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reo per riduzione progressiva del dispendio energetico ed un eccessivo apporto di<br />
alimenti dannosi alla salute (soprattutto sale e grassi saturi), una maggiore attenzione<br />
alle abitud<strong>in</strong>i di vita e, <strong>in</strong> particolare, all'alimentazione ed al moto giornaliero, potrebbe<br />
giovare alla salute ed all'aspettativa di vita, senza effetti collaterali <strong>in</strong>desiderab<strong>il</strong>i, anche<br />
più della "Polyp<strong>il</strong>l", che diventerebbe la scusante quotidiana di ogni tipo di vizio.<br />
Non mi sembra qu<strong>in</strong>di, quello di Wald e Law, un giudizioso e <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ante consiglio<br />
per l'umanità oggi.<br />
Forse <strong>il</strong> dissenso è dovuto alla mia mentalità di medico che, all'atto pratico, non si<br />
all<strong>in</strong>ea con quella dell'epidemiologo.<br />
B. Magnani<br />
Professore di Cardiologa - Università di Bologna<br />
Correspond<strong>in</strong>g author: Bruno Magnani<br />
Università di Bologna - Via Gualandi, 1 - 40188 BOLOGNA<br />
Tel. 051 584572, Fax 051 332892<br />
Con riferimento all'articolo "A strategy to reduce cardiovascular disease by more<br />
than 80%" dei professori N.J. Wald e M.R. Law del Dipartimento di Medic<strong>in</strong>a Preventiva<br />
della Queen Mary's School of Medic<strong>in</strong>e dell'Università di Londra, pubblicato<br />
sul British Medícal Journal (vol. 326) del 28 giugno scorso, mi auguro che<br />
altri medici e cardiologi italiani lo abbiano accolto, come chi le scrive, con senso dì<br />
sorpresa e di disagio per <strong>il</strong> contrasto fra l'autorevolezza della rivista e <strong>il</strong> sensazionalismo<br />
del titolo dell'articolo, senza una corrispondente critica editoriale.<br />
Sul piano metodologico, a quanto mi risulta, nessuno ha mai f<strong>in</strong>'ora sostenuto che<br />
riunendo i risultati di studi controllati su classi di farmaci diverse sia prevedib<strong>il</strong>e un<br />
risultato matematicamente addittivo o di potenzíamento dei risultati cl<strong>in</strong>ici. Le <strong>in</strong>terazioni<br />
negative o positive nelle associazioni di farmaci risultano correttamente da<br />
studi controllati, non da una valutazione matematica tratta da studi diversi per casistica,<br />
metodologia, durata ed end-po<strong>in</strong>ts.<br />
Tutti noi, nella pratica cl<strong>in</strong>ica, per la prevenzione della patologia cardiovascolare adottiamo<br />
le associazioni di farmaci dotati di meccanismi d'azione diversi: antiaggreganti<br />
o antitrombotici, antidislipemici, ACE <strong>in</strong>ibitori o sartanici, diuretici, beta bloccanti, etc.<br />
Tuttavia, mantenendo un'impostazíone di medic<strong>in</strong>a cl<strong>in</strong>ica, la scelta sia del o dei farmaci,<br />
sia del loro rispettivo dosaggio, viene formulata adattandola al s<strong>in</strong>golo paziente,<br />
alla coesistenza di altre patologie, alla risposta positiva o all'<strong>in</strong>tolieranza verso<br />
i s<strong>in</strong>goli medicamenti.<br />
È qu<strong>in</strong>di a mio giudizio <strong>in</strong>coerente (e non solo per <strong>il</strong> possib<strong>il</strong>e associarsi di effetti<br />
collaterali) ipotizzare una "p<strong>il</strong>lola standard" con l'<strong>in</strong>tenzione di ridurre - sul piano<br />
epidemiologico non cl<strong>in</strong>ico-terapeutico - l'<strong>in</strong>cidenza di patologia cardiovascolare.<br />
Una pratica medica non <strong>in</strong>dividualizzata - sia pure <strong>in</strong> ambito preventivo - costituirebbe,<br />
a mio giudizio, la negazione di quel ragionamento cl<strong>in</strong>ico che credo tutti<br />
vorremmo non abbandonare.<br />
A.C. Pess<strong>in</strong>a<br />
Cattedra di Medic<strong>in</strong>a Interna - Università di Padova<br />
Correspond<strong>in</strong>g author: Ach<strong>il</strong>le C. Pess<strong>in</strong>a<br />
Cattedra di Medic<strong>in</strong>a Interna - Università di Padova<br />
Via Albania, 7 - 35123 Padova<br />
E-ma<strong>il</strong> ach<strong>il</strong>lepess<strong>in</strong>a.pess<strong>in</strong>a@unipd.it<br />
Già da molti anni, gli studi epidemiologici hanno dimostrato che, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i assoluti,<br />
ictus e <strong>in</strong>farto miocardico sono più numerosi fra gli <strong>in</strong>dividui nel range dei valo-