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È opportuno riaffermare con chiarezza che la metodologia del cl<strong>in</strong>ico è metodologia scientifica.<br />
Il fondamento del ragionamento cl<strong>in</strong>ico è la capacità di formulare ipotesi e di ragionare<br />
con lo stesso metodo ipotetico-deduttivo delle altre scienze. L’ipotesi (presupposto,<br />
supposizione, congettura) è l’assunto che sta alla base del ragionamento, assunto che viene<br />
accettato come spiegazione di uno o più fatti e che spesso necessita di controlli osservativi<br />
e/o sperimentali. Quando la conoscenza è perfetta, co<strong>in</strong>cide con la verità; quando è<br />
imperfetta, si può configurare come ipotesi. Alla base della capacità di formulare ipotesi<br />
sta, come <strong>in</strong> ogni scienza, <strong>il</strong> desiderio di conoscere di più (nel caso specifico ciò co<strong>in</strong>cide<br />
con l’aiuto richiesto dall’ammalato), <strong>il</strong> desiderio di andare più <strong>in</strong> là, di superarsi…<br />
Uno dei problemi della medic<strong>in</strong>a attuale (e della crisi della cl<strong>in</strong>ica e della medic<strong>in</strong>a pratica) è<br />
legato alla <strong>in</strong>capacità di formulare ipotesi. Al desiderio di conoscere, si è sostituito un atteggiamento<br />
“notar<strong>il</strong>e” che porta all’acquisizione passiva e acritica di <strong>in</strong>formazioni, rimandando<br />
<strong>il</strong> ragionamento a quando verrà acquisito una sorta di completo data-base su quel paziente.<br />
Il medico esperto, che pensa scientificamente secondo <strong>il</strong> processo ipotetico-deduttivo, com<strong>in</strong>cia<br />
a ragionare rapidamente su pochi elementi <strong>in</strong>iziali (età, sesso, aspetto del paziente,<br />
motivo della richiesta di visita…) già nei primi m<strong>in</strong>uti del colloquio (è fondamentale<br />
l’importanza delle prime impressioni). Formula tre o quattro ipotesi, che devono essere:<br />
- semplici: la malattia sospettata spiega <strong>in</strong> modo l<strong>in</strong>eare e non complesso tutti i dati del paziente?<br />
- coerenti: nessi fisiopatologici, fattori predisponenti ed eventuali complicazioni sono<br />
compatib<strong>il</strong>i con la malattia sospettata?<br />
-adeguate: la malattia sospettata racchiude tutti i dati del paziente?<br />
Il punto di partenza può essere molto generale (per esempio febbre) o molto preciso<br />
(per esempio <strong>in</strong>farto miocardio acuto). Un esempio di formulazione di ipotesi: la dispnea<br />
<strong>in</strong> questo paziente è espressione di broncopatia? o di disfunzione del ventricolo s<strong>in</strong>istro?<br />
o è un equivalente ang<strong>in</strong>oso? o è espressione di ansia? Sono state formulate<br />
quattro ipotesi sulle quali lavorare.<br />
L’ipotesi fornisce un modello nosografico con cui confrontare i dati che vengono via via acquisiti<br />
e focalizza, come nucleo di aggregazione, la ricerca degli stessi evitando gli sprechi.<br />
La tabella riassume <strong>il</strong> processo della decisione cl<strong>in</strong>ica. Il punto di partenza è sempre la relazione<br />
medico-paziente e la capacità di stab<strong>il</strong>ire un buon rapporto che consenta al medico<br />
di acquisire le <strong>in</strong>formazioni necessarie. A questo livello scatta l’empatia, la capacità del<br />
medico di immedesimarsi nell’altra persona, diventando <strong>in</strong> qualche modo partecipe delle<br />
sue emozioni, come già accennato. Qu<strong>in</strong>di, secondo <strong>il</strong> metodo ipotetico-deduttivo, dopo<br />
l’acquisizione dei dati <strong>in</strong>iziali, si attiva la via problema-teorie-critica o, se si preferisce <strong>il</strong> l<strong>in</strong>guaggio<br />
popperiano, la via problema-congetture-confutazione. In alcuni casi è necessario<br />
impostare una terapia prima della diagnosi f<strong>in</strong>ale: per esempio somm<strong>in</strong>istrazione di epar<strong>in</strong>a<br />
nel forte sospetto di embolia polmonare o trasfusioni di sangue <strong>in</strong> caso di shock emorragico<br />
prima che sia <strong>in</strong>dividuata la sede dell’emorragia.<br />
Il processo ipotetico-deduttivo sta alla base di alcuni pr<strong>in</strong>cipali modelli di logica diagnostica<br />
(<strong>il</strong> riconoscimento del quadro, <strong>il</strong> ragionamento fisiopatologico, la diagnosi probab<strong>il</strong>istica).<br />
Non sta sicuramente alla base di quella che è stata def<strong>in</strong>ita la “strategia dell’esaurimento”<br />
(6), l’accurata e costante ricerca di tutti i dati (senza formulazione <strong>in</strong>iziale di ipotesi e qu<strong>in</strong>di<br />
acritica), seguita poi da un’accurata analisi degli stessi dati per tirarne fuori una diagnosi.<br />
Questa strategia (da abbandonare, anche se ancora adoperata nella formazione dei nostri<br />
medici) ha un doppio <strong>in</strong>conveniente: 1. la mancata ricerca mirata di <strong>in</strong>formazioni; 2. <strong>il</strong> sovraccarico<br />
di dati irr<strong>il</strong>evanti, che possono mettere <strong>in</strong> moto una cascata di esami <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>i.<br />
Questo metodo applicato dal cl<strong>in</strong>ico al letto del malato è identico al metodo scientifico dei<br />
laboratori. Pasteur ne fornisce un lum<strong>in</strong>oso esempio <strong>in</strong> una lettera, citata da Federsp<strong>il</strong> (7):<br />
“Nel maggio 1879, una delle persone che lavoravano nel mio laboratorio ebbe numerosi<br />
foruncoli che si manifestavano a brevi <strong>in</strong>tervalli, ora su un punto del corpo, ora su un altro”.<br />
È l’osservazione <strong>in</strong>iziale.<br />
“Sempre preoccupato dell’idea del ruolo immenso degli esseri microscopici <strong>in</strong> natura, mi domandai<br />
se <strong>il</strong> pus dei foruncoli non contenesse uno di questi organismi la cui presenza, sv<strong>il</strong>uppo<br />
o fortuito trasporto, qua o là nell’ambiente, dopo che gli fosse stata aperta una porta, non<br />
avrebbe provocato l’<strong>in</strong>fiammazione locale”. È la formulazione dell’ipotesi. Qui sta <strong>il</strong> genio.<br />
“Era fac<strong>il</strong>e mettere questa idea alla prova dell’osservazione. Il 2 giugno fu praticata una