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Ipopotassemia e Normotensione. Un caso di Sindrome di Gitelman Hypokalemia and Normotension. A Gitelman’s Syndrome Case Report A. Sciacqua, A.R. Ritacco, A. Caruso, S. Cassano, C. Ammendolea, R. Maio* *Cattedra di Medicina Interna, U.O. di Malattie Cardiovascolari, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro © 2003 ANCE Ricevuto il 2 ottobre 2003; accettato il 31 ottobre 2003. Corresponding author: Angela Sciacqua Policlinico Mater Domini Via T. Campanella - 88100 Catanzaro Tel. 0961 712399, Fax 0961 775564, E-mail angela.sciacqua@inwind.it Gli autori riferiscono il caso clinico di una donna di 43 anni che viene ricoverata per sintomatologia caratterizzata da: astenia, crampi muscolari, dispnea per sforzi minimi ed ipopotassemia resistente alla terapia infusionale con aspartato di potassio. L’iperpotassiemia persistente, in assenza di cause che la giustificassero ed in presenza di normotensione, indirizzava verso una eziologia genetica della malattia. The authors describe the case of a 43-year-old woman hospitalized for symptoms of asthenia, muscle cramps, dyspnea for very mild exertion, and a persistent hypokalemia, resistant to medical treatment with infusion of potassium aspartate. The persistence of hypokalemia in the absence of underlying causes to justify it and in the absence of high blood pressure suggested possible genetic diseases. (It J Practice Cardiol 2003;1:59-61) Key words: normotension • hypokalemia Donna di 43 anni con astenia, crampi muscolari, difficoltà respiratoria e pollachiuria veniva ospedalizzata presso un P.O. locale dove veniva riscontrata ipopotassiemia persistente (K + =2.5-2.7 mEq/L). Per tale motivo si effettuava terapia infusionale con aspartato di potassio che incrementava i livelli di potassiemia senza tuttavia normalizzarli. Dopo alcune settimane la paziente giungeva alla nostra osservazione. Il peso era 52 Kg (BMI=22 Kg/m 2 ), la pressione arteriosa era 110/60 mmHg, la frequenza cardiaca di 90/min. L’esame obiettivo, a parte una lieve ipotonia muscolare, era nella norma. Gli esami di laboratorio rivelavano: esami ematochimici: azotemia 23.6 mg/dl, creatininemia 0.6 mg/dl, glicemia 80 mg/dl, sodiemia 145 mEq/L, potassiemia 2.4 mEq/L, cloremia 99.9 mEq/L, calcemia 9.9 mEq/L, magnesiemia 1.35 mEq/L, AST 17 U/L, ALT 16 U/L, Y GT 12.7 U/L; 59

60 esame emocromocitometrico: ematocrito 36.2%, emoglobina 11.9 g/dl, globuli bianchi 6.86x10 6 /µL, globuli rossi 5.80x10 6 /µL, piastrine 205x10 3 /µL, formula leucocitaria conservata; esame urine: risultato nella norma con un pH di 7 ed un peso specifico di 1014; elettroliti urinari: calcio 10 mg/24 h (vn: 100-300), magnesio 2.5 mEq/24 h (vn: 6-10), cloro 102 mEq/24 h (vn: 110-250), fosfato 0.29 g/24 h (vn: 0.3-1.3), potassio 73 mEq/24 h (vn: 25-150), sodio 90 mEq/24 h (vn: 40-220); attività reninica (PRA) ed aldosterone plasmatici: PRA: 6.0 pg/ml (vn: 2.4-21.9) e 28 pg/ml (vn: 3.5-65.6) rispettivamente in clino ed in ortostatismo; aldosterone 127 pg/ml (vn: 29.4-161.5) in clino e 159 pg/ml (vn: 38.1-313.3) in ortostatismo; emogasanalisi: pH 7.5, pCO2 40 mmHg, pO 2 82 mmHg, K + 2.3 mmol/L, Na + 136 mmol/L, HCO 3- 31.9 mmol/L, BE 8.2 mmol/L; ecografia renale: nella norma; elettrocardiogramma: ritmo sinusale con FC di 90/min. Asse del QRS normoorientato. Nei limiti la conduzione AV ed intraventricolare. Onde T di basso voltaggio da V2 a V6. QT corretto per la frequenza cardiaca 456. La presenza di ipopotassiemia in assenza di cause che la giustificassero (vomito importante, uso di lassativi o diuretici) con normali valori di pressione arteriosa (esclusione di forme di iperaldosteronismo primitivo e secondario) orientava verso la sindrome di Bartter, nonostante l’età avanzata della paziente. Tuttavia il quadro clinico e laboratoristico non rispecchiavano perfettamente tale diagnosi. Nel 1962, Bartter e coll. descrissero due pazienti con ipopotassiemia, alcalosi metabolica, iperaldosteronismo e normale pressione arteriosa, ridotta risposta pressoria all’infusione di angiotensina II ed iperplasia delle cellule dell’apparato iuxtaglomerulare. Attualmente, si riconoscono due varianti cliniche e genetiche di questa sindrome: la sindrome di Bartter vera e propria e la sindrome di Gitelman. Entrambe sono ereditate come tratto autosomico recessivo ma rappresentano due entità cliniche e molecolari distinte. La sindrome di Gitelman è un disordine autosomico recessivo conosciuto anche come “variante ipocalciurica della sindrome di Bartter” o come “ipomagnesiemia-ipokaliemia familiare”, un disordine primitivo del tubulo renale caratterizzato da ipopotassiemia cronica, ipomagnesiemia ed alcalosi metabolica renale, ed ipocalciuria non associata ad ipocalcemia o insufficienza renale e normale filtrato glomerulare. È stato dimostrato che l’attività funzionale del canale di cotrasporto Na+-Cl- sensibile ai diuretici tiazidici (ma non il carrier sensibile alla furosemide), che si trova nel tubulo contorto distale, è alterata nei pazienti con sindrome di Gitelman. In tabella si riportano le principali differenze tra le due sindromi: Bartter Gitelman Ritardo di crescita + + Poliuria + Tetania + Alcalosi ipokaliemica + + Ipomagnesiemia + Ipocalciuria + Elevate PG urinarie + - Condrocalcinosi - + Difetto renale tratto spesso ascendente ansa Henle tubulo contorto distale Ereditarietà autosomica recessiva autosomica recessiva PG= prostaglandine

60<br />

esame emocromocitometrico:<br />

ematocrito 36.2%, emoglob<strong>in</strong>a 11.9 g/dl, globuli bianchi 6.86x10 6 /µL, globuli rossi<br />

5.80x10 6 /µL, piastr<strong>in</strong>e 205x10 3 /µL, formula leucocitaria conservata;<br />

esame ur<strong>in</strong>e:<br />

risultato nella norma con un pH di 7 ed un peso specifico di 1014;<br />

elettroliti ur<strong>in</strong>ari:<br />

calcio 10 mg/24 h (vn: 100-300), magnesio 2.5 mEq/24 h (vn: 6-10), cloro 102 mEq/24 h<br />

(vn: 110-250), fosfato 0.29 g/24 h (vn: 0.3-1.3), potassio 73 mEq/24 h (vn: 25-150), sodio<br />

90 mEq/24 h (vn: 40-220);<br />

attività ren<strong>in</strong>ica (PRA) ed aldosterone plasmatici:<br />

PRA: 6.0 pg/ml (vn: 2.4-21.9) e 28 pg/ml (vn: 3.5-65.6) rispettivamente <strong>in</strong> cl<strong>in</strong>o ed <strong>in</strong> ortostatismo;<br />

aldosterone 127 pg/ml (vn: 29.4-161.5) <strong>in</strong> cl<strong>in</strong>o e 159 pg/ml (vn: 38.1-313.3)<br />

<strong>in</strong> ortostatismo;<br />

emogasanalisi:<br />

pH 7.5, pCO2 40 mmHg, pO 2 82 mmHg, K + 2.3 mmol/L, Na + 136 mmol/L, HCO 3- 31.9<br />

mmol/L, BE 8.2 mmol/L;<br />

ecografia renale:<br />

nella norma;<br />

elettrocardiogramma:<br />

ritmo s<strong>in</strong>usale con FC di 90/m<strong>in</strong>. Asse del QRS normoorientato. Nei limiti la conduzione AV ed <strong>in</strong>traventricolare.<br />

Onde T di basso voltaggio da V2 a V6. QT corretto per la frequenza cardiaca 456.<br />

La presenza di ipopotassiemia <strong>in</strong> assenza di cause che la giustificassero (vomito importante,<br />

uso di lassativi o diuretici) con normali valori di pressione arteriosa (esclusione di<br />

forme di iperaldosteronismo primitivo e secondario) orientava verso la s<strong>in</strong>drome di Bartter,<br />

nonostante l’età avanzata della paziente. Tuttavia <strong>il</strong> quadro cl<strong>in</strong>ico e laboratoristico<br />

non rispecchiavano perfettamente tale diagnosi.<br />

Nel 1962, Bartter e coll. descrissero due pazienti con ipopotassiemia, alcalosi metabolica,<br />

iperaldosteronismo e normale pressione arteriosa, ridotta risposta pressoria all’<strong>in</strong>fusione<br />

di angiotens<strong>in</strong>a II ed iperplasia delle cellule dell’apparato iuxtaglomerulare.<br />

Attualmente, si riconoscono due varianti cl<strong>in</strong>iche e genetiche di questa s<strong>in</strong>drome: la s<strong>in</strong>drome<br />

di Bartter vera e propria e la s<strong>in</strong>drome di Gitelman. Entrambe sono ereditate come<br />

tratto autosomico recessivo ma rappresentano due entità cl<strong>in</strong>iche e molecolari dist<strong>in</strong>te.<br />

La s<strong>in</strong>drome di Gitelman è un disord<strong>in</strong>e autosomico recessivo conosciuto anche come “variante<br />

ipocalciurica della s<strong>in</strong>drome di Bartter” o come “ipomagnesiemia-ipokaliemia fam<strong>il</strong>iare”, un disord<strong>in</strong>e<br />

primitivo del tubulo renale caratterizzato da ipopotassiemia cronica, ipomagnesiemia ed<br />

alcalosi metabolica renale, ed ipocalciuria non associata ad ipocalcemia o <strong>in</strong>sufficienza renale e<br />

normale f<strong>il</strong>trato glomerulare. È stato dimostrato che l’attività funzionale del canale di cotrasporto<br />

Na+-Cl- sensib<strong>il</strong>e ai diuretici tiazidici (ma non <strong>il</strong> carrier sensib<strong>il</strong>e alla furosemide), che si trova<br />

nel tubulo contorto distale, è alterata nei pazienti con s<strong>in</strong>drome di Gitelman.<br />

In tabella si riportano le pr<strong>in</strong>cipali differenze tra le due s<strong>in</strong>dromi:<br />

Bartter Gitelman<br />

Ritardo di crescita + +<br />

Poliuria +<br />

Tetania +<br />

Alcalosi ipokaliemica + +<br />

Ipomagnesiemia +<br />

Ipocalciuria +<br />

Elevate PG ur<strong>in</strong>arie + -<br />

Condrocalc<strong>in</strong>osi - +<br />

Difetto renale tratto spesso ascendente ansa Henle tubulo contorto distale<br />

Ereditarietà autosomica recessiva autosomica recessiva<br />

PG= prostagland<strong>in</strong>e

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