, realizzata dall’Eurispes e dal Telefono Azzurro(*) sono emersi dati<br />
molto significativi e, in un certo senso inattesi, in merito alle aspettative<br />
che gli studenti e i genitori hanno nei confronti dell’istituzione scolastica.<br />
La particolarità del nostro lavoro risiede, oltretutto, nella metodologia ut<strong>il</strong>izzata<br />
che mettendo a confronto le risposte date dai genitori con quelle<br />
dei loro figli ha consentito di ricostruire in maniera completa come viene<br />
vissuta l’esperienza scolastica dalle famiglie. La <strong>scuola</strong> viene vista dai<br />
giovani non più come <strong>il</strong> luogo per eccellenza in cui si crea e diffonde cultura,<br />
ma piuttosto come la struttura adibita a fornire ai giovani e giovanissimi<br />
una professionalizzazione nell’ottica del futuro ingresso nel mondo<br />
del lavoro. Otto ragazzi su dieci vorrebbero, poi, si prestasse più attenzione<br />
alle loro proposte e iniziative ed immaginano una <strong>scuola</strong> che voglia<br />
accogliere le loro istanze e che sia disponib<strong>il</strong>e ad ascoltarli. I genitori,<br />
invece, si aspettano che la <strong>scuola</strong> sia un luogo nel quale i propri figli possano<br />
accrescere <strong>il</strong> loro bagaglio culturale, con l’obiettivo principale della<br />
trasmissione dei valori. La prevenzione rispetto a fenomeni quali <strong>il</strong> bullismo,<br />
l’alcol e l’uso di droghe, insieme a un maggiore ascolto all’interno<br />
della <strong>scuola</strong>, sono gli aspetti che interessano maggiormente gli adulti e che<br />
vorrebbero fossero messi al centro dei programmi e delle attività delle<br />
scuole. Eppure, proprio queste ultime aspettative sembrano essere disattese<br />
da un sistema educativo sempre meno attento ai valori e alla cultura.<br />
I dubbi, le incertezze e i timori che la crisi economica determina sul futuro<br />
professionale dei giovani ha radicato nei giovani l’idea che <strong>il</strong> percorso<br />
scolastico abbia come unico scopo quello di portare a un’attività lavorativa,<br />
facendo dimenticare completamente che la <strong>scuola</strong> è anche, e soprattutto,<br />
<strong>il</strong> luogo simbolo dell’educazione e della formazione in senso lato. Tra<br />
i principali compiti riconosciuti alla <strong>scuola</strong>, <strong>il</strong> 32,5% dei ragazzi ritiene,<br />
infatti, che la <strong>scuola</strong> debba fondamentalmente preparare gli alunni nell’ingresso<br />
nel mondo del lavoro, un dato che si consolida con <strong>il</strong> crescere dell’età:<br />
se dai 12 ai 15 anni la preparazione professionale è l’obiettivo del<br />
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